(Vi consiglio di far partire la musica quando cominciate a leggere il capitolo).
Cos'è questo capitolo?
Non è uno spoiler, è una preview. Ho censurato le cose che potrebbero farvi spoilers veri!
è una parte di un capitolo che verrà taanto tanto più avanti, il protagonista si trova in un pianeta, prossimo all'incarcerazione ( Non è una cosa tipo: ti metto in gabbia e ti lascio lì. Molto peggio). Per tornare a casa dovrebbe attraversare lo spazio aperto ma non ha una navicella per tornare, è solo, ha solamente nemici, è sconvolto per le rivelazioni che ha appena ottenuto e che lo hanno apparentemente portato verso la sua fine, dopo averle tanto cercate. Non si sa se tutto questo è un sogno o è successo veramente, ma le sensazioni le vive davvero. Non posso dirvi altro. Questo è per farvi capire che la narrazione e le situazioni cambieranno tantissimo, non sarà più tanto poesia, domande ... Sarà più azione, pericoli, misteri sempre più intriganti ...
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Le guardie mi presero e mi portarono via.
Dovevo capire in fretta chi erano i miei nemici e agire prima di cadere in una trappola. Loro, sfortunatamente, lo erano.
Prometeo era la mia casa, su *TROPPO SPOILER CENSURO IL NOME* sarei andato incontro all'annullamento soltanto.
Mi stavano conducendo ad una stanza delle prigioni dove avrei subito l'indebolimento e in seguito, forse, delle modifiche fisiche o psichiche.
Non potevo essere sicuro che il futuro avrebbe coinciso con ciò che io percepivo. Ero fallibile ma sicuramente avrei determinato da solo il mio futuro. Utilizzai le mie doti psichiche e fisiche per liberarmi immediatamente delle guardie e per tentare una rapida fuga che sarebbe durata probabilmente al massimo pochi minuti. Mi trovavo in una prigione, in un pianeta estremamente controllato ed organizzato abitato da telepati veggenti. Ma non avrebbero potuto prevedere il caos che correva assieme a me, non avrebbero potuto prevedere le intuizioni e le rapide decisioni. Feci saltare in aria l'intera struttura e mi rifugiai nei condotti sotterranei che presto si sarebbero allagati. Proseguii camminando il più velocemente il possibile con l'acqua fin sul ventre che ostacolava la mia fuga ma che mi proteggeva dagli umani e dai robot allo stesso tempo, finché la corrente intensa sarebbe stata per loro un pericolo o un impedimento. Continuai a seguire le mie intuizioni ed il tempo che mi rivelava informazioni anche sullo spazio che mi circondava.
Il tempo scorreva a mio sfavore.
Sbagliai due volte ritrovandomi in strade chiuse o inagibili. Mi sforzai di raggiungere la strada che speravo mi portasse fuori di lì. Ci riuscii e nuotai verso una spiaggia. Sicuramente ero già stato avvistato, nonostante la confusione che avevo generato alle mie spalle. A pochi metri dalla spiaggia un'invasione di droni bellici annientò robot e agenti nei dintorni. Mi nascosi sott'acqua continuando a nuotare verso la spiaggia. Non potevo nuotare in eterno.
Appena giunto sulla spiaggia fui un bersaglio impossibile da mancare. Notai le piante dai frutti acidi che avevo già visto in un pianeta simulato durante alcuni addestramenti ma lanciarli contro qualche drone mi avrebbe dato solo il vantaggio di rovinare la loro superficie. I droni mi passarono accanto senza annientarmi o esaminarmi. Erano lì per me? Una piccola nave per viaggi interstellari era stata evacuata nella spiaggia. La raggiunsi, i motori erano già accesi, doveva essere stata abbandonata da poco. Cercai la falla nello scudo che circondava il complesso di strutture in modo da capire come uscire di lì vivo. Lo trovai seguendo al contrario la direzione dei droni e l'attraversai immediatamente dirigendomi verso lo spazio aperto. Non c'erano tute a bordo, se la nave avesse subito un attacco o un guasto, la pressione, la mancanza di aria o altro mi avrebbero ucciso facilmente. Mi diressi verso la base di Prometeo, ero inseguito da navi automi di Prometeo e di Universe.
Ero impotente a confronto di ciascuno dei due.
Era possibile che io avessi soltanto nemici o enti che mi credevano nemico?
Trasmisi alla rete di Prometeo la mia destinazione ed immediatamente venni catturato virtualmente e lanciato verso Prometeo in modo deciso e protetto. Giunto nelle vicinanze della base di Prometeo dei dispositivi si agganciarono alla mia nave impedendomi la fuga. La nave venne inglobata in un ingresso secondario per velivoli o robot pericolosi. Attesi di poter uscire, sconvolto dalla tensione emotiva e dagli avvenimenti successi. Mi ritrovavo nel mare predatore di un caos più intenso di come non lo avrei mai immaginato. La mia mente ne aveva una terribile nausea, attorno a me non esisteva niente di stabile. Mi poggiai di schiena alla parete davanti allo sportello, con le gambe salde tese obliquamente verso terra, un braccio a penzoloni ed uno sul cuore, impazzito. Tentai di regolare il respiro, non potevo certo presentarmi in queste condizioni a casa. Lo sportello si aprì. Shadowfox puntò un'arma contro di me tenendomi ben mirato e JB regolò cautamente la sua porgendola lievemente in mia direzione. Fury si preparò a difendere la squadra, perplesso, mentre Ambra si teneva ad una buona distanza, affiancata da Nathair mentre Meteora si avvicinava stringendo la propria arma.
«TM16TN147WGV16AV17PE18... sei dichiarato...», incominciò JB.
Gli lanciai una mia tipica occhiata e gli dissi: «Ma che hai da rompere? Non lo vedi che sono senza fiato?».
«Il tuo atteggiamento è...», cominciò Shadowfox.
La interruppi subito: «Non sai che cosa mi è successo. Non puoi giudicarmi».
«Possiamo giudicare le tue azioni», disse Ookami, poggiato alla parete.
«E le motivazioni? Valgono qualcosa?», domandai.
«Le motivazioni... credo di sì. Non lo so! Noi eseguiamo gli ordini», tentò JB.
«Non puoi tornare indietro, Folgore», mi ricordò Shadowfox. «Dovrai rispondere a ciò che hai fatto. Tu sei responsabile delle tue azioni. Non ci interessano i tuoi pensieri. Non ci servirebbe interessarcene».
«Fatemi parlare con qualcuno e posate quelle armi. Vi sembra davvero che io ne abbia??».
JB abbassò l'arma e si alzò il visore protettivo: «Abbiamo ricevuto l'ordine di arrestarti e probabilmente ti condurranno alle prigioni».
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IL PIANETA DELL'INGANNO voi non siete soli
Science FictionThomas è un cacciatore di misteri. Non potrebbe non esserlo, perché qualcosa di terribile ha cancellato il suo passato e ora sta tornando a prenderlo, inarrestabile come lo scorrere delle ore. "Voi non siete soli" ...