Dreams

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Camminiamo verso la mia stanza e una volta arrivate ci sediamo sul letto.
'Raccontami' dico guardando Vittoria.
Lei abbassa lo sguardo e gioca con le sue dita.
'Mentre stavo 'dormendo' sentivo delle voci. A tratti. Quello che mi ha fatto rabbrividire è che una di quelle voci apparteneva a Ginevra.'
Spalancai gli occhi. Come poteva essere dalla parte dei nemici senza che io me ne sia minimamente accorta? A dire la verità pensavo che fosse solo una ragazza impaurita. E invece..
Sono proprio le persone che credi di conoscere a sorprenderti.
Abbasso la testa, nella mia mente vagano idee su come proteggerla e spero che Vittoria si sia sbagliata, rialzo lo sguardo osservando la ragazza di fianco a me per capire se dice la verità, e lo fa.
Vittoria fa un respiro profondo e inizia a raccontare alternando lo sguardo tra me e le pillole che aveva in mano.
"Ormai erano due giorni che non facevo altro che sentire urla e rumori alquanto fastidiosi quando ad un tratto tutto cessò, nessuno parlava, non si sentiva neanche un rumore.
Restai li a gironzolare per la camera bianca, impressa nella mia testa, sentendo solo il rumore dei mie passi, fino a quando arrivai in un'altra stanza, probabilmente parte della mia immaginazione, ma te lo giuro sembrava talmente reale che mi vennero i brividi. Iniziai a girare, tastare e osservare ogni minimo particolare di quella camera. Federica, era come se la ricordassi, se ci fossi già stata.  Aveva un colore blu intenso ed un enorme letto al centro. E stranamente per terra trovai una collana con una rosa. Ricordo che c'era una tabella fatta di sughero molto grande, occupava si e no metá parete.
Sopra c'erano le immagini di ognuno di noi con una specie di descrizione, dì identikit.
Nome
Cognome
Anno di nascita
Città
Passioni
Paure
Punto di forza
Punti di favore "
Dice Vittoria tutto d'un fiato.
Rimango interdetta dalle sue parole. Anche io ho la sensazione di conoscere quel posto. Ma quello che mi spaventa di più è quella tabella di sughero con tutte le informazioni. Non è la prima volta che troviamo una cosa simile. Anche nel campus avevamo trovato i nostri fascicoli, con uno strano segno.
Ci stanno controllando. Ma a cosa serviamo? E soprattutto, chi sta facendo tutto questo?
Una parte di me dice di farla tacere ma poi decido di voler continuare. Lo devo fare per me, per i miei amici, per Riki....
Incito Vittoria a continuare il suo racconto.
"Io rimasi lí, paralizzata, non capivo niente di tutto ciò..
Ad un tratto sentí dei passi avvicinarsi sempre di più...non ebbi il tempo di nascondermi che vidi Ginevra entrare di corsa che sbraitava contro il cellulare.
'Segui il mio piano, ti dico che Federica é troppo curiosa e abbocca di sicuro.... beh a volte bisogna sacrificare delle vite per questo lavoro, lo sai.....lascia stare Riccardo, ci serve lei.' Disse Ginevra indicando cose a caso sulla lavagnetta.
Io ero lì davanti alla lavagnetta ma niente non mi vedeva, probabilmente perché ero in coma.
Ad un certo punto Ginevra attacca di colpo e inizia a scrivere qualcosa su un foglio.
Da lì di nuovo buio e mi sono ritrovata in questo prato..."
Vittoria corruga la fronte confusa e spaesata.
'Federica, cosa sta succedendo?'
La guardo e rivedo lo sguardo spaventato simile a quello della sua prova. Ma cosa saremmo senza le nostre paure?
Scossi la testa.
'Non lo so' dico sincera. Le prendo la mano e la stringo.
'Dobbiamo andarcene da qui.'

LOST 2 - L'unica speranza sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora