1

247 9 1
                                    

È un'altra di quelle notti dove la discussione tra me e mio padre ha lasciato solo postumi e lacrime, tante.... e quelle tante lacrime sono solo da parte mia, prodotte in silenzio, una dopo l'altra. Da sola. Con mia madre che dorme, ma che colpa ne ha lei? Mio padre attacca quasi sempre la sera, quando mamma dorme, per far sì che ci sia uno scontro solo tra me e lui. Gigante contro elfo. Forte contro debole. E questa è una di quelle sere in cui non capisco ancora il perché del suo attacco. E ho come il presentimento che lo faccia solo per soddisfazione propria, per alimentare quel sadismo che cresce ogni giorno di più. Ma io non gli ho mai dato la soddisfazione di vedermi piangere. Questa è una di quelle sere in cui sono chiusa nella mia stanza, con le lacrime che scendono libere mentre mi affondo le cuffie tre nelle orecchie, alzando il volume al massimo, per non pensare a niente. Ma partiamo da zero. Sono Andrea, ho 15 anni, e ho come il presentimento che in voi stia crescendo sempre di più la certezza che io sia diventata autolesionista. Sono sincera, lo ero, è vero, ma ho smesso due anni fa, da quando ho conosciuto l'unica persona che mi ha salvata senza saperlo. No, non sono i miei amici, anche perché non ho amici, sono stata anche vittima di bullismo. Sono stata salvata da un ragazzo che ha appena compiuto 28 anni, lontano migliaia di km da me. È pieno di tatuaggi, è criticato da tutti. Si chiama Federico. Meglio conosciuto come Fedez. Già. Da due anni a questa parte è stato il mio unico punto di riferimento, quello che non se ne è mai andato nonostante la distanza. Ovviamente mio padre lo odia, in realtà odia il fatto che mi faccia star bene. Ma non mi interessa, la sua opinione è pari a zero.
"Andrea, chiudi quei cazzo di occhi e dormi, altrimenti ti faccio dormire io" dice mio padre quasi urlando, tirandomi fuori dai miei pensieri. Lo sapevo. Anche oggi ha raggiunto lo scopo. Un'altra volta.

Secondo di silenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora