🔸•Capitolo 68•

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•Beatrice•

Ci siamo. Tra meno di trenta secondi finisce la batteria precedente alla mia.
Tre fischi
Tre maledetti fischi
Attimi che sembrano infiniti
Attimi in cui il casino non esiste, in cui le persone accanto a te non ci sono, in cui non ci sono i fischi, le urla, gli applausi del pubblico. Ma in cui esisti solo tu e l'acqua, la tua migliore amica, ma che in certi casi può essere la tua peggior nemica.
Ci siamo, tre fischi.
Mi alzo, tolgo l'accapatoio, tolgo le ciabatte e mi metto di fianco al blocco. Sistemo la cuffia e gli occhialini.
Un altro fischio e salgo sul blocco. Due parole e un fischio mi separano all'inizio della mia gara.
"Ai posti" le uniche due parole che sento in mezzo alla confusione.
Fischio: inizia la gara.
Nuoto, faccio quello che amo, quello per cui mi alleno costantemente fin da quando avevo 3 anni. Do il meglio di me stessa, voglio arrivare in finale e so di meritarmelo.
Nuoto, non penso a nulla, zero pensieri, zero emozioni, zero problemi.
Una bracciata dietro l'altra, una gambata dietro l'altra, virata, e si ricomincia.
Tocco il bordo e la gara finisce.
Il fiatone, il dolore muscolare, sono cose che noi sportivi amiamo.
Guardo verso il pubblico e trovo coloro che mi hanno sempre sostenuta, che mi sostengono e che mi sosterranno sempre. E poi vedo quella persona che non mi sarei mai aspettata di vedere. La vedo, vedo quella persona che in poco tempo ha rubato il mio cuore, la persona che con un solo sorriso riesce a farmi stare meglio, la persona con cui non parlo da giorni interi, la vedo. André. Insieme a tutti gli altri.
Con mille pensieri, esco dalla vasca e vado ad asciugarmi.
Ansia, in questo momento provo solo questo.
Elencano i nomi che si sono qualificati alla fase successiva: 16 persone su 32; partono dal più lento; passano tanti nomi, ormai ne rimangono solo cinque.
"Beatrice De Sciglio" sento solo questo, il resto non mi interessa, non mi interessa il tempo, non mi interessa nulla.
Sono passata! Questo è l'importante

Dopo dieci minuti
Eccomi di nuovo qui. Davanti a me la sola possibilità che ho per accedere alla finale.
Tre fischi, mi alzo, mi preparo, e sono pronta per i 200 metri stile libero.
Ci sono, nuovamente due parole e un fischio.
"Ai posti" e fischio.
Nuoto, come prima do il meglio di me stessa.
Bracciate su bracciate, gambate su gambate, virate su virate.
Tocco il bordo
È andata anche questa
Ora devo solo aspettare e sperare di aver fatto abbastanza per passare.

•Francesca•
È stata fantastica. Ora dobbiamo aspettare un po' prima di sapere se si è qualificata alla finale, ma è il momento giusto per attuare il nostro piano. Alessia le mima di guardare il telefono appena è asciutta; infatti, Patrick le ha lasciato un messaggio nel quale le dice di andare verso il bagno dato che noi ragazze vogliamo vederla. Ma non saremo noi ad andare in bagno...

•Beatrice•
Mi sembra un po' strano che le ragazze mi vogliano vedere. Ma almeno loro mi aiuteranno a stare più tranquilla. Purtroppo il bagno a bordo vasca è lo stesso per maschi e femmine, per atleti e spettatori. Appena ho il permesso del mio allenatore, mi dirigo verso il bagno.
Ammetto che sto morendo di ansia perché, se dovessi passare, avrei il mio cavallo da battaglia come gara: i 200 metri misti. Quindi spero vivamente di essere passata, un po' per riscatto personale, un po' perché ho voglia di nuotare ancora.
Con tutti questi pensieri in testa, sono arrivata ai bagni... entro ma non trovo chi mi sarei aspettata: non trovo Francesca, né Alessia, neanche Giorgia.
Trovo quella persona di cui mi sono innamorata; quella persona di cui amo tutto, il sorriso, la risata, il carattere, ogni suo difetto, ogni suo pregio.
Ma sono troppo orgogliosa per parlarci, quindi mi volto per andarmene ma lui è più veloce e mi trattiene per il polso.

•André•
O la va, o la spacca
È la mia unica occasione per chiarire con lei, per spiegarle ogni cosa, sperando che mi voglia ancora.

A: "Bea, ti chiedo solo di ascoltarmi, dopo deciderai se mi vorrai ancora nella tua vita, o se dovrò mettermi da parte"

B: "ti ascolto"

A: "non volevo lasciarti, non lo volevo e non lo voglio tutt'ora. Solo che Sara mi ha minacciato, o meglio, ha minacciato te. Mi ha detto che se non ti avessi lasciata, ti avrebbe fatto del male. Bea, io non volevo lasciarti, ma ero troppo impaurito e non volevo perdermi. Sono stato un codardo, perché ti avevo promesso che ti avrei difesa da tutti i mali. E mi viene da piangere al pensiero che, facendo così, ti ho fatta soffrire di più. Perché cazzo Bea io ti amo.
Ti amo dalla prima volta in cui ho incrociato il tuo sguardo.
Ti amo dalla prima parola scambiata, quando timida timida tu mi hai chiesto se ti potevo fare una foto.
Ti amo dalla prima nostra uscita insieme.
Ti amo da sempre Bea.
Amo ogni parte di te, i pregi, i difetti, il tuo sorriso, il suono della tua risata, il tuo essere piccola, il tuo essere buona con tutti anche con chi non se lo merita; amo il tuo lato bambino, il tuo lato pazzo; amo quando per abbracciarlo ti elevi sulle punte e nonostante questo non arrivi alla mia altezza; amo quando ti rifugi tra le mie braccia; potrei continuare all'infinito, ma non sarebbero abbastanza parole per dimostrartelo. Perché ho capito che a te non importano le parole, ma i fatti. E ti giuro che se mi darai la possibilità, io ti dimostrerò tutto quello che ho detto. E te lo dico guardandoti negli occhi come piace a te.
Spero davvero che tu riesca a fidarti nuovamente di me. A presto Bea"

E mi volto per uscire dai bagni. Ma questa volta è lei a fermarmi, con la voce rotta dal pianto. Mi giro e, quando la vedo correre verso di me, penso al peggio... e invece me la ritrovo tra le mie braccia mentre piange. E appena realizzo cosa sta succedendo, scoppio a piangere anch'io. Al sentire il mio pianto, Bea si stacca e inizia ad asciugarmi le lacrime.

B: "André, io ti perdono, ma spero che sia l'ultima volta. Ti amo troppo per lasciarti andare. Ti do una seconda possibilità, ma non sei ancora perdonato del tutto."

A: "va benissimo, ti lascerò tutto il tempo che vuoi."

"Un attimo di attenzione, grazie. Abbiamo i risultati e quindi gli otto atleti qualificati alla finale dei 100 metri misti. Elencheremo gli atleti dal l'ottava posizione alla prima"

B: "Cazzo André, aiuto, muoio, schiatto, ansia, ansia, ansia, troppa ansia"

A: "Bea, shh, tranquilla, non pensare a nulla. Ascolta i nomi e vedrai che ci sarai"

"Iniziamo: in corsia 1 ..., in corsia 8 ..., in corsia 2 ..., in corsia 7 ..., in corsia 3 ..., in corsia 6..., in corsia 4 ..., e l'ultima qualificata è..."

B: "André, sarà per la prossima volta..."

A: "ehi, Bea sei stata braviss..."

E sono interrotto dalla voce del giudice:

"L'ultima a qualificarsi è: Beatrice De Sciglio. Complimenti alle otto ragazze qualificate e a tutte le altre. Ora passiamo ai ragazzi"

B: "Merda non ci credo"

A: "amore mio, ce l'hai fatta. Vieni qui"

B: "non ci credo, non ci credo, non ci credo"

"I finalisti sono pregati di presentarsi al tavolo della chiamata"

A: "vai e spacca i culi a tutti"

Non mi risponde e si avvicina per baciarmi sulla guancia, ma alla fine cambia e mi bacia sulle labbra. Un semplice bacio a stampo. Semplice per modo di dire.

•Beatrice•
Sono felicissima! Ho chiarito con André, mi sono qualificata alla finale, è da stamattina che faccio quello che amo. Non ho parole per descrivere il momento. Sono davanti alla corsia 5, quella che potrà farmi vincere come anche perdere. La mia mente è ormai rivolta alla gara che sto per iniziare.
Tre fischi, mi avvicino al blocco, un fischio, due parole, un altro fischio.
Mi tuffo, nuoto.
Mancano dieci metri per scoprire se ho vinto.
Tocco il bordo.
Ed è quando mi giro verso i miei amici che capisco di aver vinto.
Ed è quando mi giro verso il mio allenatore che realizzo di aver vinto.
Ho vinto, ho raggiunto la prima posizione.

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