Elenco di lettura MotoGP_Italia: Lo Scaffale di Marc Márquez Àlenta #93
Rating: Giallo
Stato: Completa, Parte di una serie
Trama:
"Di Marc Marquez ne nasce uno ogni 50 anni".
21 anni, Campione del mondo nella classe Regina, Marc non ha altro da chiedere alla vita, se non la forza di dimostrare a tutti quelli che non è ancora riuscito a convincere che la sua non è "fortuna del rookie", ma bravura. Con il MotoGP 2014 alle porte avrà l'occasione per farlo, difendendo il suo titolo a colpi di staccate, ginocchia a terra e sguardo da predatore. Quello sguardo che è l'unica cosa che Reina ammette di adorare di lui, oltre la sua Honda s'intende.
Reina, colei che ancora batte questo nuovo dio della pista in sella ad una moto da cross.
Reina, l'unica persona che Marc non vorrebbe condividere con nessuno, neanche con suo fratello.
Un'amicizia che dura da 18 anni e che forse ora non basta più. Parole non dette, sguardi e piccoli gesti. La folle gelosia e la voglia di possesso.
Il sapore della vittoria. Marc lo conosce bene quel sapore, e ha intenzione di non accontentarsi solo del primo posto in MotoGP quest'anno. C'è di più in palio.
Del resto, se non fai l'amore non lo vinci il motomondiale.
Presenza di personaggi reali: Marc Marquez, Alex Marquez, Valentino Rossi, Cal Cructhlow, Andrea Iannone + eventuali varie comparse.
Spazio Autore: che dire, YOUNG GOD è il mio piccolo mondo felice (si, tu che hai già letto la storia, mi chiederai come possa essere felice se c'è così tanto dramma. Ma è possibile.). Sarà stupido, ma parlare, o meglio, scrivere di Marc Marquez mi fa venire il batticuore. Con lui e Reina ho riso, ho pianto, li ho mandati a quel paese e poi sono tornata a riprenderli. Mi sono chiesta perché mi stessi facendo questo, visto che con Reina mi sono sviscerata e messa a nudo. Eppure credo che alla fine ne sia valsa la pena.
Marc e Reina sono due personaggi complicati, l'uno più dell'altro, eppure li amo per questo.
Possono sembrare simili, ma si differenziano per tanti aspetti. Entrambi orgogliosi, entrambi affamati di vittoria, entrambi malati per le moto, ma lui è fuoco e lei è ghiaccio.
Ciò che spero davvero è di essere riuscita a descriverli in modo tale da farvi immedesimare in loro, da farvi quasi comprendere il perché degli assurdi e apparentemente insensati scleri di Reina e delle improbabili decisioni di Marc.
Ah e scusate per il dramma a tonnellate, ma è la mia specialità.
P.s.: YOUNG GOD ha vinto i Wattys2017, non chiedetemi come o perché.
P.p.s.: è in arrivo il seguito.
Estratto della storia:
Non so quanto tempo dopo Marc riapre gli occhi. Lo sento muoversi al mio fianco, per quanto questo gli sia possibile ammaccati come siamo.
È una situazione strana, alla quale non sono abituata.
Troppe emozioni oggi, ed il dormire con il petto di Marc sotto la mia testa e il suo braccio intorno alle mie spalle non aiuta. Non che la cosa mi mandi in iper ventilazione eh, è solo strano.
Anche perché con Marc c'ho già dormito una volta, ma la mattina dopo, quando mi sono svegliata, lui era già andato via.
Come se fosse impossibile non pensarci, anche Marc è con la testa a quel giorno.
" Cosa è successo quella sera?" Mi domanda a brucia pelo, con la voce impastata del sonno.
Improvvisamente, sento il mondo crollare.
Porto una mano sulla fronte per massaggiarmi le tempie, cercando di nascondere il fatto che mi abbia preso in contro piede. Non sono pronta per parlarne. Non ne ho mai fatto parola con anima viva e non era in mio programma farlo. È qualcosa che mi rende fragile. "Io non ricordo niente Reina. Dopo il bacio, black out finché non mi sono svegliato nel tuo letto"
Mi viene quasi da ridere, facile così. Facile essere tanto ubriaco da non ricordare niente, da poter fare finta che non sia successo niente.
Perché io di essere ubriaca ero ubriaca, ma non quanto lui, e convivo con la maledizione di dover ricordare tutto di quella notte. Sapere cosa significa.
"Secondo te cosa è successo?" Lo aggredisco, ma subito dopo me ne pento. Non era mia intenzione, non ora, non in un momento così delicato. Ma questo è il mio istinto. Io aggredisco.
"Non voglio sapere cosa è successo, dimmi solo se"
Non riesco a parlargli senza guardarlo, così cerco di girarmi su un fianco per quanto il tutore mi permette. Marc mi guarda nella penombra, illuminato dai colori accesi della televisione. Fa paura guardare questo ragazzino e pensare a chi, a cosa, è diventato.
Io l'ho sempre saputo che sarebbe stato qualcuno, anche se con lui non l'ho mai ammesso. Quello che non potevo aspettarmi è che sarebbe diventato così importante per me.
Tanto da ripetergli che non è successo niente tra noi. Tanto da continuare a tenere questo segreto per me, perché sono forte abbastanza, perché lui sotto questo punto di vista non lo è.
È meglio così.
"Non è a queste cose che devi pensare, c'è il mondiale in corso. Focalizzati su quello." Dico con il tono di chi vuole chiudere il discorso. Gli lancio un'ultima occhiata, lui apre la bocca per parlare ma io scuoto la testa. Non risponderò ancora.
Torno sul suo petto tonico, sta volta con la guancia. Mi spaventa il potergli essere così vicina da sentire i battiti del suo cuore. A dir la verità, Marc è l'unica paura della mia vita.
L'unica cosa che so che potrebbe farmi male davvero.
"Tu non capisci, sei importante quasi quanto un mondiale per me" mormora, accompagnato da uno sbadiglio.
Ed io ci resto un attimo, davanti ad una frase del genere.
"E io ti odio" rispondo, ma la voce mi trema. Lo odio davvero, odio l'effetto che ha su di me.
In tutta risposta, la sua mano penzoloni finisce poggiata sul mio bacino.
Sta volta però, quando la mattina dopo mi sveglio, lui è ancora qui. Ed è una bella sensazione.
Avvertimenti: sono presenti scene con linguaggio scurrile, lieve violenza e atti sessuali più o meno espliciti.
Disclaimer: gli eventi narrati sono totalmente inventati. Gli unici dati reali sono i risultati delle gare.
