Secondo di silenzio

10

Finalmente Fede è arrivato, e il gruppo di urla continua ad accoglierlo. Fede si gira e ci saluta con un cenno della mano prima di entrare nel retro del teatro per l'incontro.
Mi giro verso Damiano e gli do uno schiaffo sul braccio
D:- Ma che stai scema tutta mo'-
Lo zittisco e mi metto lo zaino in spalla prendendo il cartellone e il cd da farmi firmare. Tra poco sarò finalmente tra le sue braccia, gli potrò parlare. Probabilmente ho assunto una faccia strana perché Damiano mi riporta alla realtà con uno schiocco di dita dicendomi
D:- si bella sedicenne, vai avanti che adesso tocca a te-
Io:- ADESSO? No ma che gli dico?-
D:- Ah quello lo dovresti sape' te morosa-
Ho solamente due persone davanti a me e sarà il mio turno.
Ci siamo. Tocca a me, prima di andare mi giro verso Damiano e gli sorrido, ricambia accarezzandomi. Prendo coraggio e vado verso Federico, mi abbraccia sorridendomi. Cerco di ricambiare l'abbraccio senza far cadere il cartellone e il cd dalle mani.
F:- Ciao bella come... ma, noi non ci siamo già visti?-
Si ricorda. È una cosa che mi fa alquanto strana, ma cerco di mantenere la calma e rispondere il più normale possibile.
Io:- Si poco fa, ci siamo scontrati mentre eri al telefono- rido nervosamente.
Mi sorride di nuovo
F:- Ah si, ora mi ricordo. Comunque, come ti chiami?-
Io:- Andrea, ah Fede, ho anche questo- tiro fuori il libro e faccio firmare anche quello.
Io:- Questo invece è per te- gli do il cartellone e una lettera.
F:- Grazie Andrea-
Io:- Grazie a te, mi hai salvata- sussurro, non so neanche quanto abbia capito della mia risposta.
Mi abbraccia senza dire niente e facciamo la foto. Prima di andare lo abbraccio di nuovo.
F:- Ciao Andrea, ci vediamo.-
Detto da lui il mio nome suona totalmente diverso, penso uscendo dalla parte opposta. Vedo Damiano ridere verso di me mentre apre le braccia, gli corro incontro e scoppio a piangere. Mi bacia la testa stringendomi più a sé.
Io:- Grazie Dami-
D:- Sh, te meriti tutto cocca-
Ritorniamo verso l'albergo mentre ho ancora le lacrime agli occhi. Controllo l'orario, le 19:26, tra meno di tre ore inizierà il concerto.
D:- I posti che ce semo presi so' numerati o dobbiamo andare in fila pure per quelli?-
Io:- Numerati, questa volta non ci sono quelli senza-
D:- Orca troia che bello, allora annamo con calma e trovamo qualcosa da mangiare-
Io:- Ah Damiano, ma per Milano allora? Quando sono le audizioni?-
D:- Ecco ce sta na cosa che ho scoperto stanotte..-
Io:- Sentiamo che cazzata hai fatto adesso-
D:- Diciamo che sono dopodomani- si ferma guardandomi con aria speranzosa, implorandomi con lo sguardo di dire di sì.
Faccio un rapido conto prima di dargli una qualsiasi risposta. Tra due giorni sarebbe martedì, in teoria avremmo un incontro con un antropologo tutta la mattina. E non sarebbe male riuscire a scamparla.
Io:- Mamma lo sa?-
D:- Si, ha detto che se vuoi venire anche tu te fa salta' scuola e a papà je dice che avevi sciopero-
Ancora non dico niente voglio tenerlo sulle spine, ma in realtà già so di dirgli di rispondergli positivamente, so quanto ci tiene, sta realizzando il suo sogno e vuole che io sia presente. E non mancherei per niente al mondo.
D:- E dai Andre, alla fine salteresti al massimo due giorni, in teoria partiamo dopodomani e secondo come torniamo mercoledì-
Si ferma e si abbassa per riuscire a guardarmi negli occhi.
D:- Voglio avere mia sorella vicino-
Alzo lo sguardo verso di lui e finalmente la mia faccia assume un sorriso.
Io:- E io non voglio lasciarti andare da solo-
Si mette a saltare come un bambino fino alla fine del tragitto continuando ad urlare:
D:- La mejo sorella ce la ho io rega-
Provo varie volte a zittirlo ma senza risultato. Finalmente arriviamo all' albergo. Saliamo mentre Damiano annuncia per telefono la mia notizia a mamma. Non lo avevo mai visto così felice. E avrei fatto di tutto per riuscire a renderlo felice così tutti i giorni, come lui riusciva a fare con me.