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Erano passate solo poche ore da quando Jungkook era stato al cimitero.

Era stato in quel posto per più di un ora.
Un ora passata a maledirsi per essere stato un codardo.
A odiarsi per non essere riuscito ad esprimere i suoi sentimenti.
A dannarsi per il fatto che lui non ci fosse stato per Taehyung.

In quel momento si sentiva debole, tanto debole, sentiva quella debolezza non più di tanto fisica ma mentale. Quella debolezza che lentamente ti logora dentro fino a far restare solo le briciole della tua parte razionale. Quella debolezza che sorge solo al punto di limite. Quando sai che non hai più nulla.

Ecco, Jungkook non aveva più nulla. Nulla, oltre che ad un desiderio.

Il desiderio più grande che avesse mai avuto.
Quello di rivedere l'unica persona che si era fatta spazio nel suo cuore, tanto da farlo innamorare.

Non poteva credere, anzi non voleva credere, di aver lasciato sola la persona a cui più teneva al mondo, per di più pensando di essere lui stesso quello lasciato solo.

Non era così.
Dopo che So Min gli dette la lettera, la lettera scritta da Taehyung per Jungkook, questo la prese veloce,la aprì e ne lesse il contenuto.

Taehyung si scusava. Si scusava di averlo lasciato solo. Si scusava di non averlo amato al tempo giusto. Si scusava di tutto, della loro intera vita.
A quanto pare nessuno dei due ci aveva capito niente.
Rilesse per più di quattro volte quella lettera.

Anche se quella lettera era solo una conferma, per Jungkook invece non lo era.
Era solo un la dimostrazione di quanto fosse stato inutile.

Veder scritte quelle parole da Tae in un certo senso rese tutto più vero. L'unico briciolo di speranza che rimaneva se ne stava andando.

Taehyung era morto e non sarebbe tornato.
Non li.
Non su quella terra.

Jungkook era debole ma, nonostante questo, camminava.
Un passo dopo l'altro.
Un piede davanti all'altro.
Lentamente, verso Taehyung.
Su quel treno che per lui aveva sbagliato fermata.
Ma con qel treno sarebbe finalmente arrivato a destinazione.

Ancora un altro passo e sarebbe arrivato da lui. Un passo e sarebbe stato libero.

Tra il brusio della gente che frettolosa camminava per la stazione, c'erano un treno e un ragazzo. Ma nessuno si sarebbe immaginato quel che sarebbe successo.

Jungkook lo fece.

Fece un passo avanti.
Il passo che lo avrebbe portato in paradiso. Nel posto più bello che esistesse, solo per il fatto che ci fosse lui.
Jungkook fece un passo avanti e cadde, cadde dal ciglio del marciapiede che lo separava dalle rotaie, che lo separava dalla morte, da Tehyung.
Lo fece, non sapendo di aver fatto la scelta più sbagliata che potesse esitstere.

Perchè dopo la morte non c'è ne paradiso ne inferno.
Ad aspettarlo c'era solo una buia e immensa distesa di solitudine. Dove avrebbe camminato da solo per sempre.

Non avrebbe mai più rivisto Taehyung.

Fine.
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Molto probabilmente, molta gente mi vorrebbe morta.
Lo so.
Mi dispiace per chi si aspettava un bel finale da favola con
"e vissero felici e contenti"
Ma non sono il tipo.
Mi dispiace molto per Kookie e Tae
Ma dopotutto il titolo ve lo anticipava.

-Nausika

non è una storia d'amore - kth;jjkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora