Le Sorelle Sirene

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Nel blu profondo del mare, tra le cristalline acque tropicali, si nascondeva un villaggio incantato di nome Melodia. Una lunga barriera corallina lo riparava dalle impetuose correnti del nord. Grandi conchiglie dipinte doro, dargento e dambra si susseguivano luna affianco allaltra nelle strette vie. Erano le abitazioni e le botteghe del popolo marino.

Al centro del villaggio, a ridosso di unampia piazza, si innalzava un maestoso edificio. Era abbellito da anemoni e coralli sgargianti, intrecciati tra loro come a formare una corona. Era il Teatro Sinfonia, dove si rappresentavano numerosi spettacoli: varietà, recite, concerti.

Gli abitanti di Melodia erano sirene, pesci e crostacei che si divertivano a festeggiare la Musica. Vivevano in armonia, si accordavano tra loro e danzavano tutti allo stesso ritmo. Gli artigiani fabbricavano strumenti musicali, gli anziani componevano nuovi brani e le voci pure dei bambini risuonavano festose tra le onde. Erano infatti i Musicanti del Mare.

Esisteva tuttavia una sola nota stonata allinterno del gioioso coro: la bella Nina, dalla luminosa coda lilla. Lei era la Sirena che non sapeva cantare.

Aveva lunghi capelli dorati, fluenti come le onde del mare ed espressivi occhi del colore dellacquamarina. La sua bellezza ammaliava le creature del fondale. Eppure la sua voce non era adatta al canto, proprio per niente!

Nina era la più piccola di sette magiche Sorelle. Ognuna di loro aveva una speciale dote: Melissa intonava dolci ninnananne che cullavano i pesciolini agitati; Amaranta, con i suoi potenti acuti, infiammava anche gli animi più timidi (che confusione creava!); Olivia movimentava le feste con coinvolgenti ritmi caraibici; Serena era la più brava a diffondere felicità e tranquillità; Clara consolava chi si sentiva triste con tenere melodie; infine Annabella suonava gli strumenti musicali con molta maestria.

Le code delle Sorelle Sirene erano di colorazioni differenti, ognuna intonata alla propria dote. Ocra come la morbida sabbia del fondo del mare quella di Melissa; corallo fiammante quella di Amaranta; i colori dellarcobaleno danzavano sulla coda di Olivia; la tenue madreperla tingeva quella di Serena; blu come limmenso oceano era quella di Clara; verde come le filanti alghe quella di Annabella.

Tritone, il papà delle Sorelle Sirene, era il direttore della famosa Orchestra La voce del mare, composta da numerosi elementi. Le meduse erano specializzate negli strumenti ad arco, i cavallucci marini nei fiati, i granchi suonavano il pianoforte, i polipi le percussioni e i pesci i violini.

La mamma Sirena invece era la Regina del bel canto. Si esibiva nelle opere liriche, era un soprano eccezionale!

Lunico componente della famiglia non intonato era la bella Nina. Con la sua coda lilla si sentiva triste e sola perché non era capace né di suonare gli strumenti (faceva saltare le corde, rompeva i tasti e ingolfava i fiati) né aveva imparato a cantare. Non prendeva nemmeno una nota!

Sin dalla nascita infatti, i suoni che emetteva erano stiracchiati e arrugginiti. Le corde delle arpe saltavano una ad una alludire i suoi striduli canti. Le sue melodie spaventavano i pesciolini poiché assomigliavano a urla graffianti.

Gli abitanti del villaggio pertanto evitavano di inserirla nei cori, di invitarla alle feste musicali e persino scappavano quando iniziava una sua esibizione!

Per questi motivi, la bella sirena da tempo aveva rinunciato al canto. Si sentiva come un pesce fuor dacqua.

Papà Tritone aveva tentato con testardaggine di insegnare alla figlia minore le tecniche più semplici per produrre suoni non irritanti. La Regina Sirena invece laveva spronata ad esercitarsi con i solfeggi. Purtroppo non era cambiato nulla.

Il mio più grande desiderio, confidava papà Tritone alla Regina, è di ascoltare la vera voce di Nina. Mi piacerebbe davvero sentirla in armonia con le sue sorelle.

Quando sarà pronta, gli rispondeva paziente la mamma, anche lei tirerà fuori la sua voce e la mostrerà al mondo. Abbi fiducia.

***

Nina intanto assisteva agli spettacoli delle sue sorelle. Le sirene spesso venivano ringraziate col cuore da chi si rivolgeva loro per ricevere un pizzico di magia. Le loro doti difatti alleviavano sofferenze e preoccupazioni, rasserenavano gli animi tormentati e divertivano gli abitanti del villaggio. Chiunque poteva trarne beneficio poiché loro erano assai generose e buone.

Le Sorelle Sirene tentarono più volte di scoprire quale fosse infine il talento della bella Nina. Tuttavia nessuna lo aveva ancora indovinato.

Forse insegnerai canto ai più piccoli affermava speranzosa Serena.

Oppure sarai una direttrice dorchestra, come papà! esclamava emozionata Annabella.

Secondo me invece diventerai una danzatrice ribatteva Olivia. Immagina uno spettacolo in cui papà dirige Annabella e lorchestra; la mamma ha la parte da solista e noi sorelle cantiamo; mentre tu, Nina, balli una coreografia.

Sì, sarebbe fantastico! Amaranta mimò la scena, divertendo le sorelle.

Melissa si rivolse a Nina: Che ne pensi sorellina?

Io Veramente non saprei. La bella sirena si sentiva a disagio ad affrontare quel genere di discorsi.

Uhm Perché non potrebbe semplicemente essere ciò che è ora: la più bella delle Sorelle Sirene, la incoraggiava Clara stringendola in un abbraccio. Tranquilla Nina, scoprirai presto il tuo dono.

Le sirene comunque si adoperavano per coinvolgere Nina nel canto e confortarla. Melissa prima di addormentarsi le sussurrava dolci nenie; Clara le asciugava le lacrime con una spolverata di magia; Serena le regalava perle di felicità; Amaranta rideva e scherzava con lei insieme ad Olivia, che rallegrava latmosfera a ritmo di jazz; infine Annabella la cullava con soavi note.

Nonostante le premure e le attenzioni delle sue sorelle, la bella sirena non sentiva di appartenere davvero alla famiglia né al villaggio.

Durante le lunghe ore stesa sul suo morbido letto di alghe, Nina rimuginava tra sé: Non sono capace di intonare una nota. Sembra proprio che la mia voce sia guasta! Le mie dita non vogliono saperne di azzeccare i movimenti giusti sui tasti. Il mio orecchio non percepisce il ritmo.

Pensava quindi di essere unimbranata e la sua coda giorno dopo giorno diventava più opaca.

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⏰ Last updated: Oct 24, 2017 ⏰

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La Sirena che non sapeva cantareWhere stories live. Discover now