CAPITOLO 4

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Cristo. Ora cosa possiamo fare? Lui mi guarda, tenendomi ancora tra le sue braccia, mi stringe più forte mentre fissa i miei occhi senza fiatare. Resto anche io immobile, il cuore mi batte fortissimo nel petto, guardo la porta chiusa, ora nessuno sta parlando, nessuno bussa. Jamie mi allontana lentamente, mi porta al centro della stanza e solleva una mano fino a portare l'indice di quest'ultima sulle mie labbra, come per dirmi di restare in silenzio. Si guarda attorno e poi mi indica un armadio a muro. Lo guardo come per dire "Scordatelo, non mi nasconderò come un'amante presa dal panico", ma lui inizia a spingermi verso esso e apre un'anta, alzo gli occhi al cielo ed entro. L'armadio viene richiuso ed io resto al buio lì dentro in mezzo a vari vestiti. Silenzio...silenzio... e poi ecco che sento il rumore della serratura. Quando ha chiuso la porta a chiave? Non me ne sono nemmeno accorta. Dei tacchi risuonano nella stanza.

-Cerchi qualcosa?

-In realtà si, quando sono entrata mi hanno detto che ti sei chiuso qui dentro insieme a Dakota. Lei dov'è?

-Non ne ho idea, si saranno sbagliati, sono entrato da solo, questo è il mio camerino, non il suo.

-E allora lei dov'è?

-L'ultima volta che l'ho vista era sul set, pronta per gli scatti. Dai, andiamo, probabilmente sarà ancora lì.

-Pensi che sia scema, Jamie?

-No, penso che tu sia paranoica.

Dopo quelle parole sento dei passi, spero con tutta me stessa che non stia per aprire l'armadio. Uno schiocco di un bacio che mi da particolarmente fastidio e poi una risata femminile, anche lui ride poco dopo. Scuoto la testa e poi sento i passi di entrambi allontanarsi, la porta si chiude. Caccio un sospiro di sollievo e spingo l'antina, aprendo così piano l'armadio, la stanza ora è vuota, mi avvicino alla porta e appoggio l'orecchio su di essa per sentire le voci, riesco a sentire solo quelle dello staff. Prendo coraggio e apro la porta, uscendo da quella stanza ed avviandomi verso il set. Il fotografo si avvicina scuotendo la testa.

-Dieci minuti di pausa, Jamie è uscito a prendere un caffè insieme a sua moglie.

Quelle parole mi irritano, ma è anche un sollievo, almeno lei non è qui. Mi siedo su una sedia e mi guardo attorno ripensando a quanto appena successo, le sue labbra erano sulle mie, i nostri corpi stretti tra di loro, un momento quasi perfetto. Scuoto la testa per tornare alla realtà, mi sono persa nei miei pensieri per alcuni minuti, perché ora i miei occhi mettono bene a fuoco quello che stanno guardando. Jamie è di nuovo qui. Sul set, sta guardando in un punto, è serio. Seguo il suo sguardo e vedo lei "No.." mormoro senza volerlo. Non posso farmi fotografare se lei ci fisserà tutto il tempo, mi alzo dalla sedia e mi avvicino al fotografo che dopo le mie parole sussurrate, alza il suo tono di voce per farsi sentire bene da tutti e dice.

-Per favore chi non fa parte dello staff è pregato di accomodarsi fuori, grazie.

Abbasso lo sguardo , mi aggiusto i capelli facendo finta di niente e cammino fino a posizionarmi sulla "X", vicino a Jamie. Con la coda dell'occhio vedo Jamie gesticolare, così alzo lo sguardo, portandolo sulla figura femminile poco lontana da noi. Amelia mi fulmina con lo sguardo e poi si allontana fino ad uscire.

E' stato tutto davvero particolare. Ogni volta che lui mi sfiorava per quegli scatti, sentivo una serie di brividi percorrermi il corpo, i nostri sguardi si sono incontrati più volte, ma poi alla fine di quel servizio fotografico, ci siamo divisi.
Esco dalla stanza che mi ha fatto da camerino e nel corridoio incontro Jamie, non mi ha vista, è di spalle, avanzo rapidamente ed appoggio una mano sulla sua spalla, superandolo e mettendomi davanti a lui. Gli sorrido spontaneamente e anche sul suo viso appare un sorriso. Ci fermiamo entrambi ed alla fine io trovo il coraggio di dirgli qualcosa, una qualsiasi cosa.

