CAPITOLO 3

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Fisso i miei jeans appoggiati alla sedia, pronti per essere indossati, ma non sono pronta a farlo, non sono pronta ad indossarli, finendo così di vestirmi per uscire ed andare all'appuntamento con il fotografo. Lì ci sarà anche Jamie, come posso stargli accanto durante i servizi fotografici dopo quello che è successo? Dopo che mi ha baciata? Dopo che per una settimana e due giorni non si è più fatto sentire? No, no, forse dovrei chiamare, inventare una scusa banale e restarmene qui a casa mia, ma una parte di me vuole anche andarci, vuole vederlo. Sono curiosa, cosa mi dirà? Mi parlerà? O si limiterà a stare in silenzio? Sospiro tirandomi i capelli all'indietro con una mano, sentendoli poi ricadere sul viso. Tutti i miei pensieri, le mie domande, i miei dubbi, vengono interrotti quando sento suonare alla porta. Corrugo la fronte, non aspetto nessuno. Finalmente mi alzo ed indosso i jeans, ancora scalza avanzo verso la porta principale e senza chiedere chi è apro. Una ragazza bionda, alta più o meno come me, corporatura esile ed occhi scuri. Mi sta fissando, è seria e scuote la testa.

-Ciao...hai bisogno di qualcosa?

Domando alla ragazza sconosciuta, probabilmente è una scout o qualcosa di simile, ma io in questo momento ho fretta e non posso restare a parlare con lei, non è il momento, magari le dico di tornare in un altro momento. Lei sforza un sorriso e poi incrocia le braccia al petto.

-In effetti si. Vorrei solo capire come può interessarsi a te.

-Di cosa stiamo parlando?

-Jamie.

Apro di più la porta, fissandola, cercando di formulare una frase dopo le sue parole. Questa ragazza conosce Jamie, non capisco cosa voglia da me.

-Sei una sua amica?

-Sono il suo vero amore, Dakota. Lui ama me.

-D'accordo, okay, non m'interessa.

-Io credo di si, invece. Ti interessa perché anche tu sei innamorata di lui, proprio come me.

Schiudo le labbra, sono scioccata da questa persona, dalle sue parole e non so cosa dire. Mi sta irritando, non voglio saperne niente e non credo nemmeno alle sue parole. Alzo gli occhi al cielo e sospiro prima di risponderle.

-Davvero, non m'interessa e ho anche fretta in questo momento, quindi buona giornata.

-Puoi dire a Jamie che lo saluta Jane, ci vediamo presto cara amante.

-Non sono la sua amante!

Le mie ultime parole vengono fuori con un tono di voce fin troppo alto e lei ridendo si volta e se ne va, camminando verso una moto e partendo. Innervosita da quella visita chiudo la porta, quasi sbattendola, a passo svelto mi avvicino alla scarpiera, indosso le scarpe e prendendo la borsa esco di casa.

Mentre guido penso a quella Jane, penso che quella smorfiosa non è il tipo di Jamie...e chi lo è? Amelia? Io? Forse non so i suoi gusti, forse mi sono sbagliata su tutto, forse non lo conosco neanche bene. Sono arrabbiata, nervosa, ferita, confusa. Tra poco arriverò davanti a quel palazzo e dovrò incontrare Jamie, che mi vada o no. Le mie mani stringono forte il volante dell'auto che guido da ormai alcuni minuti, lo sguardo fisso sulla strada e mille pensieri per la testa.

Parcheggio e scendo, chiudendo poi lo sportello ed entrando infine nel palazzo. Raggiungo l'ascensore che per mia fortuna è lì e non devo attenderlo, entro e premo il piano sulla pulsantiera. L'ansia inizia a salire insieme all'ascensore, chiudo gli occhi qualche istante. Posso farcela. Stringo la mia borsa con una mano e quando riapro gli occhi le porte si stanno aprendo, cammino fino alla porta dello studio fotografico. Passa poco e il fotografo mi apre. Gli sorrido, ma lo guardo soltanto di sfuggita, mi guardo attorno, sto cercando lui con lo sguardo. Mi accompagna poi fino alla stanza del trucco ed eccolo lì, in tutto il suo splendore. Jamie sta guardando lo specchio, lo vedo spostare lo sguardo, ora guarda il mio riflesso. Lo vedo irrigidire la mascella, mi fissa e poi si volta, ferma la mano della truccatrice e si alza venendomi incontro, scuoto la testa piano, lo voglio fermare, non lo voglio nemmeno salutare in realtà. Si ferma davanti a me, sotto gli occhi di tutti i presenti si sporge e mi lascia un bacio sulla guancia, quando si sposta di poco, lo guardo negli occhi, sto per dire una qualsiasi cosa, ma lui mi precede.

-Buongiorno, sei pronta per questo servizio fotografico?

-Sono pronta.

Dico soltanto, deve capire che ce l'ho con lui, che non può pensare di comportarsi come vuole con me. Non sono un oggetto, non sono il suo giocattolino. Lo supero andando a sedermi sulla sedia destinata a me e al mio trucco. Non lo guardo più, nemmeno dal riflesso.

Indosso le scarpe con il tacco, mi guardo allo specchio. Ora sono pronta per questo servizio fotografico, mi piace il vestito che indosso, mi piace come mi hanno truccata e sistemato i capelli. Apro la porta e raggiungo il set, mi dicono subito di sistemarmi sulle "x" segnate sul pavimento accanto a Jamie, lui mi sta fissando e io lo fisso a mia volta, quando sono vicino a lui mi bisbiglia.

-Sembri quasi arrabbiata con me...

-Tu credi?

-Cosa ho fatto?

-Seriamente? Non è il momento di parlarne, Jamie.

-E' per quella sera?

-Complimenti, ci sei arrivato anche da solo. Ora concentriamoci su quello che ci dice il fotografo.

-Pensavo lo volessi anche tu....

-Non ora.

-Dakota, guardami.

Il mio sguardo continua a restare fisso sulle persone lì presenti, sui loro movimenti e alle sue ultime parole nemmeno rispondo, mi limito a scuotere la testa. Mi sento afferrare il braccio, vengo lentamente spostata da lui e costretta a guardarlo negli occhi. Ma cosa fa? E' pieno di persone lì, non può comportarsi così. Cerco di divincolarmi dalla sua presa, in gesti lenti per non fare troppe scenate davanti a tutti.

-Ora che ho la tua attenzione dimmi cosa ho sbagliato.

-Non è il caso qui..

-D'accordo seguimi.

Non ho tempo per oppormi, lui mi trascina fino alla stanza dove lui si è cambiato, sento dietro di noi il fotografo domandarsi dove stiamo andando e poi chiude la porta alle nostre spalle. Siamo di nuovo soltanto io e lui. Mi si avvicina e mi accarezza la guancia, io gli sposto la mano e mi allontano.

-Non mi hai più scritto o chiamato o voluto vedere...sei completamente sparito, ignorando anche i miei messaggi.

-E' complicato. La sai bene la mia situazione.

-Allora dovevi pensarci prima di baciarmi, sai, ho davvero creduto che per te significasse qualcosa quel bacio, invece mi hai baciato e sei letteralmente scappato. Questo mi ferisce, questo mi fa male e mi fa arrabbiare.

-Hai ragione, ho sbagliato tutto, ma quel bacio ha significato qualcosa per me. E' stato importante e da quando ti ho baciata voglio solo farlo e rifarlo ancora.

Quelle parole mi fanno battere il cuore a mille e in un secondo mi sciolgo, lo voglio baciare, guardo le sue labbra e ricordo quel momento, mi avvicino a lui fino ad appoggiare la mia fronte contro la sua, faccio un sospiro e sfioro le sue labbra. Lui si avvicina fino a farle incontrare, le sue mani sui miei fianchi, le mie mani sulle sue spalle, i nostri corpi a contatto. Quel momento mi sembra perfetto, si è perfetto. Un rumore mi distrae, un rumore continuativo, non capisco cos'è. Sento anche una voce, ma sono completamente persa in quel bacio e solo dopo pochi istanti sento bene quelle parole.

-Jamie? Jamie, sei lì?

Ora ho capito. Mi stacco dalle sue labbra e lo fisso negli occhi. Dietro la porta c'è Amelia.



Damie - Vedo il mio futuro nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora