Stamattina sono felice, ho tutto in ordine capelli, trucco e vestiti. Mentre entro nella hall con largo anticipo, vorrei fare la danza della felicità, ma, mi contengo non vorrei sembrare una pazza almeno non il secondo giorno e poi oggi è un giorno speciale che va festeggiato ecco perché stamattina non ho fatto prendere appuntamenti per stasera alla mia migliore amica.
Mentre aspetto l’ascensore insieme altre mille persone ricevo una mail. Prendo il mio laptop e mentre controllo, sento il trillo dell’arrivo dell’ascensore senza alzare lo sguardo seguo la massa ad un tratto sento una ragazza che urla aspettate vi prego. La guardo correre ed inciampa e tutti i fogli che aveva in mano cadono insieme a lei, alcuni fogli sono arrivati ai miei piedi, mi piego per prendere un foglio e sento il rumore di uno strappo. “ ti prego buon dio, non ho mai pregato per te ma adesso lo faccio quindi ti prego fa che quello strappo non provenga da me, ti prego” mi rialzo cautamente facendo finta di niente mentre sento l'aria fresca direttamente sul culo. Ho una gonna a tubino stretta con un piccolo spacco dietro e spero con tutte le mie forze che quel piccolo spacco dietro non sia diventata una voragine. Ad un tratto sento la risatina di qualcuno e un fiato caldo sul collo.
-Buongiorno tettina.-
No cazzo, tutti ma non lui, è solo un sogno, niente, puff, sparito.
Mi giro un po per vedere, ed è lui con un sorriso strafottente su quelle labbra carnose.Si accovaccia per prendere un’altro foglio per terra, sento afferrarmi la caviglia e mi irrigidisco. Mentre si rialza lentamente anche la sua mano sale piano, piano, sulla mia gamba, ho i brividi, la mano continua a salire, ora è sulla coscia, mi guardo intorno ma tutti sono concentrati sulla ragazza. La sua mano ora è arrivata al mio reggicalze e lo sento sospirare sta arrivando quasi alle mie mutandine ma poi si ferma. Con il suo fiato caldo vicino all’orecchio mi dice: - tettina hai un bello spacco, la senti la mia mano?-
Non riuscendo a parlare faccio un cenno con la testa.
- ecco, è là che inizia-
E ritira la sua mano e io sbianco perché se è vero quello che mi ha detto allora sono fottuta.
Ad un certo punto e non so come siamo arrivati al mio piano, con la mia ventiquattrore dietro per nascondere il danno mi incammino velocemente verso il mio ufficio salutando le receptionist.
Doveva essere una bella giornata ma come al solito va sempre tutto storto da quando c’è lui. A questo punto non so se la mia scelta sia stata giusta.
Sto ancora rimuginando quando sento aprire e sbattere la mia porta, vedo lui in tutto il suo splendore, incazzato nero.
-Che significa sta stronzata-
Dice in tono minaccioso.Oh-oh
Qualcuno qui ha avuto una brutta notizia il che mi migliora l’umore.
Si avvicina e sbatte le carte sulla scrivania.
-Beh, significa quello che c'è scritto-
- no, forse non hai letto bene-
-ho letto benissimo, anzi, ti dirò di più non ho bisogno di leggere perché so perfettamente cosa c’è scritto.-
- mai,-Veniamo interrotti dal bussare e con il mio permesso Camilla mi avvisa che sta per entrare il presidente.
-ah, bene, vedo che hai già ricevuto le missive Reece.- parla il signor King.
- vecchio, io non ho intenzione di fare questa cosa, specialmente per lei.- oddio l’ha chiamato vecchio.
- e invece lo farai, da adesso sarai il suo segretario privato e non si discute.- con questo tono minaccioso che mi ha fatto venire dei brividi di paura se ne va.
Reese si volta verso di me- ti renderò le cose impossibili ti avviso.-
Se ne andò anche lui, e io rimasi lì pietrificata e ben consapevole che lo avrebbe fatto
STAI LEGGENDO
Lui, il diavolo.
ChickLitLa vita felice di Alice viene stravolta in un batter d'occhio, anzi, da due occhi, due occhi color verde mare, che appartengono a lui, il diavolo