>L'amico - XVIII<

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Il povero scrittore tremava mentre delle enormi lacrime coprivano il suo viso. Il suo amico sentiva i suoi singhiozzi, ma il pazzo non voleva abbracci né consolazione in quel momento.

-Cosa fai, Howe?

Sentiva dei rumori. Movimenti. Sentiva la piuma premere contro la pergamena, l'inchiostro che scriveva storie nell'infinito. Sentiva dei passi rapidi, il suo proprio cuore battere agitato, la voce di un pazzo che mormorava costantemente un sacco di cose senza senso.

-Preparo alcune cose. Non preoccuparti.

Ma il cieco si preoccupava.

-Howe, per favore...

Ma le lacrime dello scrittore aumentarono. Anche l'amico, da parte sua, lasciò scappare un paio di lacrime.

-Ricordi quel giorno alla stazione? Ricordi il giorno in cui ci siamo conosciuti? -Lo scrittore cercava di distrarlo, e ci stava riuscendo.

Di tutti i suoi ricordi nel mondo di quando vedeva, quello era quello che apprezzava di più e che poteva ricordare più dettagliatamente.

-Come non ricordarlo, Howe?

Quando lo scrittore parlò ancora, la sua voce suonò così lontana come i treni che partono e velocemente decidono di scappare dalla stazione.

-Quel giorno mi sono innamorato. -Confessò lo scrittore, e le sue parole assomigliavano a una triste lettera d'addio. -... Di tutte le mie avventure, amico mio, tu sei stata quella che ho amato di più.

Ed è che Howe, come il pazzo che era, non sapeva niente dell'amore. Nella sua testa quell'amico era la cosa più vicina che aveva da poterci somigliare, dato che Marcus era il padrone del suo corpo e Levi della sua mente, quel ragazzo moro che lo guardava con gli occhi dell'anima era padrone del suo cuore.

-Alcune avventure sonno ammirevoli e ti migliorano. Tirano fuori tutto il bello che c'è in te. -Gli raccontò mentre ricordava con nostalgia il suo inesistente ammiratore. -Altre avventure ti fanno diventare un maestro e capisci che insegnando puoi anche imparare. -Stavolta gli scappò un sospiro, e desiderò con tutta la sua vita che Levi potesse sentirlo mentre viaggiava nel vento. -... Ma poche ti insegnano e ti segnano come tu hai fatto con me. Poche diventano la tua roccia, il tuo pilastro, l'ultimo battito del tuo cuore.

Howe ci capiva poco dell'amore, ma lo amava davvero.

-Martin?

-Si?

-Posso godermi il resto della vita al tuo fianco?

Martin, il suo amato amico, non ci pensò nemmeno per un istante.

-Puoi.

Ma, giusto quando lo disse, Howe si lasciò cadere da una vecchia sedia insieme alla corda che si era legato intorno al collo.

|| HOWE || (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora