Camila Cabello's P.O.V.
-Allora, come stai oggi? - era passato un mese e con Shawn e Dinah, strinsi una vera e propria amicizia. Il ragazzo mi guardava, le sue gote coloravano di rosa, sicuro per il caldo. -Sto bene, giusto un po' annoiata… -
-Oggi abbiamo un incontro con la classe seconda. - mi spiegò. -Andremo in sala, lì il nostro professore spiegherà varie cose sulla caffetteria. - disse lui e io lo guardai storto. -Va bene. - dissi. -Quindi ci sarà anche Lauren? -
-Lauren, Lauren e ancora Lauren! Non riesci proprio a togliertela dalla testa, vero? - mi sgridò ironico il mio amico e io arrossii pesante. -È una bella ragazza, ciò non significa che sia innamorata. -
-Ma nessuno ha usato la parola "innamorata". Ti senti per caso colpita? - mi prese in giro e io sbuffai. -Fottiti, Mendes. -
***
-Eccovi qui, in sala. - disse il professore sulla quarantina. -Accomodatevi. - ci invitò e io andai a sedermi su una delle sedie di plastica dal colore blu. Mi stavo guardando un po' intorno, ero seduta nella seconda fila. I miei occhi incotrarono quelli verdi di Lauren che si mise vicino a me. -Ciao, anche tu qui? -
-Vedo che non sapete molto nemmeno voi… - sospirai sentendomi nervosa. La troppa folla mi metteva a disagio, poi con una ragazza bella come lei, peggiorata solo la situazione.
-Che stress. - commentò lei e io la guardai un po'. -Quindi non sai niente al riguardo? - le chiesi e lei sembrò presa alla sprovvista. -No, non so niente… - sussurrò e io scossi la testa.
-Ciao ragazzi e benvenuti. - sorrise. -Mi chiamo Ronald e sono qui per spiegarvi un po' come fare il "lineart". - sorrise e io rimasi ad ascoltare. Potevo sentire come tutti gli studenti rimasero in silenzio non appena l'uomo iniziò a parlare su come creare i disegni sulla schiuma di un cappuccino. Disegnò Mikey Mouse, era davvero carino.
-Voglio fare una cosa. - disse ad una certa ora e Lauren sbuffò, si stava sicuramente annoiando. -Voglio che un ragazzo della classe seconda, scelga uno della prima, in modo da lavorare insieme. - spiegò e sembrava davvero serio. -Quindi, la prossima settimana voglio vedere il vostro lavoro. -
Lauren alzò la mano. -Esattamente, cosa dovremo fare? Io ho già trovato la mia compagna, ma vorrei sapere cosa devo fare per applicare le mie mani. - mormorò e lui sorrise. -Voglio che su internet guardate come fare i disegni, poi ciò che imparate, li fate vedere qui. - sorrise e io annuì un po'. Aprii la bocca per parlare a Lauren ma lei mi precedette.
-Tu sarai la mia compagna, oggi ti voglio a casa per le 05:30 P.M. -
***
Lauren Jauregui's P.O.V.
Stavo aspettando Camila, era rimasta piuttosto perplessa dalla mia decisione forse troppo affrettata, ma volevo fare l'esercitazione con lei e non con una persona del tutto sconosciuta.
Almeno sapevo il suo nome.
Le avevo dato il mio indirizzo, mi rivelò che abitava a soli quindici minuti da me. La prima volta che la vidi, presi l'ultima fermata solo perché Ally abitava lì, voleva la mia compagnia.
Ally ed io ci conoscevamo dalle elementari, lei era piu grande di me di un solo anno ed eravamo inseparabili, l'amavo con tutto il mio cuore. Quando i miei capirono il mio orientamento sessuale, mi ospitò a casa.
Non appena sentii il campanello suonare quasi ininterrottamente, capii subito che era Camila. Aprii la porta e i suoi occhi marroni penetrarono nei miei, facendomi sobbalzare il cuore da una parte all'altra. -Ciao… -
-Ciao! Carina casa tua. - disse, sembrava come se fosse nervosa, dopotutto come poteva sapere di casa mia visto che non era ancora entrata dentro. -Grazie…? -
Dopo averla fatta entrare, le tolsi il giubbotto. -Che carina. - sorrise e io arrossii. -Grazie, parte due… -
***
-Qui dice che bisogna inclinare la tazza e di versare la schiuma dall'alto. - dissi io e Camila sorrise. -Va bene. - disse mentre versava in modo goffo la schiuma perfetta all'interno della tazza bianca. -Devi formare una palla. - le spiegai.
-Hai già fatto cappuccini? - mi rivolse un sorriso e per caso, tremai. -Sì, certo. Ti ricordo che sono al secondo anno, non sono come te, novellina. - la presi in giro e lei fece il labbruccio. Distolsi lo sguardo dal suo, non dovevo guardarla.
-La palla è uscita. - sorrise lei battendo le mani felice. -Però, non so disegnare… -
-Mh, idiota. - sbuffai e lei sorrise. -Nessuno è nato imparato. -
-Purtroppo. - alzai le spalle. -Hey! - mi diede una pacca sulla spalla. Non mi fece nulla.
Mentre disegnavo con lo stilo apposito, Camila mi stava guardando dolcemente. -Sai disegnare. - disse e io annuii in preda dalla concentrazione. -Grazie a Dio, lui mi ha donato questo. -
-Credi in Dio? -
-I miei sono cattolici, ma io non credo a nulla. - dissi io e lei sembrò capire. -Io credo, ma non pratico. - sorrise e io feci lo stesso.
Decidemmo di prenderci una pausa, avevamo fatto delle foto a tutti i cappuccini fatti. Piano piano li stavamo bevendo. -Non voglio sentire parlare di cappuccini, - disse Camila e io presi un sorso del terzo. -Almeno per una settimana. - concluse facendomi ridere.
-Almeno non fanno schifo. - dissi e lei annuì. -Già, almeno… -
Era davvero simpatica. Non volevo che la giornata finisse così. Camila era andata lungo l'andito per mettersi il giubbotto. -Dove vai? -
-A casa, perché? Non abbiamo finito? - mi guardò inclinando la testa come se fosse una cucciola indifesa.
-No... Cioè, sì… Ma non voglio che tu vada. - sorrisi e lei si tolse piano il giubbotto. -Okay, allora… Cosa facciamo? -
-Beh, cosa ti andrebbe di fare? -
-Stupiscimi. - sorrise e io arrossii ancora, quella semplice parola suonava peggio di cinquanta sfumature di grigio.
Rimasi a pensarci fino a quando non mi venne un'idea brillante. -Che ne dici se facessimo una torta insieme? -
-Agli oreo? - mi guardò sempre.
-Oh, se vuoi farla agli oreo allora dovremmo andare a comprarli al supermercato. - le sorrisi.
-Ci sto! - disse battendo le mani. -Grazie. -
-Di nulla. -
Sapevo che non sarebbe stata l'unica cosa che avrei fatto per lei.
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My Passion ~Camren
Fanfiction"Due ragazze dai caratteri diversi; una troppo fredda che sembrava un blocco di ghiaccio e l'altra che invece era calda come un raggio di sole. Si conoscono per caso in una scuola alberghiera e da quel momento, qualcosa nel loro cuore iniziò a cresc...