Capitolo 4

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-Zia sono tornata-

-Vieni tesoro sono in giardino- Sentì una voce in lontananza

posò lo zaino a terra e andò verso il giardino. Julie stava togliendo alcune foglie secche alle sue rose,lo faceva con tanta passione e tanta energia,i suoi occhi brillavano e Viola più la guardava e più ne era affascinata si ricordava che non era sempre stata così un tempo era una donna di carriera,era un avocatessa molto richiesta, faceva bene il suo lavoro e ci si dedicava con tutta se stessa,in questo modo aveva conosciuto suo matito, zio Jonathan,era un avvocato anche lui e durante una causa si erano incontrati  e si erano innamorati anche se erano uno contro l'altro. Si erano sposati e avevano costruito casa ma non avevano potuto avere figli,Julie li desiderava tanto ma si rassegnò presa sempre di più dal suo lavoro. Dopo 27 anni di matrimonio a zio Jonathan venne diagnosticato un tumore ai polmoni,Julie mollo tutto per curarlo,le bollette erano sempre più care e il conto in banca sempre più povero,decise di iniziare a fare dei dipinti, dei vasi, delle sculture per venderle nei mercatini, non raccimolava molto ma con quello che aveva riusciva a pagare le cure e le bollette. Dopo 10 anni ti continue lotte contro qualcosa più grande di entrambi, zio Jonathan morì e Julie rimase sola, aveva iniziato a perdersi d'animo ma capì che suo marito non avrebbe voluto questo e ricominciò a creare aggiungendo sempre un tocco personale alle sue sculture o ai suoi quadri...

-Viola, amore, a che stai pensando? -

Si risvegliò dai suoi pensieri e le sorrise

-Ah niente zia-

-Sisi a niente,forse stavi pensando a quel bel ragazzo che ti ha riaccompagnata a casa su quella moto da cross-

Viola era senza parole come aveva fatto a vederla?

-Com...come hai f..?-

-Come ti ho vista?!beh, qui non ci sono vicini con le moto e mi sono incuriosita, beh devo dire che è davvero un bel ragazzo, come si chiama?-

-Si chiama Jim, ma tranquilla non lo vedrai molto spesso è solo uno troppo sicuro di se stesso-

Julie guardò negli occhi Viola e le sorrise

-Sai tesoro,molto probabilmente hai ragione, non è il ragazzo adatto, ma sai molto spesso la linea tra amore e odio e davvero sottile e vivere un qualcosa che neanche noi riusciamo a comprendere spesso ci fa capire quanto abbiamo bisogno di qualcosa che non contenga logica, che sia irrazionale e inspiegabile-

Viola sapeva che era vero quello che diceva Julie, non sapeva cosa risponderle, le tremava il mento, ma non per il freddo

-Beh ad ogni modo, la vita va vissuta giorno per giorno e siccome ho fame e credo che ne abbia anche tu vado a preparare la cena-

Julie ruppe il silenzio, diede un bacio sulla guancia a Viola e andò in cucina.

Ancora non aveva finito di disfarre le valigie,aveva voglia di fare qualcosa, non voleva farsi soprafare dalla tristezza,apri la valigia e iniziò a sistemare vestiti e scarpe nella cabina armadio,i trucchi nel bagno,le spazzole, la piastra, il fon, i gioielli. La borsa era vuota,la prese per posarla e una busta cadde sul pavimento, non si ricordava di averla portata,la prese e la aprì,c'erano tante foto,se le passava tra le mano velocemente, non voleva guardarle le facevano schifo,le rimise nella busta, prese la borsa e fece velocemente le scale

-Io esco un attimo-

-Ma dov..-

Non diede il tempo alla zia di risponderle, si sbatte la porta dietro le spalle ed uscì. Ancora pioveva e il cielo era scuro, Viola era completamente bagnata ma non le importava doveva liberarsi di quelle foto. Aveva camminato fino ad una strada isolata,uno sterrato, non c'era nessuno prese le foto e l'accendino,guardò quella che odiava di più e le diede fuoco, la buttò sopra le altre che iniziarono a bruciarsi,controllò la busta, ne era rimasta una, ma questa non doveva essere bruciata era l'unica foto che le ricordava quando era felice, le venne un sorriso e le lacrime iniziarono a scorrerle lungo le guancie,chiuse gli occhi si riprese, mise la foto in tasca e ricerco la strada verso casa.

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