Varchiamo la porta dell'ufficio, un buongiorno generale per tutti e mi accingo alla mia scrivania e al mio pc, saluto le mie "vicine di banco". Ufficio rigorosamente al femminile, io il gallo in mezzo alle pollastre, però mi trovo bene! Alla mia destra ho Clarissa, donna, ragazza o signorina come la vogliamo chiamare di 34 anni, anche lei non sposata alla costante ricerca dell'uomo perfetto, è rotondetta, non troppo, dalla folta chioma nero corvino, esattamente come gli indumenti che ogni giorno utilizza, esclusivamente total black, tanto che la prendiamo in giro se qualche volta azzarda con qualche cardigan color grigio asfalto usurato. Stamattina è particolarmente cupa, sembra arrabbiata e non poco, con le gambe incrociate sotto la scrivania, una mano sulla tastiera e l'altra a sbirciare i fogli alla sua sinistra. Mi sistemo, tolgo il giubbotto e lo appendo all'appendiabito sulla mia destra. Ho una marea di fatture da registrare stamattina. Inizio a sfogliarle e le conto. Sono cento per l'esattezza. Prendo la matita in mano e inizio a girarmela tra le dita fissando il desktop del computer che nel mentre si sta avviando. Ufficio moderno il nostro: pc del '96 che ci mettono una vita a fare una semplice operazione. Apro il software contabile per la registrazione delle fatture ed inizio a lavorare. Improvvisamente fisso lo schermo a vuoto, senza accorgermene, i pensieri sono altrove. Menomale avevo detto di aver voglia di lavorare e distrarmi! Proprio non ci riesco.
Nel mentre alla mia destra Angela ( una mia collega, ventisei anni, denominata da tutti "la blonde" per la chioma biondo platino, rigorosamente falsa, divenuta poi nota per essersi fatta una bella quarta abbondante di seno mentre prima "stava in retromarcia" tipica mia espressione per prenderla in giro) stava sghignazzando a bassa voce con Grazia sua vicina di scrivania. Grazia è un po' la mamma del gruppo, seppur giovane, all'incirca trentacinque anni ha già due figlie ed ha un istinto materno davvero tangibile (almeno con me) è molto dolce, apprensiva e tante volte buffa iniziando ad imitare la voce di qualche strano cliente dell'ufficio. Proprio lei, mi chiama, vuole rendermi partecipe dello spettegolare che stanno facendo lei e Angela ma sono così immerso nei miei film mentali che manco la sento, così mi viene accanto (non accorgendomene) mi fissa per un po', mi appoggia la mano sulla spalla facendomi saltare sulla sedia e mi dice:
G: "Marco che hai? Stai fissando lo schermo da dieci minuti!"
M: "No nulla Grazia sono solo un po' stanco, non ho dormito bene stanotte"
G: "Sei sicuro? Qualcosa non va? Che pensieri può avere di così grave un ragazzo di venti anni da non farlo riposare la notte?!"
M: "ma nulla, forse perché avrò preso il caffè ieri sera!"
Proprio non mi va di mettermi a raccontare per questo dico una bugia. E lei abbassandosi verso di me con la testa verso la spalla
G:"Marco non prendermi in giro, tu detesti il caffè non lo prendi mai nemmeno in ufficio perché dici che ti irrita lo stomaco!"
attimo di silenzio, nel frattempo Angela si è girata ad ascoltare la conversazione. Ecco ora sto muto peggio di prima! E Grazia continua
G: "Sei un bel ragazzo, stai in ufficio con noi e non mi sembra che ti trattiamo male, anzi, tante volte ridiamo e scherziamo o usciamo in terrazzo a fumare insieme, le ragazze non ti mancano, sei fidanzato con una ragazza molto dolce e carina, cosa ci può essere che non va?" e io ammutolito ancora di più senza sapere cosa rispondere
M:"Non lo so, è un periodo un po' così, sono lunatico, mi passerà!"
e fingo un sorriso, molto molto tirato per farla tranquillizzare e andare via. Mi sento sotto torchio! Così lei mi stringe la spalla e torna a sedersi al suo posto. Per alleggerire un po' l'aria cerco di interessarmi a quello che stavano farfugliando poc'anzi , mi giro e con aria sommariamente allegra dico "Bhe, allora? Che scoop ci sono? Informatemi non posso rimanere indietro! " Così Angela (la Blonde) mi fa vedere un profilo social del suo nuovo spasimante.
