Trappola malriuscita

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Sono confusa e con questo caos in testa mi addormento.

Il giorno dopo mi sveglio più confusa di prima.

Un dubbio mi assale, E' stato tutto un sogno?

La risposta arriva quando apro gli occhi.

Una tazza di thè verde, il mio preferito, è posata sul mio comodino con un biglietto accanto.

Ricordi la promessa che ci siamo fatti quando avevamo 4 anni?

Sono tornato per mantenerla.

Ti voglio bene.

Tuo, Theo

Un breve sorriso si increspa sulle mie labbra, fino che non mi accorgo di quello che  sto facendo.

Mi ricordo ancora di quella promessa! Ci eravamo detti di esserci l'uno per l'altra sempre, malgrado tutto e tutti. Era una promessa fatta da bambini di 4 anni che non sapevano ancora come andasse il mondo. Non immaginavo nemmeno se ne ricordasse, come anche il piccolo dettaglio della mia bevanda preferita.

Non devo cedere. Non posso arrendermi così in fretta. penso determinata a fargliela pagare.

Scuoto la testa scacciando via questi pensieri.

Sbuffando mi alzo dal letto e mi inizio a preparare.

Mentre mi faccio la doccia, mi blocco notando che sto canticchiando.

Sto cantando! Ho di nuovo la mia voce! Penso mentre salto per tutto il bagno allegra, cantando a squarciagola.

"Tesoro che ti prende?" chiede mia madre divertita, affacciandosi nel bagno.

Continuando a saltare, dico "Ho di nuovo la voce! Posso di nuovo parlare!"

Mamma ride e, senza fare domande scomode, si gode il momento di spensieratezza con me, abbracciandomi contenta.

"Dai, vestiti che abbiamo in programma una giornata rilassante" mi incoraggia lei prima di uscire dalla stanza.

Mentre eseguo gli ordini di mia mamma, mi cade lo sguardo sul libro dei Dottori del Terrore, letto ieri sera.

Forse è stato questo ad aiutarmi a recuperare la voce? Penso curiosa.

Vengo riscossa dai miei pensieri solo quando mia mamma esclama "Emma, sbrigati! Se non arriviamo prima nel centro commerciale ci sarà il pienone!"

Mi precipito di sotto e, mentre usciamo, domando "Gli altri dove sono?"

"A scuola. Non mi sembrava opportuno farti iniziare subito le lezioni, non dopo tutto quello che ti è accaduto. Inizierai lunedì" mi spiega lei, prendendo posto alla guida.

Annuisco dicendo "Grazie"

Passiamo una giornata mamma e figlia perfetta, tra spensieratezza e risate.

Ritorno alla realtà solo quando di sera rimango da sola. Mamma è molto dispiaciuta quando la chiamano per lavoro, ma io la convinco ad andare. Non ho bisogno di una balia anche se mi fa piacere passare del tempo con lei.

Verso tarda sera sento una porta aprirsi.

Mi precipito subito all'ingresso, certa che sia mio fratello, quando mi ritrovo, invece, davanti al suo beta, che se non ricordo male si chiama Liam, e una ragazza.

"Oh, ciao" saluta lui, leggermente imbarazzato.

Guardandolo confusa chiedo "Avete bisogno di qualcosa?"

Emma Mccall-Senior YearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora