Aria fresca

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FEDERICA
La brina d'inverno mi ghiaccia il naso che diventa rosso.

I capelli si riempiono di nodi mentre il vento li sposta.

La bocca semi aperta per respirare più facilmente.

Le gambe fanno male ma l'adrenalina mi spinge a correre sempre più forte.

È questa la libertà?

Mi volto, senza fermarmi e vedo Riccardo a pochi passi da me. Dietro ci sono tutti gli altri.

Siamo sempre noi, quelli che scappano dalle paure, quelli che si innamorano, quelli che sperano, quelli che piangono, quelli che cercano e ricercano la loro vita. Quella che avevano prima di tutto questo. 

Torno a guardare avanti. Il cancello per l'uscita della scuola è imminente. La mia mano si incastra a qualcosa di caldo. Riccardo accelera il passo e mi trascina con se. In balia dell'amore mi lascio trasportare senza nessun tipo di rancore.

Una volta fuori ci fermiamo, quasi per istinto. Ci voltiamo verso l'edificio ancora dormiente e riprendiamo fiato.

Dove andremo?

Cosa ci aspetta qui fuori? Dobbiamo davvero scappare? E' così che mi ritrovo fantasticare sul nostro futuro. Chissà se torneremo per riprendere gli studi. Chissà se risentiremo il suono odioso della campana o se dormiremo ancora sui banchi, nell'ora di letteratura inglese. Chissà se ci ritroveremo tutti. Chissà se nella squadra di football ritroverò anche Harry. Oppure rivedrò la chioma di Vittoria tra la squadra di cheerleader. Chissà se tornerò a fare a botte con qualche oca, Chissà se tornerò in quel bar...

O forse non torneremo li? Chissà, invece, se ci ritroviamo io e Riccardo, con tanti piccoli bimbi, in una casa vicino al mare. Dove tutto è caldo e felice. Chissà se mi sveglierò con la luce del sole. Chissà se risentirò ancora una volta il soffice tocco dell'acqua fresca. O se i miei bambini si sporcheranno tutti di sabbia. Chissà se sentirò ancora il sapore delle labbra di Riccardo, se sprofonderò per l'ennesima volta nei suoi occhi limpidi.

Ma se non fosse così, magari tornerò a casa. Chissà se al mattino, sentirò l'odore dei cornetti al cioccolato che mi preparava mamma.  Chissà se mia sorella mi verrà a rompere le scatole solo per prendere un vestito nel mio armadio. Chissà se mio papà continuerà a darmi lezioni di canto finché non diventerò famosa. Chissà se risentirò il profumo delle torte di nonna o se risentirò il calore di un abbraccio familiare.

A risvegliarmi dai miei pensieri fu Shady, che con la faccia un po' pallida mi chiede la stessa comanda che mi ero posta io.

'Dove andremo?' Disse Shady.

'Non lo so' Le risposi sinceramente. Non lo so. Non so cosa succederà adesso. Non so dove scappare. Non so se staremo insieme. Non so se saremo liberi. Non lo so.

La folle corsa di una mandria di uomini neri frena la nostra speranza.  La presa di Riccardo sulla mia mano aumenta e ci basta uno sguardo per capirci. Il rumore di uno sparo fa scattare definitivamente le nostre gambe. Corriamo il più lontano possibile da loro ma mi sembra sempre di essere troppo lenta. Il cuore torna a battere furiosamente e un senso di vomito mi sale. Sento il sapore del sangue lungo la gola. la mano di Riccardo diventa sempre più sudata e scivolosa ma so che se la lascio andare, è finita. L'urlo strozzato di Mike ci fa cirare immediatamente. Mi inchiodo sul posto ma non faccio in tempo a girarmi che Riccardo mi sposta.

'Non qui' Dice con fermezza. Mi trascina dietro il muro di una casa poco distante da noi e ci fermiamo ad osservare la scena.

Shady è stata catturata da due uomini incappucciati. Le stanno mettendo le manette mentre lei piange e scalcia per liberarsi. Mike, che non l'ha lasciata sola sta lottanto contro altri uomini per liberare lei e se stesso.

'LASCIATELA ANDARE!!' Urla verso i due incappucciati. D'un tratto un quinto uomo spunta da dietro Shady e le inietta un liquido. Non ho idea di che cosa sia ma lei smette subito di parlare e sviene sul posto.

La mia mano si appoggia sulle labbra per la paura. E se è morta? mi volto verso Riccardo impaurita.

'Dobbiamo aiutarli!' Sussurro verso di lui. Cerco di essere convincente ma capisco di non esserlo abbastanza quando lui fa cenno di 'no' con la testa.

'So che è da egoisti ma non possiamo andare. Ci prenderanno, dobbiamo pensare a noi.' per quanto io sia contrariata dalle sue parole decido di ascoltarlo.

Torno ad osservare la scena e noto che anche Mike è svenuto. Li stanno caricando su un furgone nero. Mi aspetto che partano ma invece, gli uomini, si girano verso di noi e riprendono a correre. Mi sale il panico e mi alzo di scatto. Riccardo mi segue a ruota e torniamo a correre lontano.

'Eccoli!' Dice una voce roca.

'Corri Fede, corri!' Annuisco anche se so che non mi sta guardando. Non ce la faccio più e le mie gambe iniziano a tremare. Svoltiamo l'angolo, ci sembra di averli seminati ma a me non importa. Mi accascio al muro dell'edificio che ho davanti. Riccardo si ferma e mi affianca.

'Lo so che sei stanca ma dobbiamo scappare. Coraggio Fede!' Disse con il fiatone. Lo guardo negli occhi e porto la mia mano sulla sua guancia.

'è così che vivremo? Non voglio scappare in eterno Riki. Va tu, io sto qua.' Gli rispondo sussurrando. Lui mi guarda contrariato. Faccio un piccolo sorriso e volto lo sguardo quando noto il gruppo nero di uomini che ci ha appena visti. Riguardo riccardo, forse per l'ultima volta. Con gli occhi lucidi appoggia la fronte alla mia e sussurra.

'Mille violini suonati dal vento, l'ultimo bacio mia dolce bambina' Una lacrima gli scende sul viso e mi schiocca un bacio prima di fuggire ancora una volta.

LOST 2 - L'unica speranza sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora