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"Sento una luce,quasi accecante,che mi fa aprire gli occhi di scatto. Mi metto seduta sul letto e guardo i miei piedi che si muovono avanti e indietro. Non capisco dove sono,non capisco cosa sto facendo ,sono quasi stordita da quella luce. Mi guardo attorno ma non riesco a riconoscere nulla se non un quadro con delle onde disegnate,una tempesta. Quel quadro lo avevo in camera mia,mi ricordo ,lo fissavo quando avevo bisogno di calmarmi e placare le mie lacrime. Piangevo spesso,mi ricordo,per le delusioni che il mio cuore risucchiava e divorava. Ridevo poco,mi ricordo,non avevo mai nessuno con cui ridere così mi limitavo alle risate di educazione. Mangiavo per colmare un vuoto,mi ricordo. Io non vivevo, sopravvivevo. Mi alzavo tutti i giorni dal letto,fissavo quel quadro e poi respiravo profondamente,poi scendevo e ascoltavo le parole amare dette dai miei genitori. Andavo a scuola e non stavo mai con nessuno. Così un bel giorno,tornando a casa ,decisi di salire in camera e fissare quel quadro. Sorrisi e feci scintille, letteralmente. Ora so dove sono. Tutto in cenere,come me. Solo il quadro è rimasto integro e mi chiede perché lo abbia fatto" .

  • RACCOLTA DI TESTI MIEI •Where stories live. Discover now