Riflessioni

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Mentre Lance faceva i suoi bisogni ricevetti una chiamata.....Numero sconosciuto.

Chiamata tra Sconosciuto e Melanie
Io:< Pronto?>

Sconosciuto:< Melanie White è invitata alla festa privata a casa Lewis Hamilton, per la celebrazione nel suo perfetto lavoro quest'anno>

Io:< Lewis vantati di meno>

Lewis:< Ci ho provato, ma non ci riesco> sempre il solito Hamilton.

Lewis:< Comunque è disponibile domani sera dalle 20:44 alle spero mai?>

Io:< Domani sera sono libera, ma per lo spero mai sogna>

Lewis:< Ci ho provato parte 2, comunque vestiti elegante o ti vesti io!!>

Io:< ok, mi vesto elegante allora> se mi veste lui, l'albero di Natale sarebbe un vestito migliore.

Lewis:< perfetto ci vediamo domani, ora ti mando il mio indirizzo, ah Max non l'ho invitato quindi muta>

Io:< Non cambi mai Lewis?>

Lewis:< No, vado bene così>

Io:< Ciao Lewis>

Lewis:< Ciao Verstappina>

Chiamata terminata

Il motivo di questo invito mi sfugge, Lewis è sempre stato una persona imprevedibile, ma perché invitare me a questa festa e non Max? Bah, vallo a capire Hamilton.

Max:< Chi era?> devo pure mentire, ah! No, aspetta questo mi piace.

Io:<Il mio amico Gabriele>

Max:< E cosa voleva?>

Io:< Sapere se andavo alla sua festa domani, posso vero Max?>

Max:< Solo se mi prometti che non mi tradisci>

Io:< Sono Icegirl, con chi ti tradisco con i gelati?!> Sarebbe una buona idea.

Max:< Mi fido dai, vai pure> è imbecille anche nel fidarsi.

Io:< Grazie Maxie>

Mi avvicinai a lui dandogli un bacio, sul suo volto comparve un sorriso e poi disse...

Max:< Prego Mela> soprannome più odiato della mia vita, ma sempre bello detto da lui.

...

Ilaria era in cucina, probabilmente a mangiare la nutella. Lance tornò dal bagno con una faccia soddisfatta e vittoriosa.

Lance:< Ho fatto tutto> era proprio ancora un bambino che aveva bisogno di piccole soddisfazioni come sentirsi dire:

Io:< Bravo il mio campione>
Insomma complimenti che si fanno ai bambini che a Lance portano gioia.

Andò in cucina sorridendo e iniziò a parlare con Ilaria.

Io e Max decidemmo di lasciarli parlare e andammo sul balcone a guardare Monaco illuminarsi di luci artificiali.

Max:< Sai una cosa?> Lo guardai con curiosità, dirà una delle sue solite cretinate o sarà serio?

Max:< Da molti anni sogno di fuggire, da tutto e tutti, per sentirmi più indipendenti e grande, dato che tutti mi considerano un bambino. Ma è da un anno che non riesco a fuggire da tutti, c'è sempre una persona che non riesco ad allontanare.> il suo sguardo vagava per le vie di Monaco, sognate e indispettito allo stesso tempo.

DEVO DIMENTICARTI {Max Verstappen}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora