Capitolo 3

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La cena con zia Julie era stata perfetta,avevano anche parlato,ma si sentiva stanca e aveva deciso di coricarsi presto.

TUTUTUTUTU

il suono della sveglia l'aveva risvegliata dal mondo dei sogni,  disolito a quel suono  si ripeteva di farsi forza per iniziare una tipica giornata di merda, ma stava ricominciando una vita e non sapeva cosa gli sarebbe successo quindi decise solo di farsi forza per alzarsi dal letto.

Entrò in bagno,si guardò allo specchio, di solito i suoi capelli rosso fuoco era abbastanza lisci ma quella mattina erano decisamente ribelli...un "buon" inizio...prese lo spazzolino, era quello dell'ultima volta, di quando aveva sei anni, era piccolo ma la fece ridere, non lo ricordava nemmeno. Lo riposò e tornò in camera per aprire la trousse dove teneve i trucchi, le spezzole, i pettini e lo spazzolino si lavò i denti, la faccia e andò a vestirsi. Aprì il borsone e uscì una canotta gialla e un paio di jeans a vita alta, li indossò e ci abbinò le sue amate converse bianche e il suo giubbotto di jeans. Si truccò con la solita matita nera,rossetto,maschara e fard.Prese la borsa con i libri e scese in cucina. Julie era seduta al tavolo a leggere il giornale

-Oh tesoro, come siamo belle stamattina- le sorrise e le si avvicinò porgendole una tazza di caffè

-Grazie zia..e..volevo dire Julie..-

-Prego tesoro, vuoi che ti accompagni a scuola?-

-No vado a piedi non preoccuparti mi ricordo la strada- Posò la tazza e diede un bacio alla zia.

Si mise le cuffiette e iniziò ad ascoltare MADE TO LOVE,la musica al massimo volume,non sentiva niente, apparte i suoi pensieri. C'erano molti autobus per strada,mamme con i figli,ragazzi in bicicletta, macchine, era tutto molto affollato ma non era niente a confronto alla caotica vita newyorchese.La strada non era stata faticosa da percorrere e poi le avrebbe fatto bene camminare un po di più.Il suo liceo era grande ma non la stupì molto. I corridoi erano molto affollati, coppiette tenersi per mano,alcuni baciarsi contro gli armadietti,i soliti nerd e anche i soliti ragazzi troppo pieni di se..beh..niente di nuovo, solita vita. Guardò il numero sul foglio e andò verso il proprio armadietto,due ragazzi si stavano baciando, lui doveva essere il tipico giocatore di football e lei la tipica oca che si fa tutto il liceo solo per la popolarità, Viola li guardò spazientita

-È il mio armadietto-

I due smisero di baciarsi e si girarono,"L'oca" la guardò dalla testa ai piedi come a dirle ' ma che cazzo vuoi?', mentre lui la guardava in modo strano,quasi come se fosse compiaciuto dalla sua presenza

-Emh..sei nuova vero? Beh ti consiglio una cosa prima di dire certe stronzate prova a capire chi conta e chi non conta in questa scuola,sai per avere le amicizie giuste anche se mi sembra che sei sulla buona strada per essere una sfigata-

"L'oca" le fece un sorriseto e ricominciò a baciare il suo moro

-Senti troietta ti dico io cosa devi fare

1 ti togli dal mio armadietto

2 se per avere delle buone amicizie serve aprire le gambe e mettere le lingue in gola come fai tu..emh no grazie preferisco essere sfigata

3 prima di pomiciare ti consiglio di usare un rossetto antisbavature o a lunga durata perché la faccia da pagliaccio non ti sta bene-

Viola guardò il ragazzo,le sorrideva,lei gli  mandò un occhiata come a dirgli ' e tu che cazzo ci guardi?'  ma fece finta di niente. L'oca si stava specchiando e si stava pulendo la faccia dal rossetto.

Viola aprì il suo armadietto e iniziò a sistemare i libri. Una mano l'afferrò per la spalla e la fece girare

-Senti sfigata del cazzo,se provi a farmi fare un altra volta una figura di merda come questa giuro che ti rovino la vita, puoi starne certa,non hai la più pallida idea di contro chi ti sei messa-

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