-E' stato bello oggi.

-Molto bello, il servizio fotografico, il tuo vestito, le tue labbra...

Mormora le ultime parole, dette senza timori, mentre il suo sguardo cade sulla mia bocca, che ancora sorride. Non riesco a smettere di farlo, guardarlo, sentirlo vicino, mi fa perdere la testa. Annuisco e poi distolgo lo sguardo mormorando.

-Ci siamo baciati...di nuovo.

-E' così, si.

-Cosa vuol dire?

-Vuol dire che entrambi lo volevamo e penso che succederà ancora.

-Ma è sbagliato, insomma, hai visto, per un pelo ci beccavano.

-Voglio baciarti. Ora.

Il mio sguardo torna immediatamente nel suo, mi inumidisco le labbra e scuoto la testa, indietreggio di un passo e lui avanza di un altro. Continuo a guardarlo e mormoro ancora.

-Non dirlo...

-...allora lo faccio.

-No.

-Non vuoi baciarmi?

-Si, no...insomma, si, ma Jamie...

Inizio a balbettare, cosa che non mi succede mai, sono confusa e lui si sta avvicinando troppo, sta dicendo cose che non mi fanno ragionare, le sue labbra sono vicinissime alle mie, i nostri respiri sono una cosa sola, ma io non ce la faccio.

-Sei sposato.

-Hai ragione.

Si allontana di nuovo da me, lo osservo chiudere gli occhi e sospirare prima di allontanarsi da me. Lo sta facendo di nuovo, se ne va senza dirmi nulla, no, non posso permetterglielo.

-Davvero? Non mi saluti nemmeno?

Non mi ha sentito o non mi ascolta? Mi avvicino e con tono di voce più alto, fregandomene di chi poteva sentirci, esclamo.

-Jamie!

-Dakota! Basta!

-Basta io? Basta tu, sei tu che mi stai confondendo, sei tu che prima mi baci e poi sparisci, sei tu, che...

-...sono io ? solo io? Perfetto! Allora dimenticami Dakota, perché io sono un uomo sposato e tu mi stai facendo impazzire. Non smetto di pensare a te, da sempre, dal primo momento che ti ho visto, da quel fottuto giorno che mi hai sorriso. Tu sei nella mia testa, tu controlli il mio umore, quando sono con Amelia, penso costantemente a te, quando faccio qualsiasi cosa, sei nella mia mente. Ogni volta che ti vedo sto bene e quando ci salutiamo non vedo l'ora di rivederti.

Non me lo aspettavo, ora fatico a respirare e forse anche a reggermi in piedi, non sono solo mie fantasie, lui prova qualcosa per me, qualcosa di vero, proprio come io provo qualcosa per lui. Sto per rispondere alle sue parole, ma lui mi anticipa.

-Quindi, permettimi di essere confuso. So che pensi che io sia uno stronzo con te, ma io sono uno stronzo con mia moglie, non con te. Ti ho baciata e non ho sensi di colpa. So che è sbagliato, che mi sto comportando male, ma una parte di me pensa che questa sia la cosa giusta e tu ...

Si interrompe quando sente il telefono squillare, lo prende dalla tasca e guarda lo schermo, riesco a leggere il nome: "Amelia". Lui lascia finire la chiamata e posa di nuovo il telefono in tasca. Non sono ancora riuscita a dire niente, lui posa una mano sulla mia guancia e l'accarezza piano.

-Ora devo andare. Non essere arrabbiata con me.

-Non lo sono... ma vorrei parlarne bene, di questa cosa...

-Lo faremo. Ti chiamerò presto, d'accordo?

-D'accordo. Aspetto una tua chiamata.

-Ciao, Dakota...

-Ciao, Jamie...

Mi guarda ancora e poi si allontana da me, il mio sguardo lo segue, lo guardo uscire dalla porta principale, devo andarmene anche io, ma ora non posso farlo. La mia testa sta ancora elaborando tutto, ho bisogno di qualche minuto e poi posso tornare a casa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 12, 2017 ⏰

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Damie - Vedo il mio futuro nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora