CAPITOLO 2

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" Io sono qui per te " , "volevo vederti ", queste parole mi fanno rabbrividire. Forse non mi sono sbagliata, forse tutti i miei pensieri, tutti quei piccoli gesti non sono stati solo frutto della mia immaginazione.
Continuo a guardarlo, i miei occhi fissi nei suoi in quei secondi silenziosi ed interminabili, lui è qui per me ed io devo riuscire a formulare una qualsiasi parola o frase da dire. Ecco che di nuovo senza pensare sento il suono della mia voce.

-Tu sei qui per me....
- ...esatto.
-Non dovresti essere qui.

Lui fa un passo verso di me, annuendo. Questa volta è serio, non capisco esattamente se è qui per me in senso positivo o negativo. Forse è arrabbiato, non dovevo guardarlo così, ma i suoi sguardi durante tutta quella serata sono stati così intensi, così veri che non mi sono nemmeno resa conto dei miei comportamenti, dei miei gesti, dei miei sguardi e di tutto ciò che ci circondava. Come se in quel momento per me esistevano solo i suoi occhi, solo lui.
Fa un sospiro, avvicinandosi di più al mio viso, il mio sguardo questa volta cade sulle sue labbra, ma non faccio in tempo a dire o fare qualcosa che lui si allontana. Si schiarisce la voce e scuote la testa mentre mi da le spalle. Questa volta mi avvicino io e poso una mano sulla sua spalla coperta dalla giacca. Rompo quel silenzio con un sussurro.

-Jamie...

-Non dovevo venire qui.

-E' vero, si, ma sei qui e ora voglio sapere il perché, dimmelo.

Jamie si gira, il suo sguardo è cupo ed io mi sento in colpa, mi sto mettendo in mezzo al suo matrimonio, la cosa è sempre più chiara. Faccio un sospiro, intanto la mia mano è scivolata di nuovo lungo il mio fianco. Mi stringo nelle spalle continuando a guardarlo ed infine, con un tono di voce quasi impercettibile dico:

-Scusa, ora dovrei andare a casa.

-No. Non devi chiedermi scusa, tu non hai fatto niente, sono io che non dovrei essere qui, che non dovrei provare tutto questo, ma si...forse è meglio andare.

-Però non voglio che tu te ne vada..

-Ma devo.

Quello scambio di parole,le sue parole, mi fanno stare bene e male nello stesso tempo. Lo voglio qui conme, ma so che è sbagliato...mille pensieri contrastanti si fanno vivi nella miatesta. Non so cosa fare o che altro dire.
Lo supero, il cuore batte a mille nel mio petto, gli occhi diventano lucidi eli chiudo per qualche istante, sento i passi di Jamie avvicinarsi. Apro lepalpebre e lui è davanti a me, ora sorride. Perché sorride? Io non riesco a farlo,mi sento triste, pensavo potesse farmibene rivederlo e invece mi sento...strana.

-Ti accompagno, okay?
- Va bene.

Riesco solo a rispondere, sono seria, la mia voce è sempre un sussurro,strozzato da un pianto trattenuto. Inizio a camminare verso casa mia, losguardo non cade mai su Jamie, resta concentrato sul breve tragitto che stiamopercorrendo. Passa davvero poco ed eccoci davanti alla mia porta, guardo quest'ultimae poi, finalmente, lui negli occhi mentre frugo nella mia borsa per cercare lechiavi. Le trovo, mi volto, inserisco le chiavi nella serratura, pochi scatti ela porta si apre, io la spingo per entrare, faccio un passo e poi le mani dilui mi spingono da dietro, premono sui miei fianchi mentre continua aspingermi. La porta viene chiusa e io girata dalle sue stesse mani. Occhi negliocchi, siamo entrambi seri e il mio respiro si spezza per quella vicinanza,questa volta mi guarda lui le labbra.

- Jamie...
- ..Sta zitta...

Mi interrompe e riempie quella distanza, preme le sue labbra sulle mie, mentrelentamente le muove, baciandomi con estrema dolcezza e con desiderio. Sentobrividi su brividi percorrermi il corpo, è la prima volta che mi bacia. E' ilnostro primo bacio, il primo vero bacio, di solito le nostre labbra si univanosolo durante le riprese. Non capisco più niente e circondo il suo collo con lemie braccia, lasciandomi trasportare in quel bacio così intenso. Quel momentosembra infinito, ma poi lui si allontana lentamente, apro piano gli occhiincontrando il suo sguardo mentre si allontana da me, le mie braccia scivolanovia da sopra le sue spalle. Lo seguo con lo sguardo, apre la porta continuandoa guardarmi e poi senza dire niente esce, la porta sta per chiudersi, l'afferroe lo guardo aprire la sua auto, non mi guarda ed io non riesco a dire niente,non riesco nemmeno a muovermi, riesco solo a guardarlo mentre mette in moto lasua macchina e va via. La macchina si allontana fino a sparire ed alla fine ioannuisco mentre chiudo la porta.

Damie - Vedo il mio futuro nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora