L'inizio

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Ring....ring...ring...
"Pronto?"
"Noemi da su sveglia! Aprimi la porta"
" Ma che?"
Guardò lo schermo del mio cellulare.... indica che sono le 9:46 della mattina e con inciso sopra il nome Michele.... ma che ci fa qui di prima mattina?
La stanza e tutta buia per le tapparelle ancora abbassate, ma si può notare che dalle minuscole fissure trapassa un po' di luce.
Nel mio letto c' è il caos più totale: i cuscini tutti per terra, la trapunta storta e il libro che ho letto la sera prima infondo al letto con il mio Pc.  Sento di sotto fondo il suono del capannello che va all'impazzata. Appena entra in casa lo uccido.
Scendo giù dal letto senza pensare a come sono ridotta, tanto mi ha visto in condizioni peggiori, e con passo decisivo vado verso la porta d'entrata.
Il mio appartamento non è chi sa che, adatto per una persona come me: la cucina è piccola, ma ha tutto l'occorrente per cucinare, con un tavolo tondo dove ci stanno perfettamente cinque persone, il soggiorno/studio con divano letto, tv e scrivania, un buco di bagno e la mia stanza preferita, la mia camera, e il tutto seguito da un corridoio. Almeno tutto era pulito e presentabile.
Apro la porta e davanti a me vedo Michele con il suo solito sorriso da ebete. Lui è il mio migliore amico, ci conosciamo dalle elementari, in poche parole mi ha salvato da dei bulletti e da quel giorno ha deciso di prendersi cura di me e io di rovinargli la vita. Ha ventitré anni come me, solo con cinque mesi di differenza, alto e slanciato, capelli arruffati sul maroncino, due occhi pieni di vita verdi brillanti, un sorriso da tirare sempre su il morale. È un tipo molto vivace che ti tiene sempre attivo, però sa quando essere serio e quando ho bisogno lui c'è sempre, anche se gli tocca fare 3 km in macchina. Oggi aveva la sua maglietta buona, verde militare. Ok ha qualcosa da dirmi.
" Nana! Madonna ma hai fatto sumo durante la notte? Sei in condizioni pietose. Dai su spostati così mangio, dalla fretta non ho fatto colazione. Hai ancora i biscotti di tua mamma?"
Ancora con sto soprannome Nana, manco fossi bassa, 1,66 per l'esattezza. Solo perché lui si può appoggiare sulle mie spalle, 1,78.
Mi sono guarda velocemente nello specchio che c'è in corridoio, uno piccolo ma che ti prende tutto il corpo, con una bella cornice d'oro. Cappelli scompigliati tirati su in una sottospecie di coda, pigiama nero con dei cuoricini rossi e ovviamente due finte occhiaie create dalla matita nera tolta molto frettolosamente.
"Buongiorno anche a te mio caro! Accomodati pure, tanto non stavo facendo niente di importante! Come mai sei qui a rompermi?" Le lo dico in un modo assonato tirandogli la linguaccia.
Con un biscotto in bocca mi guarda in un modo divertito
" Nana o cara Nana mia...... non iniziare con il tuo solito discorso da donna impegnata nel fare nulla..."
Io interrompendolo subito capendo cosa mi vuole chiedere.
"Mik no! Stasera non esco! Inizia la mia serie tv preferita e non me la perdo! E poi se usciamo con i tipi dell'ultima volta men che meno!"
" Madonna che guasta feste che sei!" E mentre lo dice gira gli occhi al cielo a suo modo....
" Almeno fami finire di parlare per favore.... Ti fidi di me?"
"Perché ogni volta che mi chiedi questo sono sempre io a rimetterci? Perché non si può fare una volta a modo mio? Una seratina come ai vecchi tempi?"
Intanto vado verso al frigo a prendermi del succo di frutta alla pesca e prendo una manciata di biscotti e mi appoggio al bancone della cucina guardandolo attentamente ad ogni sua mossa. Non mi sta dando retta....
