Non riuscivo a smettere di pensare a quel volto. Non importava quanto io ci provassi, quel volto senza connotati continua a invadere il mio cervello. Un dolore lancinante alla mano accompagna da un mio urlo di dolore mi riportò alla realtà svuotando la mia mente. Guardai la mano, era come se ci fosse solo il mignolo, tutto il resto della mano sembrava addormentata, non sentivo nulla, tranne che un fastidioso formicolio al mignolo. Il dolore si interruppe appena la porta di camera mia si spalancò, lasciando entrare Liu, il mio "coinquilino", armato di spolverino, che tutto preoccupato mi chiede:- Lara tutto apposto? Stai bene? Perché hai urlato?- Wow, devo aver urlato davvero forte per far svegliare quel ghiro di Liu. - Tranquillo Liu, non è nulla, mi sono solo fatta male al mignolo. - dissi ridacchiando.Liu fece un sospiro di sollievo e posso lo spolverino. Era davvero un coinquilino bizzarro. Abitavamo insieme da un paio d'anni, forse tre. Mio padre era tornato a casa per un paio di giorni, cosa andò a trovare i suoi vecchi colleghi, ed e in quel momento che si conobbero. Liu era stato assunto da poco, e a mio padre andò subito a genio. Liu spiega a mio padre la sua situazione economica, della prematura scomparsa della sua ragazza e di tutti i problemi che aveva avuto a trasferirsi, a trovare un nuovo lavoro, e disse di quanta fatica faceva a pagare l'affitto. Così mio padre gli propose di abitare a casa nostra, ma in cambio lui doveva tenermi d'occhio. Ora Liu è una sorta di fratello maggiore per me, e lui è estremamente protettivo nei miei confronti. Guardai l'orario; erano quasi le sei. Mi alzai dal letto, e mi diressi in bagno e mi preparai per andare a scuola. Andai in cucina, dove Liu, aveva preparati la colazione. Dopo aver mangiato aiutai Liu a sparecchiare, andai in bagno., mi lavai mi misi un po' di matita e di mascara sugli occhi. Andai in salotto mi misi le mie scarpe nere e uscii di casa insieme a Liu. Liu mi accompagnava a scuola in macchina tutti i giorni arrivavamo fino a davanti il cancello io scendeva prendendo zaino, cartellina e in alcuni casi anche rotoli di carta contenenti progetti. Oggi fortunatamente, avevo solo lo zaino da caricarmi, era uno delle poche volte a settima, in cui non ero carica come un mulo. Scesi dalla macchina e appena chiusi lo sportello e mi allontanai di qualche passo la macchina sfrecciò verso l'ufficio di Liu, lasciandomi vedere il bosco. Mi ricordai del sogno che avevo fatto. Sentii di nuovo quella strana sensazione alla mano, mi stavo muovendo verso il bosco, non so perché ma non riuscivo a fermarmi, fortunatamente lo fece la campanella a mio posto. Mi diressi verso la scuola, ma prima di entrare dentro mi volta un'ultima volta verso il bosco. Là vicino un albero giaceva un uomo alto, vestito con un completo nero, mi guardava, mi fissava...ma non aveva una faccia. _________________________________________Ed ecco il terzo capitolo. Come sempre mi scuso sé nel testo ci sono errori di ortografia, di punteggiatura o altre imperfezioni. Spero, come sempre, che il capitolo vi sia piaciuto e io vi saluto. Ciao!
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creepypasta's pain : non solo dei killers.
Fanfiction"Ho bisogno di voi" "Abbiamo bisogno di te" Prima pubblicazione 2017