Stupid friends

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Non mi ero mai accorta di quanto gli occhi di Max fossero così profondi e stupendi, da perdersi in un attimo, da navigarci dentro, senza una meta ben precisa e senza un motivo.

<Ehm... Melanie?> disse Max richiamando la mia attenzione che era andata persa in quei dannati occhi.

<Si? Scusami non mi aspettavo che fossi tu, pensavo che fossero quei due idioti di Stroll e Ocon> gli rispo
si cercando la miglior via per sviare il fatto che lo stessi fissando intensamente.

< Vedo che conosci già quegli elementi. Beh, comunque penso che questo sia tuo> mi disse porgendomi il mio braccialetto, che non mi ero minimamente accorta di avere perso.

< Oh, grazie mille Max> gli dissi rimettendomi il mio braccialetto al polso e sorridendogli.

< Non dovresti ringraziare me, ma un mio meccanico che l'ha trovato sulla griglia, io te l'ho solo riportato> puntalizzò ricambiando il sorriso. Rimanemmo così per qualche secondo a guardare il sorriso dell'altro senza sapere il perché di questa strana attrazione che ci legava così saldamente.

Fu lui ad interrompere il contatto salutandomi e dicendomi che non vedeva l'ora di gareggiare contro di me l'anno successivo. Io lo guardai andare via, sentivo una strana sensazione nel stargli vicino, ma non capivo minimamente cosa fosse, un'emozione così non l'ho mai provata fino ad ora.

< Hey! Imbambolata nel guardare Verstappen eh?> interruppe i miei pensieri quello stupido esemplare di palo francese, di nome Esteban Ocon...

< Direi innamorata di Verstappen> aggiunse altro guastafeste canadese, di nome Lance Stroll.

< Ma state zitti, prima dovrei provare dei sentimenti per poterlo amare> procrastinai su questa mia scelta di vita, provare il meno possibile emozioni che mi possano distrarre dalla carriera.

< In effetti da una che ride durante i film Horror non ci possiamo aspettare che si innamori, vero Icegirl?> mi disse Lance calcando sul nomignolo che mi era stato imposto proprio da loro due.

<Hai proprio ragione. Comunque che cosa vi serve stavolta?> sapevo che se erano venuti da me era solo perché volevo qualcosa.

< Volevamo sapere se volevi venire a dormire nel mio motorhome, come facevamo quando tutti e tre eravamo più piccoli> mi dissero i ragazzi con le labbra imbronciate cercando maggiormente di impietosirmi per convincermi.

< Lance è ancora piccolo> dissi strappando un sorriso a Esteban e un "Blah Blah" da Lance, chiaramente un finto offeso.

< Allora ci stai?> mi chiese Esteban, annuì facendoli esultare e dicendogli di aspettarmi mentre prendevo essenziale per sopravvivere ad una notte con loro, peccato non mi sia portata un lancia fiamme.

La notte con loro era esilarante con sfide alla play, lanci di qualsiasi cosa e anche qualche momento serio per darmi altri consigli per i test che ci sarebbero stati domani e che sarebbero stati seguiti dalla premiazione ufficiale dei vincitori del titolo Gp3, F2 e F1 al gala della FIA.
Alla fine crollammo tutti verso le 2, anche se con parecchie difficoltà..

La mattina seguente mi svegliai con uno Stroll selvatico in mutande intento a fare il caffè e un Ocon che stava beatamente canticchiando l'inno di Francia con un vaso in mano, tutto normale direi.

< Buongiorno, sono le 9 e 5 minuti e 33 secondi> mi disse Esteban notando il fatto che finalmente mi ero svegliata anche io.

< 33 casualmente è il numero di Max> rimarcò Lance col peggior sorriso malizioso mai visto. Mi avevano già rotto con sta storia di Max

< La smettete con Max? Solo perché ieri l'ho guardato non vuol dire che mi piaccia, se funzionasse così adesso sarei innamorata di Lance> enunciai parecchio alterata e innervosita dalle loro intuizioni infantili.

Lance fece spallucce per poi versare il caffè e mimare un "Lo so che mi ami". Prima o poi li farò secchi. Nel frattempo che Esteban e Lance bevevano i loro caffè, io decisi di andarmi a sistemare un po' a  cambiarmi nel mio motorhome, serve un po' di stile per il primo giorno in Sauber.

< Sembri quasi un pilota vero> mi disse Esteban facendomi volteggiare per vedere la mia professionalità marcata Sauber F1 team.
Scherzai brevemente con loro per poi incamminarmi verso il mio nuovo box, per fare un giro di pista coi tecnici.
Dopo il giro di pista andai a fare una intervista per Sky, perché di piloti a portare la bandiera italiana c'ero solo io nella Formula 1, oltre ovviamente a qualche gara che l'avrei divisa con Giovinazzi. Di certo se mi leggessero solo il nome e il cognome senza conoscermi, probabilmente mi direbbero che sono inglese, infatti il mio bisnonno è Inglese, venuto in Italia durante la seconda guerra mondiale e innamoratosi della mia bisnonna italiana.

Cercai di passare la maggior parte del tempo prima dei test a ripassare, volevo che il primo test con gli altri piloti andasse bene. Forse stavo anche un po' strafando, ma ero troppo perfezionista per lasciare qualcosa al caso. Mentre ripassavo il circuito mentalmente venni disturbata da Charles che voleva parlare un po' di tutt'altre cose, per svagarsi, anche se lui non era teso, aveva già guidato la Sauber durante la FP1 negli ultimi granpremi.

< Stasera che metterai alla premiazione?> mi chiese al fine di sapere se sarei stata imbarazzante o meno.

< Non lo so, sai che odio vestirmi elegante> gli dissi confermando il mio motto di vita "Meglio comodo e pratico che talmente appariscente da farsi notare dalla Nasa".

< Vedi di essere esageratamente bella per far colpo sugli altri piloti> mi disse facendomi l'occhiolino e dandomi due colpetti col gomito.

< Te lo ripeto non voglio nessun ragazzo attorno, distraggono e basta> rimarcherei la mia filosofia di vita fino alla morte se devo.

< Ma tanto adesso abbiamo lo stop invernale, trovati un ragazzo e non stare sempre sola ad allenarti> disse portandomi verso lo sfinimento mentale.

< Ma saranno cazzi miei?> gli risposi a tono, per farlo smettere.

< Si, ma vorrei non vederti da sola un altro inverno, di solito appena finisce il campionato sparisci e ti si rivede solo quando il campionato rinizia, non voglio che tu stia da sola> disse con lo sguardo triste, so che ci teneva a me e non lo stava dicendo per cattiveria ma dovrebbe capire che è la mia vita e decido io.

< Voglio solo stare per i fatti miei in quel periodo, ho bisogno di stare da sola, mi serve per concentrarmi meglio, lo farò anche quest'anno> gli risposi spiegando la mia motivazione se mi piace "isolarmi" da tutti e tutto.

< Forse> aggiunse sorridendomi per poi sparire senza darmi nessun'altra spiegazioni. Quel "forse" mi preoccupava e non poco, di Charles mi fido ma fino ad un certo limite, ma non penso che sarà una cosa spiacevole da affrontare, forse...

DEVO DIMENTICARTI {Max Verstappen}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora