1 Capitolo

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Erano le due del mattino e avevo appena finito di lavare a terra.
Uscii fuori tremando per il freddo.
Si gelava.
Cominciai a camminare, le strade erano deserte e il mio capo se ne era già andato da un bel pezzo.

Arrivai alla stazione, il treno sarebbe arrivato tra qualche minuto e così timbrai il biglietto e mi misi seduta su una panchina per rilassarmi anche se non lo ero molto.
Mi guardai intorno, c'era un gruppo di ragazzi che urlavano ridendo e scherzando, li guardai.
Sembravano amici da sempre ed era una cosa davvero carina da vedere.
Distolsi lo sguardo con le lacrime agli occhi, mi morsi il labbro inferiore.
Afferrai il mio libro e cominciai a leggere.

Appena sentii il treno fermarsi, mi alzai mettendo il libro nella borsa e mettendo male un piede caddi a terra.
La mia solita fortuna!
Sbuffai alzandomi e gemetti per il dolore alla caviglia, andai verso il treno e salii su un vagone sentendo i ragazzi ridere di me.
Strinsi i pugni, odiavo chi rideva di me.

Appena mi misi a sedere appoggiai il viso al finestrino, la mia fermata era l'ultima.
I ragazzi che si erano messi nel mio stesso vagone ridevano e scherzavano giocando con un pallone.
Guardai fuori dal finestrino e appena il treno partì chiusi gli occhi.

"Il biglietto, per favore" aprii gli occhi e annuii, afferrai la borsa e ci frugai dentro.
Il mio portafoglio!
No!
No!
Non poteva essere vero!
"I.. io .." sussurrai "E...era qui ..." non poteva essere vero.
C'erano 400 dollari per l'affitto!
La mia carta di identità!
"Giuro che era qui"
"Per favore mi dia il nome e cognome"
"Le giuro che era qui. La prego" mormorai con le lacrime agli occhi.
Sentii quei ragazzi ridere della mia disgrazia e così strinsi forte i pugni.
"Ehi bello, il portafoglio della ragazza lo avevamo preso noi" esclamò un ragazzo, ci girammo e lo guardai.
Era il ragazzo più bello che avessi mai visto, castano con gli occhi verdi.
Era palestrato, la divisa da calcio stava appiccicata alla sua pelle abbronzata.
"Perché lo avete fatto?" Chiese il controllore, il ragazzo alzò le spalle.
"Per divertimento" rispose e poi venne verso di me, mi porse il portafoglio e mi guardò negli occhi, per poi sorridere e andarsene con i suoi amici che lo guardavano esterrefatti.
Il controllore mi guardò il biglietto e poi lo chiese ai ragazzi che avevano l'abbonamento, dato che si vedeva che fossero ricchi come non so cosa.
Strinsi il portafoglio tra le mani tremando.
Se avessi perso i soldi, mi avrebbero sfrattata dal mio appartamento ed io non avevo altro.
"Ehi ragazzina!" Esclamò uno di loro.
Feci finta di dormire, non avevo voglia di discutere.
"Ma se la scopassimo, siamo soli nel vagone" disse un altro, tremai.
"E dai ragazzi, non è alla nostra altezza" rispose il ragazzo che mi aveva dato il portafoglio.
Wow.
Che antipatico.

Appena il treno si fermò, mi alzai di scatto. Non volevo più stare in quel vagone con quei ragazzi.

Arrivai a casa e mi buttai finalmente a letto, stavo malissimo.
Mi girava la testa e mi facevano male tutte le ossa.

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