Nuove amicizie capitolo 3

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Mi avvicino a lui, lo guardo intensamente e gli dico <<cosa hai? è tutto il giorno che non ci rivolgi parola, cosa succede?>>
Lui sbotta <<vedo che tu e barbie al maschile avete parecchia confidenza>>

Faccio una faccia confusa non capendo ma poi scoppio a ridere <<Barbie al maschile? Ti riferisci al mio collega di lavoro? Guarda sono stupita quanto te, è la prima volta che mi parla, solitamente mi ignora, non so proprio cosa gli è preso oggi ma è solo un pallone gonfiato e non è che mi sia molto simpatico per ora....ma perché quel broncio?? non sarai mica geloso>>gli dico io con occhi  furbetti
Lui mi guarda intensamente e dice
<< si sono molto geloso>>
<< non ne hai alcun motivo sei insostituibile se non ci fossi bisognerebbe inventarti>> gli dico dolcemente, poi arrossisco come un pomodoro non è da me dire queste cose, ma che cosa mi prende? Perché sento il bisogno di giustificarmi, di fargli sapere che tra me e Federico non c'è niente? E poi gli ho parlato in un modo così dolce e suadente che non sembravo nemmeno io, oddio non sarà mica che....
Alex interrompe i miei pensieri cominciando a scherzare, Elena ci raggiunge e cominciamo a ridere.
Sono proprio una stupida è solo una bellissima amicizia.
Ad un certo punto Elena si fa seria e gli vengono gli occhi lucidi, sta per mettersi a piangere...
guardo dove puntano i suoi occhi e vedo Giorgio che si bacia appassionatamente con una bionda  rifatta.
Elena scoppia a piangere e scappa via,
Io e Alex ci guardiamo preoccupati e cominciamo a correre per seguirla e tranquillizzarla.
Dopo 10 minuti di corsa riesco a raggiungerla e l'abbraccio forte cercando di confontarla.
<<Mi dispiace tanto, vedrai che superai anche questa.>> intanto Alex ci raggiunge e si unisce all' abbraccio. <<Dai sorellina era soltanto uno stupido, un' imbecille che ci prova con tutte e tu meriti di meglio, e forse é meglio così, ti avrebbe solo fatto soffrire>>.
Guardo Alx sorpresa, era la stessa cosa che gli stavo per dire ad Elena, certo che su certe cose la pensiamo allo stesso modo, abbiamo diversi pensieri in comune.
Elena ci guarda e dice tra un'singhiozzo e l'altro
<<h-ho bisogno di m-metabolizzare la cosa, per f-favore portami a casa h-ho bisogno di stare s-sola>>
Io le rispondo << va bene, ma se hai bisogno di qualsiasi cosa non esitare a chiamare>>
<<dai vieni ti porto a casa, accompagnamo Sara a casa e poi ti porto>>·
<<no Alex, vado a piedi pensa ad Elena>>.
Lui annuisce, capisce che insistere non serve e vanno verso la macchina.
Sono dispiaciuta per Elena, 'devo trovare un modo per tirarla su di morale' penso mentre mi incammino verso casa.
Ad un certo punto vedo un padre che abbraccia sua figlia e la guarda con una tenerezza da commuovermi, quanto avrei desiderato avere un padre del genere.
Mi torna in mente quando sono stata in affidamento, all'inizio Giuseppe era molto dolce con me, mentre Katia non mi poteva vedere, era cattiva con me e Giuseppe non mi ha mai difeso.
Si è vero, non mi ha mai fatto del male ma non ci teneva davvero a me, ogni tanto mi abbracciava ma lo sentivo comunque distante.
Non mi hanno mai capita, ne cercato di farlo, mi consideravano strana addirittura mi dicevano che non ero normale.
Questo perché ero molto chiusa, non ho mai parlato di quello che mi è successo, mi vedevano fredda ma non hanno cercato di capire cosa si nascondesse dietro alla mia freddezza o agli incubi che facevo di notte o alla paura che avevo quando Giuseppe si avvicinava per abbracciarmi, sapevano che avevo un'infanzia difficile ma si sono limitati a giudicarmi senza cercare di capire.
Mi hanno presa in affidamento per una questione di soldi, ci guadagnavano, tutto qui.
Ormai ci sono abituata, in tanti mi giudicano e non cercano di conoscermi per come sono davvero.
Una delle poche persone che è andata oltre alla mia freddezza è stata proprio Elena, anche se non sapeva la mia situazione.

Le voglio stare vicino, troverò il modo per farle tornare il sorriso.

Finalmente sono arrivata a casa, sono sfinita, domani manderò un messaggio a Elena e andrò a vedere come sta ma ora devo assolutamente dormire.

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