Da quando si è rifatta il seno è andata fuori di testa, è una bellissima ragazza e ora ha aquisito ancora più autostima da diventare sterminatrice di uomini. Guardo il profilo social del soggetto in questione: un uomo sui quaranta evidentemente "anziano" rispetto a lei. Lui riccio, capelli lunghi, ha l'aria di un imprenditore, infatti Angela non tarda a farmi il resoconto dettagliato dello stato patrimoniale dell'uomo: assessore al bilancio al comune, proprietario di due ristoranti, un fuoristrada nero splendente, un conto in banca fiorente e una figlia avuta da una relazione precedente poi finita male. E Angela "Però l'ha riconosciuta la figlia eh! Le versa gli alimenti!" – "ci mancherebbe!" interrompo io. In tutto ciò sento Maria che mi chiama con topo suadente "Marcooo, marcolinooo!" Guardo l'orologio e sono le undici, tipico orario di quando vuole qualcosa al bar di sotto e non vuole scendere lei. Fa scendere sempre me! Io sono la matricola! Vado da Maria, la vedo stamattina con un bel fiocco rosa in testa, mi sembra uscita da un film anni sessanta: capelli corti alla nuca e mossi, maglietta nera a maniche lughe e gonna scampanata a vita alta a pois neri e bianchi.
G:"Come siamo belle stamattina Maria!" le dico e lei con aria da vamp
M:"Lo so, lo so, sono bella!" e scoppia a ridere.
Le chiedo cosa volesse mi dice "un cornetto al miele, un caffè lungo con il latte, non troppo, e un pacco di sigarette che il barista già sa quali sono le mie" nel mentre io ho ripetuto tutto appresso a lei avendo imparato ormai le sue abitudini, mi mette nel palmo della mano cinque euro e dice "Vai mio schiavetto" e mi strizza l'occhio. Mi giro e chiedo alle altre se anche loro vogliono qualcosa e nessuna vuole niente tranne Carla, la più anziana dell'ufficio: quarantacinque anni, bionda (anche lei falsa) la più irascibile di tutte, appena qualche conto non torna vediamo calcolatrici volare da una parte all'altra della stanza e lei sbuffare facendo muovere tutti i fogli davanti a lei, per poi lamentarsi che sono in disordine! A breve si sposerà, dopo un periodo tragico dove il fidanzato ormai cinquantenne non si decideva a chiederle di sposarla. Brutto periodo per noi in ufficio. Dovevamo camminare con antiproiettile addosso per evitare di essere uccisi da qualche oggetto volante. Finalmente il mese scorso si è deciso! Ad agosto si sposano e lei già sta correndo ai ripari per entrare nell'abito da sposa. Me la ricordo da bambino quando venivo delle volte insieme a zia qui, era magrissima! Di profilo manco la vedevi. Oggi ha messo su un bel po' di chili. Si è trascurata e la mattina si butta nell'armadio e come esce esce! Senza preoccuparsi di abbinare o essere un minimo elegante. La vedo già col il suo euro in mano e braccio proteso verso me "Il solito bombolone a crema!" e le altre in coro "Carlaaa! Ricorda il vestito da sposa! Non ci entrerai! E lei "da adesso ad agosto ho tempo, vai Marco compralo che ho fame" scatta la risata collettiva. Prendo il giubbotto lo indosso e mi avvio alla porta, poi mi ricordo di chiedere alla titolare se anche lei gradisce qualcosa. Busso alla porta del suo ufficio privato, mi dice di entrare e la vedo.
E' sempre stata una donna estrosa lei nel modo di vestire, ma stamattina ha esagerato! Immaginate una donna sulla cinquantina ed oltre, bassina, tacco rigorosamente dodici con tanto di plateau, tutto maculato con inserti luccicosi, tubino aderente anch'esso maculato, schiacciato sul seno che sembra scoppiare, giacchino di pelle corto in vita, calze rete con strass, collana e orecchini di perle nere enormi, bracciali a più non posso, specie quelli che fanno quel rumore che detesto a mò di sonaglio, orologio di quelli col quadrante a piramide (che costerà un occhio della testa), trucco marcato, labbra aumentate di volume con la matita bordeax al di sopra del labbro, sopracciglia tatuate e chignon fatto di extansion bionde. Questo è quello che ho visto aprendo la porta. Le chiedo gentilemente se vuole qualcosa e mi dice di no, non calcolandomi molto, tutta intenta al computer. Chiudo la porta, esco dal portone e scendo al bar. Subito risalgo, i tipi del bar di sotto sono molto svelti e simpatici, ormai mi hanno dato in dotazione il loro vassoio per portare la roba in ufficio! Distribuisco i beni e i relativi resti di denaro e mi metto di nuovo al pc mentre le altre stanno prendendo in giro Carla mentre "azzanna" il bombolone alla crema, filmandola col cellulare. Che ufficio di pazze! Io non riesco proprio a divertirmi, mi sento troppo stranito, troppo pesante. Chiunque abbia messo questo cervello nella mia tesa...Ti odio!
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OCCHI VERDI
RomanceQuesta è la storia di Marco, un ragazzo di provincia, tanti sogni nel cassetto e un solo grande ostacolo: SE STESSO.