capitolo tre

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Mags.

The Northwest Private School.

Ecco la mia nuova scuola. È un edificio estremamente grande. Le pareti sono di color rosso scuro che solo scrutandola da lontano, senti un groviglio allo stomaco. Il nome della scuola è posta in mezzo all'edificio principale e laa bandiera americana è attaccata ad un palo vicino la hall. Oltrepassando il cancello ti ritrovi centinaia di ragazzi che corrono da una parte all'altra. Alcuni si salutano con un bacio, altri che si danno il cinque e altri che si abbracciano. E poi ci sono io che osservo. Come sempre.

Entro nel portone principale e se all'entrata c'erano centinaia di studenti, qui in atrio ce n'è il doppio.

«Fate spazio, citrulli.» Una voce strillante mi fa voltare e una ragazza dai colpi di sole venuti visibilmente male avanza con passi decisi. Tutti al suo passaggio si spostano. È per caso la scena di High School Musical in cui Sharpay fa la sua entrata?

«Ehi, ragazza, ti conviene spostarti!» Un ragazzo urla e sposto lo sguardo verso di lui. Sta parlando con me?

«Vedo una faccia nuova qui... Devi ascoltare Scott e farmi passare.» Un colpetto alle spalle e mi giro nuovamente, ritrovandomi la ragazza miss popolarità davanti. Vi prego, non ditemi che è come nei film...

«Tu chi saresti, scusami, per dirmi cosa devo fare?» Incrocio le braccia alzando un sopracciglio.

«Come osi parlarmi in questo modo? Sai chi sono, squallida?» Ribatte facendo una smorfia e squadrandomi da capo a piedi. Scoppio a ridere divertita. Mi ha chiamata squallida?

«Patetica.» Sbuffo spostando i capelli dietro le mie spalle. Il corridoio è diventato un coretto 'uh' e gli occhi degli studenti sono tutti su di me. Una cosa che ho imparato in questi diciassette anni di esistenza è farsi sempre valere, mai farsi intimorire da niente e da nessuno perchè l'unica persona di cui ti puoi fidare veramente è se stessi.

«Hai sbagliato persona con cui giocare.» Sussurra con un'espressione infastidita. La sua voce mi irrita.

«Abbai ancora, piccola?» Rispondo trattenendo una risata e il coretto aumenta. Questa situazione è alquanto divertente. La ragazza sta per ribattere quando la campanella suona e tutti quanti si precipitano verso le loro classi, compresa lei.

«Ti terrò d'occhio, mocciosa.» Minaccia lei. Alzo gli occhi al cielo e mi volto per andare in segreteria, devo ritirare l'orario.

«Ehi, ragazza, sei stata forte!» Mi batte il cinque un ragazzo abbastanza alto, ricci mori e fossette. Sono tutti belli qui a Portland?

«Stai attenta con Madison se vuoi sopravvivere quest'anno. Ma credo che tu te la sappia cavare abbastanza.» Interviene un suo amico, sorridendomi. Anche lui è alto, un accenno di barba gli ricopre la mascella, occhi nocciola e ciuffo perfettamente all'insù.

«Diciamo che so comportarmi con persone come lei.» Abbozzo un sorriso e i due si guardano annuendo infine. Cosa vogliono fare?

«Senti, a pranzo stai con noi, ti va?» Propone il riccio. Non so se accettare.

«Io sono Edward, comunque. E lui è Zayden.» Si presentano ed io annuisco. «Io sono Mags.»

«Accetti, Mags?» Chiede Zayden. Ci penso ancora ma poi scuoto la testa.

«Mi spiace, ragazzi. Ma prima vorrei conoscere un po' la scuola, dopo potrei accettare la proposta. Per sta volta passo.» Spiego convinta. Non voglio unirmi in qualche gruppo prima di essermi ambientata a scuola. Magari mi stanno invitando solo perché ho messo testa alla ragazza di prima ma non credo sia l'unica in questa maestosa scuola ad averlo fatto, no? Edward e Zayden sembrano bravi ragazzi ma l'apparenza inganna, come si suol dire.

mad sounds » l.r.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora