1. Ti ho incontrato in un sogno

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Tutti possono dire di avere una storia.
La mia iniziò una fredda mattina di Dicembre.

Mi alzai molto presto quella mattina, nonostante fuori facesse molto freddo le lenzuola erano zuppe di sudore. Avevo fatto un altro sogno strano.
Mi alzai molto piano dal letto, ero ancora molto scossa dal sogno appena fatto e non riuscivo bene a comprendere la realtà che mi circondava.
Cercai il taccuino in cui annotavo tutti i miei pensieri e inizai a scrivere.

Un altro sogno anche oggi. Stavo correndo dentro un corridoio e improvvisamente salta una luce. Vedo in lontananza un ragazzo e anche se non è molto vicino a me, capisco fin da subito che è lo stesso che sogno da settimane. Stavolta però la situazione è diversa perchè,mentre si avvicina, riesco dopo tanto tempo a vederlo in faccia. Ha questi meravigliosi occhi color nocciola così simili ai miei... talmente tanto che ho pensato per un' istante che stessi guardando il mio riflesso. Lui si ferma davanti a me e guarda la lampadina che era andata in mille pezzi e di colpo si accende la luce . Lo guardo senza riuscire a dire una parola e lui sorride. E in quel momento ho pensato che Dio fosse sceso in terra solo per farsi conoscere. Com' è possibile che c'è luce anche se la lampadina si è rotta?"
Rimasi immobile senza dire una parola .
Era come se fossi incatenata al suo sguardo. Di colpo la terra si spacca e noi rimaniamo a guardarci dalle due estremità,separati, ma senza avere paura.

Chiusi il mio amatissimo taccuino rilegato in pelle fatto a mano da mio papà.
Ricordai per un istante quanto amore e tempo ci aveva dedicato. Passai la mano sopra la copertina dove c'era inciso il mio nome .
<Vedi Greta qui davanti c'è il tuo nome e nella parte dietro il mio , per ricordarti che io sono sempre con te . Anche in ciò che scrivi>
Quanto mi manchi papà .
Era finito in uno spizio tanto tempo prima quando il cervello, a detta dei medici, aveva smesso di funzionargli.
Posai di scatto il taccuino e lo infilai nel solito cassetto e inizia a pensare di nuovo al sogno.

Che sogno strano....
Anche se non conosco quel ragazzo ha l'aria così familiare... Come si può sognare una persona che è così reale anche se non si è mai conosciuta ?
Mi andai a fare una doccia per sbollentare i pensieri e mi preparai ad un'altra giornata di lavoro.
Era incredibile come le giornate mi sembrassero tutte uguali, a parte per i sogni strani che avevo iniziato a fare quelle ultime due settimane anche se ,in effetti, iniziavano ad essere abituali anche loro.
È così la vita di chi cerca costantemente la tranquillità. Ogni cosa deve essere sempre uguale affinchè sia anche tranquilla.

Certo non che il mio lavoro lo fosse,anzi, diciamo che era l'unica cosa non monotona della mia vita.
Mi era sempre piaciuto,fin da bambina, l'idea di capire le persone fino in fondo e di aiutarle quando esse non erano in grado di farlo da sole . Quindi,ancora oggi, non mi sorprende che ero diventata una delle migliori psicologhe di tutta Roma.
Ma avevo capito bene ,con gli anni, che quando ti occupi costantemente degli altri non pensi più a te stessa. È così che quella mattina mentre ero in macchina ,per andare a lavoro, decisi di cambiare la mia monotonia.

Chiamai la mia segretaria, Maria, dicendole una cosa che non avevo mai fatto in 10 anni di carriera,ossia, di cancellare tutti gli appuntamenti che avevo quella mattina. Lei restò molto basita: <Greta mi scusi ma è sicura che non sia successo niente ?>
<Sicurissima, so che c'erano molte persone per oggi si scusi tanto da parte mia per favore.>
<Va bene, ma io volevo sapere di lei non dei clienti>
<È proprio questo il punto Maria>
<Continuo a non seguirla signora>
<Ho bisogno di pensare ad una persona a cui ultimamente non penso quasi mai. A me stessa>
Ci fu un attimo di silenzio, Maria aveva sentito nella mia voce qualcosa di simile all'entusiasmo misto a esaurimento.
<Capisco signora, cancellerò tutti gli appuntamenti. Le auguro buona giornata>
<Anche a te Maria>
Adesso Greta le aveva dato persino del tu.
Ma cosa potrà mai essere successo alle prime luci del giorno? pensò Maria e si preparò a chiamare tutti i pazienti di quel giorno. 8 per la precisione.

Quando attaccai il cellulare ero un pò inquieta. Ora avevo la giornata libera , ma non sapevo cosa fare dato che non l'avevo mai avuta in 10 anni.
Cosa ti piaceva fare prima di questo lavoro? mi interrogai .
Possibile che non riuscivo a ricordare? Era passato così tanto tempo..
Così scelsi come prima cosa di andare a prendere il mio amatissimo caffè . Partii con la macchina senza una direzione,avevo deciso che sarebbe stato il caso a farmi decidere in quale bar andare .
Guidai per 20 minuti e alla fine scelsi un bar sulla tuscolana , mi avevano incuriosito delle luci al neon lampeggianti . E poi l' insegna del bar diceva: " Bar dei felici" , dovevo assolutamente entrare!
Pensai di essere la classica pazza che si muove in balia del vento, ma quel giorno non mi importava.
Aprii la porta e a primo impatto restai abbagliata dalla luce che proveniva dal bar.
Odiavo le luci bianche eppure davano al bar un senso di pace. Anche perchè sembrava un luogo molto tranquillo, con due o tre tavoli occupati.
<Buongiorno signorina io sono Asia in che cosa posso esserle utile> sembrava quasi che la sua voce sbuffasse.
Quando mi giraii fui molto sorpresa da chi avevo davanti perchè quella ragazza,che avrà avuto almeno 25 anni, era tutto meno che felice. Insomma rovinava la scena.
<Volevo un tavolo>
<Prego>
Mi condusse in un tavolo in disparte e mi diede il menù.
Notai che c'era solo un uomo che era seduto di spalle a me.
Il locale sembrava essere vuoto.
Sentivo una strana energia dentro di me come se stesse per succedere qualcosa.
Asia ritornò con una cioccolata calda e una crostata di marmellata.
<Scusi credo si sia sbagliata io non ho ancora ordinato nulla>
< Oh no infatti glielo offre quel signorino la dietro >
Mi girai di scatto ma non riuscivo a vederlo . Mi sentivo a disagio,ma mi alzai subito per andare a ringraziare.
Quando lo vidi per la prima volta per poco non svenivo e mi dovetti sedere subito sulla sedia davanti a lui,che sembrava non accorgersi di niente.
Restai per un pò a guardarlo, aspettando forse che dicesse qualcosa lui che sembrava invece guardarmi e basta.
È lui ... È esattamente l'uomo del mio sogno, devo dire qualcosa!
<Ciao io ehm.. Sono Greta ti volevo ringraziare per .. Insomma avermi offerto la colazione >
<Ciao Greta io sono Daniele. Piacere mio> lo disse con un sorriso che lo faceva sembrare quasi ironico,ma restai ipnotizzata lo stesso.
<È incredibile.. Sai sei riuscito a indovinare le cose che mi piacciono di più. Cioccolato e crostata. Non so come ci sei riuscito.. Comunque non so tu ma ho l'impressione di averti già visto.. Di averti già conosciuto> dissi tutto d'un fiato quando mi ripresi.
Lui mi guardò in silenzio <Non ci siamo nemmeno mai incontrati, come facciamo a conoscerci?>
<Non capisco.>
<Non serve capire, goditi questo momento>
Ero perplessa, non era certo la situazione che mi aspettavo si creasse.
Fu di nuovo lui a prendere la parola <Greta devi imparare a non respingermi per far sì che noi due ci incontriamo davvero>
<Non ti capisco prima mi dici di godermi questo momento e poi che noi due ci dobbiamo incontrare. Svegliaaa sono qui. > dissi sentendomi presa in giro .
<No sveglia tu>

Mi svegliai dal letto più tardi del previsto, troppo tardi... Adesso chi glielo diceva al capo?
Che strano sogno...
Dovevo correre e poi pensare. Era questa la chiave. Indossai la divisa con il grembiule e il cappellino verde che odiavo tanto. Come odiavo il mio stupido lavoro.
Ero finita a versare caffè in uno squallido bar , con altrettanta gente squallida. E della mia vita che ne avevo fatto ? Ero diventata una cameriera con uno stipendio minimo e la voglia di non guardare in faccia la realtà.

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