Ritorno a casa e mi metto a pensare a ciò che è successo oggi. Non so cosa fare. Il prof è stato abbastanza esplicito, e non posso esagerare altrimenti faranno due più 2 e capiranno che ho fatto io la scritta. Domani devo per forza mettere la divisa e stare calma, d'altronde la storia ci insegna che le "guerre lampo" non finiscono mai bene.
Il giorno dopo entro a scuola insieme a Meredith, che ha deciso di aspettarmi fuori, forse ha paura che faccia qualche altra cazzata, anche se a volte mi chiedo se io sia davvero così indispensabile per lei: a volte sembra che senza di me non possa vivere, altre volte non appena vede l'occasione di stare con qualcun'altro non esita ad abbandonarmi da sola, direi che è la mia migliore amica solo perché non ho trovato di meglio, e non ho voglia di cercare. Davanti alla porta della mia classe però trovo il mio compagno Alexis ad aspettarmi. Lo ignoro entrando in classe come se nulla fosse.
"Belle tette Andrix" mi urla dietro. Mi giro e lo guardo malissimo, ma per ora cerco di stare calma e non reagire in altri modi. Lui mi viene dietro e mi dice
"Che cosa porti? Una seconda o una terza?" Sento qualche suo amichetto coglione ridere. Mi giro e gli dico:
"Lo lascio immaginare alla tua mente perversa" lui si avvicina a me e meredith, è pericolosamente vicino. Io lo guardo dritto negli occhi
"Vattene" gli dico scandendo ogni singola lettera con rabbia. Meredith mi prende per un braccio e fa per portarmi via, ma lui per tutta risposta la spinge via con una mano, ed ,essendo il doppio di noi, meredith rischia quasi di cadere. Sento la rabbia che sale, nessuno può toccare in questo modo una ragazza, e infondo è comunque mia amica... Continuiamo a fissarci dritti negli occhi. Lui avvicina la sua mano alla mia guancia per pizzicarla, e io con uno scatto felino gliela mordo con ferocia. Lui urla e per togliere i miei denti dalla sua mano mi tira uno schiaffo. Sento la guancia che brucia, ma non è nemmeno paragonabile alla rabbia che sto provando. Mi dirigo verso la sedia più vicina e la prendo, lui è piegato in due per il dolore alla mano, dal lieve sapore di sangue che ho in bocca credo di averlo morso in profondità. Ne approfitto e scaravento la sedia sulla sua schiena, lui cade a terra mentre io indietreggio. Purtroppo però non avevo notato che la prof era sull'uscio della porta... l'unica cosa che riesco a dire è:
"Merda"Sono nella stanza dello psicologo... Di nuovo. Entra il dottore che si siede davanti a me senza nemmeno dire buongiorno
"Allora...vuoi spiegarmi che cosa è successo?" Chiede Appoggiando i gomiti sulla scrivania e tenendosi il mento con il dorso delle mani, come se guardasse un essere sconosciuto ed affascinante
"Voleva picchiare me e meredith"
"In che senso picchiare? E perché?"
"Voleva picchiare meredith perché si era messa in mezzo quando lui ha provato a palparmi le tette" lo psicologo resta un attimo interdetto.
"Andrix... sei sicura che il trasferimento di Manning non ti abbia un po...come dire...confuso le idee sul nostro regime?"
Cazzo.
"No. Ieri non ero nelle mie facoltà, avevo la febbre alta e deliravo, mi rendo conto che ho sbagliato a non mettere la divisa ieri. Ma quello che ho fatto oggi l'ho fatto per difendere me e la mia amica"
ci guardiamo intensamente per circa mezzo minuto. Ansia. Poi lui prende un taccuino e ci scrive qualcosa
"Andrix da oggi sei una sorvegliata speciale, al prossimo sbaglio...beh lo sai. Puoi andare" me ne vado senza fare altre domande. Fottuto Alexis, ha mandato a trans tutti i miei piani, ma almeno con quel colpo che gli ho dato resterà a casa per circa due giorni.
Sono arrabbiata. Non doveva andare così. Non posso fare più nulla, un minimo sbaglio e la mia vita è finita. Potrei rischiarmela e fare qualcosa di grande per risvegliare le persone, ma tanto il regime seppellirebbe la cosa, e sono più utile fuori che dentro un CRP. Decido che per ora starò calma e proverò ad agire passivamente, magari chiederò un po in giro i pareri delle persone sul regime, per capire chi potrebbe essere mio alleato in questa guerra...questa guerra che ormai non sono più sicura di vincere. Ma sono ancora sicura di una cosa: non permetterò che mi facciano diventare una loro proprietà.
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Society
Science FictionSiamo nel 2048. Il paese è governato da un regime dittatoriale che impedisce ogni tipo di libertà di espressione,e chi osa violare le leggi viene punito molto severamente. In questo mondo una ragazza senza alcun talento o particolarità, se non la su...