3. Tutto torna

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Quando mi ripresi notai che Gioia si era messa a piangere in disparte sul divano.
Non era un pianto isterico,anzi, sembrava che le lacrime uscissero da sole.
<Dobbiamo andare a denunciare tutto lo sai?>
Gioia annuì senza dire una parola.
Non potevo nemmeno immaginare come si sentiva dentro.
<Parlami di te Greta , qualsiasi cosa che non mi faccia pensare ti prego.>
Cosa potevo dirle?
E poi mi ricordai perchè l'avevo chiamata.
Era difficile spiegare quella situazione sopratutto perchè non l'avevo detta ancora ad alta voce .
Gioia si accorse che qualcosa non andava nella mia testa.
<Allora ? Cos' è che mi tieni nascosto? >
<C'è questo ragazzo.. Che continuo a sognare . Non lo conosco eppure in qualche modo è familiare così tanto che penso che esista davvero. So che sembra folle ma sono sicura che non è un sogno come tutti gli altri.
Oggi ho trovato questo bigliettino sotto la mia porta e... Insomma è firmato con lo stesso nome del ragazzo del mio sogno. Non so che pensare>
<Ti aspetto. Daniele.. Daniele..>iniziò a bisbigliare Gioia poi tutto d'un tratto si illuminò,corse nella sua stanza e ritornò con una scatola.
La conoscevo bene era la sua scatola dei ricordi .

<Cosa cerchi ?> le chiesi
Lei prese in risposta un foglio e me lo diede.
C'era scritto Daniele ti amo con un cuore grande quanto tutto il foglio.
<Che significa? Non capisco>dissi sconcertata
<Davvero non te lo ricordi?>
<Ricordarmi cosa ..?>
<Quando eravamo piccole ti ricordi che tu avevi delle strane visioni? > disse Greta mentre indicava in centro dei suoi occhi .
<Si che lo ricordo erano più che altro luoghi mai visti che poi abbiamo scoperto esistere davvero. Sono durate circa un anno e poi sono sparite. Non capisco però che c' entra questo foglio>
<E dopo che sono finite ricordi cosa è successo?>
Mimai un no con la testa.
Gioia sembrava molto sorpresa della risposta <OK.. me lo ricordo io , per fortuna! Cara mia amica dopo le visioni hai iniziato a fare dei sogni strani . All'inizio mi dicevi che non avevano senso erano quasi tutti posti, ma che stavolta non esistevano davvero . Mi raccontavi che le persone erano sbiadite nei sogni solo lo sfondo era chiaro e lineare.
Poi hai iniziato a sognare un bambino. Lui era l'unica persona che era messa a fuoco nel tuo sogno così mi dicevi.> si fermò un attimo forse per vedere se mi ricordavo qualcosa. Io lasciai solo che continuasse a parlare come se fosse un' altra persona la protagonista di questo racconto.
<Mi parlavi di lui ogni giorno e più questi sogni andavano avanti più ti convincevi che questo bambino fosse reale e tutto sommato anche io. Insomma come fa a non essere reale una persona descritta così bene ? Indovina quindi qual' era il nome del bambino dei tuoi sogni ? Daniele. Gretaaaa capisci? È lo stesso di anni faaa!>
Ero rimasta immobile con la bocca aperta mentre guardavo un pò Gioia un pò il disegno tra le mie mani.
Improvvisamente ebbi un flash .
Ricordai quel bambino vivace con i capelli sempre pettinati e le mani tra le tasche .
<Io credo di ricordare qualcosa.. Ma come è possibile? Credi che sia tutta una mia fantasia?> presi la mano di Gioia come per sentire il suo sostegno.
<No amica mia . Io so che sei sempre stata speciale in qualche modo ma sono certa che esista per un altro motivo. Io l'ho incontrato Greta .>
< Coooosaaaa?! > per poco non cascai dal divano."
<Ricordi quando sono partita per l'Inghilterra? Avrò avuto 11 anni. Mentre ero in attesa della partenza del volo ho visto un bambino in lontananza giocare con uno yo-yo , mi sono avvicinata per la curiosità e poi tu sai che io amavo quel dannato gioco!!
Era Daniele Greta! Esattamente come me l'avevi descritto nei sogni, ma non lo collocai , non subito . >
<E come hai fatto a capire che era lui?>
<Ci furono due cose che me lo fecero capire . La prima era la collana che mi avevi descritto tempo prima . Un ciondolo a forma di fiamma.
La seconda,e forse fu dopo quella che notai il ciondolo, il fatto che mi disse: "Salutami Greta" .> Si mise a ridere <Si in effetti non è che ci volesse un genio per capirlo dopo questa frase.>

<Perchè non me lo hai mai detto?>il mio tono era diventato quasi aggressivo
<Era il periodo in cui le nostre famiglie avevano litigato e non ci frequentavamo più.. poi un anno dopo quando ci siamo riviste ho dimenticato tutto.
Solo ora che me lo hai nominato mi è tornato in mente .
La cosa assurda è che lui sapeva che ero la tua migliore amica o perlomeno che ti conoscevo perché mi ha chiesto di salutarti.>
Non sapevo che dire ero rimasta senza parole . C'era qualcosa che non mi tornava. Gioia sembrava agitata e mi guardava di rado negli occhi.
<Quando gli ho chiesto come ti conosceva lui ha sorriso e basta le ultime parole che ricordo sono state: digli che tanto la saluto io stanotte e poi se ne è andato.>
< Non ci capisco più niente. Che senso ha tutto questo? >
La nostra conversazione fu interrotta da qualcuno che bussava alla porta .
<Chi può essere ?>Era riapparsa di nuovo la paura nello sguardo di Gioia e iniziò a tremare.
<Vado io tesoro non ti muovere >
Di nuovo tre colpi.
Mi avvicinai piano piano alla porta spinta da un senso strano alla pancia.
<Chi è?> urlai . Come risposta bussarono di nuovo.
Aprii la porta .

Quando lo vidi dovetti appendermi alla maniglia.
Il mio sguardo si posò per la prima volta sul suo e qualcosa misto a familiarità e caos nacque dentro di me . Non ero pronta a trovarmi un figo così davanti . Non rendevano di certo l'idea i miei sogni .
<Io.. Cioè tu..>
<Ciao Greta sono Daniele finalmente abbiamo l'onore di conoscerci> allungò la mano mentre sorrideva e io gliela strinsi. Sentii una scossa pervadermi.
<Adesso potresti farmi entrare ? Ho rischiato tantissimo per essere qui e non vorrei che ci rovinassero la festa proprio ora>
Si guardava intorno e sembrava molto preoccupato.
Lo feci entrare completamente abbagliata e confusa . Avevo perso la voce e non riuscivo proprio a ricordare come si facesse a parlare. Mi pizzicai un braccio per capire se stavo sognando ma il dolore che ne derivò mi fece capire che ero sveglia.
Daniele si precipitò verso Gioia abbracciandola.
<Che ci fai qui?> il suo tono era acido
<Non ce la faccio più , sai che aspettare non è il mio stile e che l'ho fatto anche per troppo>
<Lei non è pronta>bisbigliò Gioia
Recuperai la parola <Pronta per cosa? E poi come fate voi due a conoscervi così bene?>
Gioia guardò a lungo Daniele come a dire "e ora testa di cazzo cosa facciamo?"
Poi si girò verso me e disse
<Greta siediti ti dobbiamo raccontare tante cose>

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