- GIADA -

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Entro in casa, salgo direttamente la rampa delle scale che porta alla mia cameretta, con velocità supersonica mi libero del cappotto, lo butto sulla scrivania e mi fiondo sul letto, a pancia sotto. Sono le diciotto e quindici. Un'altra giornata di lavoro è andata. E' buio già da due ore, fa freddo, non so cosa fare, o meglio non so come fare a sentirmi vivo e non un relitto umano adesso naufragato sul letto in balia delle onde dei pensieri. La mente è così, una selva oscura dove sarebbe meglio non imbattersi. Tutti abbiamo delle vite frenetiche, ritmi intensi e spesso ci lamentiamo di ciò, vorremmo più tempo libero per noi stessi, ma come lo occupiamo questo tempo per noi stessi? Ce lo dedichiamo sul serio? Tutti finiscono nel tempo libero per ritrovarsi su un letto, un divano o davanti la tv a perdersi nei pensieri. Più stai fermo più lo spirito diventa cupo, le idee più negative e i problemi un gradino più insormontabili. Ci lamentiamo del famoso "tran tran" della routine, ma in realtà è la nostra salvezza, entrare nel letto la sera ed essere stanchi da chiudere direttamente gli occhi senza aver il tempo di pensare troppo. In questo momento, io, su questo letto mi sento vuoto, sento solo le coperte fredde appoggiate alle mie guance e gli occhi son fissi al muro dove ho una bacheca con delle foto appese con delle spille colorate. Prendo il cellulare dalla tasca destra del pantalone, proprio non ce la faccio a portarlo a sinistra, lo avverto innaturale. Accendo lo schermo "Due messaggi in arrivo: Giada". Si Giada è la mia ragazza. Ci conosciamo da due anni, l'ho lasciata e ripresa più volte, sempre le mie titubanze, il mio essere insicuro. Ma stavolta me l'ha promesso "Se ci lasciamo è l'ultima volta!" mi aveva detto. Aveva ragione, a detta delle mie colleghe di lavoro, la chiamavano "la Santa" . Certo era molto paziente con me, ma non è che nell'arco di questi due anni mi sono mai esposto molto nei suoi riguardi e nemmeno mi sono fatto conoscere tanto. Mi sono sempre giustificato con "sono fatto così, non esterno le mie emozioni". Lei è molto carina, è poco più bassa di me, sara un metro e settanta, credo, è castana, capelli lunghi e ricci, ha diciotto anni e frequenta il liceo psicopedagogico al quarto anno, è proprio quella che tutti definirebbero una brava ragazza. Apro i messaggi: 

-17:00-

"EHY SEI A LAVORO?"

-18:08-

"CHE FINE HAI FATTO OGGI? TUTTO BENE, MI DEVO PREOCCUPARE?"

Effettivamente oggi nemmeno un messaggio le ho mandato, decido di risponderla:

"SONO APPENA TORNATO DA LAVORO, SCUSA OGGI E' STATA UNA GIORNATA NERA IN UFFICIO, CLIENTI IN OGNI DOVE E HO DOVUTO FARE UN SACCO DI COSE"

Ecco, ho mentito! Non è vero! Oggi in ufficio, lavorativamente parlando è stata una giornata normale, se non più leggera di altre, ma proprio non mi va di mettermi a parlare e dare spiegazioni. Mi irrita farlo. Mi risponde:

" CERTO MA ALMENO IN PAUSA PRANZO UNA CHIAMATA POTEVI FARLA, ULTIMAMENTE SEI STRANO, NON CI VEDIAMO DA UNA SETTIMANA E A MALAPENA CI SENTIAMO. HAI IL TUO LAVORO E I PENSIERI CHE NE SEGUONO MA TI RICORDO CHE ESISTO ANCHE IO "

Non so cosa rispondere allora provo a calmare le acque perché proprio non mi va di mettermi a discutere, non stasera! Quindi rispondo:

"HAI RAGIONE, FORSE TI STO TRASCURANDO, MA NON E' MIA INTENZIONE, SABATO SERA STAREMO INSIEME E RECUPEREREMO IL TEMPO PERSO. PROMESSO! "

Nemmeno il tempo di inoltrarlo e mi risponde:

" VA BENE, HO UN SACCO DI COSE DA RACCONTARTI. MI MANCHI! "

Leggo quest'ultimo messaggio, mi soffermo sul "MI MANCHI" e penso che è piacevole sentirselo dire, a tutti piace essere al centro delle attenzioni di un'altra persona, ma lei a me manca? La risposta già la so. Ho solo paura ad ammetterla. Molte volte noi chiamiamo paura o confusione quella che in realtà è un verità incoscia, una decisione già prese ma che non abbiamo il coraggio di affrontare. Non è dunque paura, è mancanza di coraggio nel prendersi le proprie responsabilità. Si mi sto comportando evidentemente da codardo ed egoista. Ma proprio non ci riesco! Allora le rispondo:

OCCHI VERDIWhere stories live. Discover now