- CONSAPEVOLEZZE -

16 0 0
                                    


Provo a spegnere la luce in camera. Vorrei tanto dormire e svegliarmi tra chissà quanto, invece gli occhi non ne vogliono sapere di chiudersi. Inizio ad essere frenetico nel letto. I piedi non ne vogliono sapere di rimanere fermi, inizio ad innervosirmi, ho caldo. Accendo la luce. Salto fuori dal letto, inizio a camminare per tutta la stanza avanti e indietro come una trottola. Sono troppo agitato. Bevo un po' d'acqua. Apro le tapparelle e guardo dal vetro fuori dalla finestra. E' una notte fredda ma calma. Ci sono le stelle. Ho bisogno di sfogarmi. Devo parlare con qualcuno. Penso a Gioia la mia amica di sempre. Guardo l'orologio ed è mezzanotte. Potrei trovarla sveglia. Accendo il cellulare, trovo due messaggi di Giada, li evito, non è il momento di leggerli. Scrivo a Gioia:

M: " GIOIA SEI SVEGLIA? HO BISOGNO DI PARLARTI, ORA! "

Dopo pochi secondi:

G: " SI MARCO, E' SUCCESSO QUALCOSA? "

M: " NO, ALMENO NON CREDO, POSSO CHIAMARTI? "

G: " CERTO, CINQUE MINUTI, FINISCO DI STUDIARE E TI CHIAMO IO "

M: " OTTIMO, ASPETTO! "

Gioia per me è una vera amica. Abbiamo avuto tante discussioni, siamo arrivati a non parlarci per nove mesi perché abbiamo il vizio di sputarci addosso tutti i nostri pensieri senza mai filtrare le parole e spesso questo può ferire l'altro. Sono anni che ci conosciamo, da quando frequentavamo insieme lo stesso corso di ballo latino americano, ed è stata lei la prima rivolgermi la parola nel nuovo gruppo ove mi inserivo. Qui il paese è piccolo e la gente mormora tanto, per un lungo periodo forse di un paio di anni abbiamo combattuto contro la gente che ci credeva una coppia, ad un certo punto abbiamo iniziato scherzarci su e lo facevamo apposta per far parlare. Lei è un anno più grande di me, ha i capelli rossi e ricci, la pelle color cipria cosparsa di lentigini. Da un anno ormai è andata a vivere a Bologna dove ha intrapreso gli studi Medicina, ci vediamo ormai solo nelle festività, ma ho promesso che sarei andato a trovarla presto. In compenso ci sentiamo quasi tutti i giorni. Ci siamo sempre l'uno per l'altra. Lei è una gran casinista. Le piace troppo complicarsi la vita con situazioni difficili o addirittura impossibili. Si è innmorata follemente di un ragazzino più piccolo di lei che la fa dare di matto per gli occhi blu oceano che ha. Lui la tiene, anzi la teneva sulle spine, non si pronunciava, a mio avviso la illudeva, fino a quando non se n'è liberato perché esausto delle sue pressioni da ragazza innamorata. Eppure l'ho sempre avvisata: " Tommy non ti vuole, stai attenta, ti farai del male! " Ma ovviamente il cattivo della situazione ero io. Per questo una sera la nostra discussione degenerò fino a portarci a una grande lite dove ci siamo fatti male a vicenda. Così decisi di chiudere i rapporti con lei. Per nove mesi mi ha cercato, inviato messaggi, ai primi rispondevo con delle parole molto dure per allontanarla, ai successivi nemmeno la consideravo. Volevo si cuocesse da sola, nel suo brodo. E così fu. Dopo tutti questi mesi decisi di incontrarla per un chiarimento mentre lei era qui per le vacanze Pasquali, così da un semplice incontro di chiarimento siamo finiti per recuperare il rapporto di prima, anche se eravamo ormai entrambi cambiati, forse maturati.

