diciotto

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La vacanza invernale andava indubbiamente bene; che ci fosse qualche battibecco o problema, i sette ne venivano sempre a capo, più o meno.

Sorvolando le volte in cui finivano per punzecchiarsi fino allo sfinimento, naturalmente.

Erano già passati così nove giorni.

Durante la strampalata ma allegra convivenza, Jimin notò che Yoongi passava buona parte del suo tempo a scrivere su un notebook dai colori spenti.

E quando lo faceva era così concentrato che probabilmente non avrebbe nemmeno fatto caso ad un rapinatore che prendeva gli oggetti a lui circostanti.

Almeno, questo era quello che credeva Jimin.

Non aveva mai osato chiedergli cosa stesse lasciando sui fogli, tra i segni d'inchiostro.

Era abbastanza sicuro del fatto che non gliene avrebbe mai parlato, o che lasciargli leggere ciò che vi era tra le pagine gli sarebbe costato la vita.

A dirla tutta, durante quel tempo era riuscito a dialogare e interagire con il maggiore in modo abbastanza normale e sciolto.

D'accordo, c'erano stati dei momenti in cui Yoongi faceva quel che Yoongi normalmente faceva: insultare e provocare.

Ma d'altronde era abituato, come tutti.

«Ah, siete una così bella coppia!» urlò Taehyung, passando a tutta velocità accanto a Jimin, che era intento a capire come diamine funzionassero i pattini sul ghiaccio.

Era una bella serata e tutti s'erano diretti alla pista di pattinaggio, appena ne conobbero l'esistenza.

Il biondo per poco non perse l'equilibrio «Idiota!» guardò il suo migliore amico rivolgergli un sorriso innocente «Io e chi?»

Taehyung si imbronciò «Tu e Yoongi!»

«Ma se non siamo nemmeno insieme in questo momento!» allargò le braccia, spostando l'equilibrio «E-E poi, io e lui? Ma di che parli!» arrossì, distraendosi.

Cosa che non lo aiutò a rimanere in piedi.

Spostò il suo baricentro troppo indietro e perse l'equilibrio.

Peccato che non si fosse reso conto del fatto che Yoongi lo stesse seguendo, a pochi centimetri dietro di lui, fin dal principio.

Gli cadde ai piedi.

Yoongi ridacchiò.

Si sentì estremamente in imbarazzo e dolorante. L'accoppiata che questi due sentimenti generavano non era delle migliori.

«Sei veramente goffo!» considerò Taehyung, tra una risata e l'altra.

Non gli diede molto ascolto, anche perché se l'avesse fatto si sarebbe scoraggiato inutilmente.

✧ tsundere;yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora