Prologo

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La sveglia non cessava. Il rumore assordante dei treni di prima mattina mi rimbombava nella testa.
Erano le cinque del mattino, così mi alzai dal piccolo divano sulla quale dormivo e andai in bagno per sciacquarmi il viso. Era un bagno piccolo, era un piccolo appartamento che avevo trovato per pochi dollari, mi andava bene però.
Vivevo da sola, quindi non avevo bisogno di spazio.
Mi asciugai il viso e andai nella piccola cucina, di legno, l'avevo pulita il giorno prima.
Dato che l'appartamento era piccolo, il divano era a nemmeno venti centimetri di distanza dal frigorifero, che aprì ma non trovai niente.
Non avevo soldi per comprare quasi niente, afferrai del latte comprato qualche giorno prima e ne bevvi un sorso, sputandolo nel lavandino subito dopo.
Era andato a male, così buttai il cartone e aprii la valigia che usavo come armadio, afferrai una camicia bianca e dei jeans neri strappati e un maglione grigio per il leggero freddo di Gennaio.
Appena mi cambiai, afferrai il telefono e il portafoglio e corsi fuori di casa.
Cominciai a correre, mentre le strade cominciavano a riempirsi e i negozi, i bar cominciavano ad aprirsi.

Arrivai sfinita alla stazione e timbrai il biglietto, poi mi misi seduta su una delle panchine e guardai le persone che stavano camminando e parlando.
Mi piaceva farlo, mi sentivo meno sola.
Il lavoro che facevo mi occupava la maggior parte del tempo e infatti non avevo amici.
Non avevo mai avuto amici, ero sempre stata una ragazzina timida che aveva sempre voglia di stare sola ed isolata cosa che feci anche in quel momento.
Afferrai il libro che portavo sempre con me, l'unico libro che avevo, era sciupato ma non mi importava.
Me lo aveva regalato mio padre prima di andarsene via per sempre.
Accarezzai la copertina sciupata, mentre i ricordi si facevano largo nella mia mente.

"Non ti arrendere mai piccolina"
"Mai papà" promisi abbracciandolo, sapendo che quella fosse stata l'ultima volta che lo avrei rivisto.
"Credi in ciò che sei e ciò che vuoi diventare" Annuii con le lacrime agli occhi mentre lui se ne andò.

Mi asciugai le lacrime e poi cominciai a leggere il libro, per la milionesima volta in cinque anni.

Appena sentii la voce che annunciava l'arrivo del treno, mi alzai di fretta e mi cadde tutta la borsa a terra.
"Dannazione" sussurrai infastidita mentre mi inginocchiai e rimisi tutto dentro, poi corsi dentro ad un vagone.
Mi misi seduta mentre il treno partì.
Chiusi gli occhi, cercando di regolare il respiro affannato per la corsa.

Appena il treno si fermò alla fermata in cui dovevo scendere, mi alzai e corsi fuori guardando l'orologio al polso.
Erano le 7 del mattino ed ero in anticipo di un'ora, come sempre.
Tirai un sospiro di sollievo e cominciai a camminare con calma, non avevo fretta, mi piaceva sentire tutto ciò che mi stava circondando.
Angolo Autrice:

Holaaaa! Sapete che quando ho una storia in mente la devo scrivere e così eccomi di nuovo qui con una storia!
Spero che come prologo vi piaccia! Fatemi sapere ahhaha

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