Sono passati cinque minuti, ecco che squilla il telefono, nemmeno il tempo di finire il primo squillo e già ho risposto: 


G: " MARCO, HO FATTO PRIMA CHE POTEVO, STO INCASINATA CON DEGLI ESAMI ARRETRATI, NON CE LA POSSO FARE! "

M: " TRANQUILLA TI AVREI ASPETTATO "

G: " BHE? COSA DEVI DIRMI ? "

Ecco, mi sono bloccato. Cosa le dico? Decido di girarci intorno:

M: " NIENTE DI GRAVE, E' QUALCHE GIORNO CHE NON PARLIAMO E TI HO VOLUTA SENTIRE. ALLORA? QUESTI ESAMI QUANDO LI HAI?

G: " MARCO TI CONOSCO TROPPO BENE, PER VOLER PARLARE A MEZZANOTTE QUALCOSA CI SARA' SOTTO, NON GIRARCI ATTORNO, COSA SUCCEDE? "

M: " NULLA GIOA, DAVVERO... "

G: " ...SI E' FATTO VIVO IL TIZIO? " (Pierpaolo)

M: " NO ! SPARITO NEL NULLA E IO NON RIESCO A DARMI UNA SPIEGAZIONE A QUELLO CHE E' SUCCESSO "

G: " CI STAI ANCORA PENSANDO EH? NON C'E' NIENTE DA CAPIRE MARCO, SEMPLICEMENTE SI E' APPROFITTATO DI TE FINCHÉ' HA POTUTO ORA AVRÀ' TROVATO UN ALTRO AMICO! "

M: " NON MI INTERESSA QUESTO! IO VOGLIO SOLO UNA SPIEGAZIONE, DOPO DI CIO' MI METTO L'ANIMA IN PACE, MA NEL FRATTEMPO NON VIVO! CI STO MALE, NON SO COSA PENSARE "

G: " MARCO HAI LA VOCE ROTTA COME SE VOLESSI PIANGERE, PERCHE' DAI COSI' TANTA IMPORTANZA A QUESTA PERSONA? LE AMICIZIE FINISCONO, ABBIAMO RISCHIATO ANCHE NOI DI PERDERCI MA NONOSTANTE TUTTO SIAMO RIMASTI UNITI, LE AMICIZIE VERE RIMANGONO "

M: " LO SO, LO SO! MA QUESTA SITUAZIONE E' DIVERSA! "

G: " PERCHE' E' DIVERSA? E' VERO AVETE FATTO TANTE COSE INSIEME MA DIAMINE NON E' FINITA UNA STORIA, ERA UN'AMICIZIA POI NEMMENO COSì LUNGA "

Resto in silenzio e rifletto su ciò che ha appena detto e dopo un po':

M: " E' VERO, NON ERA UNA STORIA. EPPURE STO MALE COME SE LO FOSSE STATO. OGGI HO LASCIATO GIADA COME UN VERME CON UN MESSAGGIO E SAI UNA COSA? NON ME NE FREGA NULLA DI AVER TRONCATO..NON CON LEI! "

G: " MARCO TU LO SAI TI VOGLIO BENE PIU' DI UN FRATELLO MA FORSE DOVRESTI FARTI DELLE DOMANDE, CHIARIARE ALCUNI PUNTI CON TE STESSO. "

M : " COSA VUOI DIRE? COSA INTENDI GIOIA? "

G: " HAI CAPITO COSA INTENDO MARCO, NON POSSO AIUTARTI IO, NON PERCHE' NON VOGLIO MA PERCHE' NON VIVO NELLA TUA TESTA, NELLA TUA ANIMA, NELLE TUE EMOZIONI! "

M: " HO CAPITO, ORA TI LASCIO STUDIARE, CERCO DI DORMIRE"

G: " NON OPPRIMERTI, PENSA E REAGISCI, CI SENTIAMO DOMANI. QUALUNQUE COSA SONO QUI, BUONA NOTTE! "

M: " BUONA NOTTE GIOIA, GRAZIE MILLE! "

Chiudo la chiamata e inizio a riflettere su ciò che mi ha detto. Forse ha ragione. Forse devo parlare con me stesso e non con qualcun altro. Sono pronto per farlo? Ho paura delle verità celate che potranno venire a galla dal confronto con me stesso, ma se è il modo migliore per smetterla di tormentarmi allora devo farlo. Ma quando? Come? Qual è il modo migliore per parlare a se stessi? 

OCCHI VERDIWhere stories live. Discover now