Le nostre serate erano composte solo da noi due, gli inseparabili. Quando ci sentivamo imbattibili andavamo al nostro baretto a prendere una birra e parlavamo fino al giorno dopo sui nostri pensieri più profondi e stupidi o facevamo il nostro giochetto: guardavamo le persone che erano nel bar e se erano soli cercavamo di indovinare cosa facevano nella vita o se erano in compagnia cosa si stavano dicendo; invece se volevamo stare tranquilli andavamo o a casa mia o a casa sua (maggiormente a casa sua perché aveva Netflix e un puffo fantastico dove profondarci dentro) a guardare film di tutti i tipi o fare gli stupidi in pace.
" Nana le nostre serate non saranno mai vecchie, ci saranno sempre lo sai. Ma cazzo siamo giovani divertiamoci! E poi sono stanco di vederti da sola"
" Da sola? Io? Hai sbagliato persona ho te! Cos'altro voglio di più! Si ok rompi e sei pesante ma..."
Mi interrompo subito perché mi sta guardando male..... Si alza e si avvicina a me guardandomi dritto nei occhi e mi blocca verso il bancone, mi tocca andare in dietro con il petto da quanto è vicino a me.
" Taci, adesso mi ascolti. Sta sera usciamo ok? Se vuoi ti concedo la nostra tipica seratina, ma non ti permetto di stare chiusa in questo tugurio"
" Non offendere la mia bellissima casetta. E ok se mi dici così usciamo adesso staccati che puzzi"
Dal serio diventa normale, fa un sorisetto e mi fa l'occhiolino. Poi mi da un bacetto sulla fronte. Un bacio veloce e delicato che mi fa sentire più leggera e tranquilla tutto d'un tratto. Mi fa impazzire Mik.
" E poi sei tu quella che puzza"
Si stacca e va a tirare su la tapparella del terrazzo e tira fuori un pacchetto di sigarette e si dirige fuori.
Ma chi me lo fa fare a dargli retta a quello.
Mi annuso e si ha ragione puzzo un po', dovrei proprio a farmi una doccia... Guardo l'orologio e sono le 10: 47.
Ok cosa devo fare oggi? Ovviamente preparami per sta sera e poi non credo di fare nulla quindi ho tutto il tempo che voglio. Seguo Mik e gli frego una sigaretta e mi siedo vicino a lui.
Non è grande il mio balcone, ci sono varie piantine di fiori per darli colore e un piccolo tavolino e 3 sedie pieghevoli.
" All'ora sta sera posso decidere io?"
" Mmmm dai troveremo un compromesso, da far felice te così esci e da far divertire me"
" Bar solito"
"Discoteca?"
" NO!"
" Dai madonna! Caso mai bar e poi disco?"
" Prima bar e se poi mi gira andiamo in discoteca, pero se ti allontani solo per un secondo per seguire qualche sgualdrina me ne vado e appena hai il coraggio di farti vivo ti uccido"
" Sisi dici sempre cosi, ma se tu ti trovi qualcuno anche tu ehhh nana"
Mi guarda facendomi l'occhiolino e io li tiro la linguaccia.
" Non sono una playboy come te che si concede al primo che mi tira fuori i gioielli"
"Adesso mi hai offeso tantissimo lo sai? Pensi che sia facile da sedurre?"
" Si caro mio, se vuoi ti chiamo tutti i cuori infratti che hai lasciato in questi ultimi anni"
Ci guardiamo e sta cercando di tenermi il muso ma scoppiamo tutti e due a ridere come dei cretini.
Spegniamo tutti e due insieme la sigaretta e entriamo dentro in casa.
"Ok va bene hai vinto tu, solito orario? Taxi o guidi tu?"
" Mi sembra più opportuno il taxi, forse magari mi incanti"
Non volevo guidare io per poi farli da mamma durante la serata, voleva divertirsi? Allora ci divertiamo.
"Ok adesso devo andare devo fare delle casucce oggi, a più tardi nana!"
" Ciao Mik"
Sento la porta chiudersi e se ne è andato. Ok incominciamo a pulire.

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