Come ai vecchi tempi

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Entro nella mensa cercando di apparire il più felice possibile. Questa volta non mi è così difficile dato che non faccio altro che pensare ai baci precedenti. Sono felice ma dentro di me mi sto chiedendo: 'cosa sto facendo?'
Sono consapevole del fatto che Riccardo non si merita tutto questo. Ma lui non c'è in questi momenti. Lui non ha idea di quello che io stia passando. Ho bisogno di un supporto e solo Leo è in grado di darmelo.
Cerco un tavolo libero con il vassoio pieno. Proprio mentre mi decido a sedermi in un tavolo vuoto, trovo Shady e Mike. Mi avvicino e mi siedo accanto a loro. Il fatto che non stiano sorridendo è un fatto positivo, in questa occasione.
'Oddio mio pensavo di non rivederti mai più' dice Shady abbracciandomi. Abbracciare un amica dopo che non la vedi da tanto tempo è come tornare a casa. Tornare nelle braccia di chi ti ha sempre amato.
Anche Mike si alza e mi abbraccia.
'Strano a dirlo ma adesso che sei qui mi sento più al sicuro' dice sussurrando.
Sento quasi il suo battito cardiaco e non c'è cosa più rassicurante. Io e Mike abbiamo avuto alti e bassi ma se non fosse stato per lui non avrei scoperto tutte le cose che mi hanno permesso di sopravvivere.
Ci ricomponiamo e iniziamo a mangiare tutto quello che abbiamo nel piatto. I problemi salutari di Shady a quanto pare sono spariti e mi ritrovo a sorridere ricordandomi il primo pranzo passato insieme. Eravamo così ingenui.
'Hai scoperto qualcosa?' Chiede Shady speranzosa.
Annuisco finendo di mangiare il mio piatto di pasta.
'Sono successe tanto cose ma la cosa più importante è che la notte del venti Marzo qualcuno che noi amiamo sarà in un incendio'
Mike spalanca gli occhi incredulo e per poco non si strozza con l'acqua.
'Vorresti dire che qualcuno verrà bruciato vivo?'
'È probabile' rispondo.
'Come fai a dirlo senza sclerare?' Dice Shady.
Chi ti dice che io non lo stia facendo? Mi viene spontaneo pensare. Essere quella su cui tutti contano porta delle responsabilità. Ed io non posso permettermi di incutere timore ai miei compagni.
'È ovvio che ho paura. Dobbiamo avere paura. Ma questo non deve fermarci.'
Loro annuiscono capendo che ciò che dico non è poi così assurdo.
'Per caso qualcuno ti ha parlato di un posto recentemente?' domanda Mike.
Che io mi ricordi no. Scuoto la testa negativamente quando le luci si spengono improvvisamente. Sobbalzo ricordandomi ciò che ci era successo ogni volta che le luci si spegnevano. Non ti accorgi di quanto sia importante vedere fino a quando non lo riesci più a fare. Odio il buio. Non vedi il tuo nemico, non riconosci chi ti vuole aiutare. Sei tu e le tue paure. è per questo che qui è sempre troppo bianco, troppo luminoso, troppo chiaro. Quando fa buio l'unica luce che hai è quella dentro di te.
'Stiamo vicini' dice Shady con la voce tremante. Seguendo il tavolo riesco ad arrivare dalla parte opposta e raggiungerli. Sono di fianco a Mike che appoggia un braccio sulle mie spalle con fare protettivo. Qualcuno mi afferra la mano. Sto per urlare quando riconosco che è solo Leo.
'C'è un blackout. è il momento giusto.' dice spingendomi via con lui. Afferro la mano di Mike così da portarmi anche loro. Non li lascerò di nuovo.
'Il momento giusto per cosa?' chiedo ancora con la testa sottosopra.
'Possiamo scappare'
Non mi faccio ripetere altro e lo seguo con Mike e Shady dietro. Inizia una folle corsa alla libertà e proprio ora che succede tutto ciò che ho sempre voluto, ho paura ad accettarlo. 
Leo si ferma davanti alla mia stanza e inizia a spiegarci il suo piano.
'Shady, Mike accedete alle vostre stanze e prendete tutto quello che vi può sembrare utile per sopravvivere. Io e Fede faremo la stessa cosa. Ci ritroviamo sotto la grande quercia. Avete un massimo di 10 minuti loro annuiscono e si affrettano, mano nella mano, verso le loro stanze. Leo apre velocemente la porta della mia camera e va verso l'armadio. Proprio quando sta per aprirlo mi ricordo di Vittoria.
'No aspetta Leo!' non faccio in tempo a fermarlo perché ormai l'armadio era già stato aperto. Ma non c'è nessuna traccia di Vittoria.
'Che c'è?' chiede. Scuoto la testa e per quanto lui sia confuso, riprende quello che stava facendo. Coperte, torce, vestiti. Perfino un piccolo zaino. Tutte cose che non sapevo nemmeno fossero li. Ero troppo impegnata a pensare a me stessa piuttosto che guardare ciò che mi offrivano gli altri. Non so se Leo lo abbia capito o meno ma viene da me afferrandomi entrambe le braccia. attirando inevitabilmente la mia attenzione.
'Hei, non è il momento di compiacersi. Muoviti Fede. Usciamo di qui' dice lasciandomi e afferrando lo zaino pieno di cose. Me lo porge e non esito a metterlo sulle spalle mentre lui prende il suo. Corriamo velocemente verso l'uscita. Tutto scorre veloce. è un caos e il punto fermo che pensavo di aver trovato in Leo sembra svanire. Arriviamo sotto la quercia e trovo Mike e Shady con gli stessi zaini.
'State bene?' dico guardandoli. Loro annuiscono.
'Ok, andiamo' dice Leo ma lo blocco, di nuovo.
'Non me ne vado senza Vittoria' dico sicura. Lui aggrotta le sopracciglia non capendo, ovviamente non sapeva di Vittoria. Ma non ho abbastanza tempo per spiegargliela.
'Non importa, io resto' dico appoggiando lo zaino a terra.
'Tu sei completamente pazza' dice Mike. Non mi sorprende e non cambio idea. Riporto l'attenzione su Leo che è ancora colpito dalla mia affermazione.
'Andate, non c'è più tempo' dico confermando ciò che penso. Leo sta per ribattere quando una mano si appoggia sulla mia spalla.
'Scusatela non frequenta le lezioni da troppo tempo e sbaglia ancora i verbi. Voleva dire 'andiamo'. '
'Vittoria' dice Shady sconcertata. Corre verso di lei e la abbraccia. Ci siamo di nuovo tutti. Manca solo Riki... 
Con lei è presente anche Michael e vorrei chiedere come hanno fatto a conoscersi ma afferro lo zaino e corro insieme agli altri verso l'uscita del collegio. Non è quella principale suppongo ma è quella giusta per scappare. E così mi ritrovo di nuovo libera. Ma ho come la sensazione che questo momento finirà presto.
Corriamo in un bosco e accendiamo le torce per non rischiare di cadere da qualche parte. Vedo una casa in lontananza,  prima che io inizi a fare domande Michael mi da le risposte.
'Quello è un rifugio. non è più utilizzato da anni. ci andavo in campeggio con la mia famiglia. La vedete questa?- dice indicando la chiave che portava al collo- è la chiave che apre quella porta.
Si mette davanti al gruppo e fa strada. Arriviamo in questa casa di legno, con un molo ed una barca.  Michael apre la porta ed entriamo.

LOST 2 - L'unica speranza sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora