032/10 - File: Intervista con Dott. Bellini #3

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► File: Trascrizione 032-IT-06 (Intervista con Dott. Bellini #3).log  

<inizio del file>

(Il Dott. Bellini entra nella cella di SCP-032-IT)

Dott. Bellini: Buongiorno, SCP-032-IT.

SCP-032-IT: Ave doctor. Ha una quæstio? Una personale, intendo.

Dott. Bellini: Sai, SCP-032-IT, quasi quasi... l'idea di conoscere il futuro, in fondo, è attraente.

SCP-032-IT: Lo so, doctor, è ciò a cui è dedicata la mia esistenza.

Dott. Bellini: Ma... per ora mi infastidisce l'idea che mi scavi dentro, capisci?

SCP-032-IT: No. Ma osservo che voi uomini di quest'epoca siete diversi.

Dott. Bellini: Intendi per l'abbigliamento, la tecnologia?

SCP-032-IT: No, nel senso che siete più paurosi.

Dott. Bellini: Ah. Ahem, vuoi sapere come sta SCP-032-IT-B? Voglio dire, la hirundo?

SCP-032-IT: Lo so già. Ho letto il templum della hirundo.

(Il Dott. Bellini annota su un taccuino)

Dott. Bellini: Più in là avrò bisogno di qualche altro vaticinio su di essa, SCP-032-IT.

SCP-032-IT: Doctor, questo... questo temo non sia possibile.

Dott. Bellini: E perché mai, SCP-032-IT? Non vuoi?

SCP-032-IT: Non è così. Voglio, tanto quanto mi è permesso desiderarlo. Ma il tempo passato in acqua... non ha rovinato solo la mia pelle.

Dott. Bellini: Che vuoi dire?

SCP-032-IT: Ho perso sensibilità alle mie appendici, anche se sono di nuovo intere. Io... non credo di poter effettuare più di un vaticinio per ogni individuo.

Dott. Bellini: Ah... un momento, durante l'esperimento con D-54399 hai risposto a due domande.

SCP-032-IT: Ciò è vero, ma una di esse riguardava il suo passato.

Dott. Bellini: Ah.

SCP-032-IT: Per quanto riguarda lei, doctor, però posso ancora effettuare un vaticinio. Vuole?

Dott. Bellini: Perché sei così ossessionato dai vaticini, SCP-032-IT?

SCP-032-IT: Perché è il mio scopo. E poi il tempo passato in mare... non aspettavo altro che di poterne fare di nuovo. Ma non riuscivo ad uscire...

Dott. Bellini: Continua, SCP-032-IT.

SCP-032-IT: Il mio ultimo proprietario, Brutus, mi ha imbarcato su una nave, ma è affondata poco dopo essere salpata dal porto di Puteoli. Credo volesse inviarmi in Hiberia, ma non ne sono sicuro. Non riuscivo a liberarmi dal relitto della nave, e così sono dovuto restare lì. Sono stato sott'acqua così tanto tempo che non riesco più a riparare la mia pelle come vorrei. Dalle assi della nave vedevo l'alternanza di luce e buio, e contavo i dies. Riesce ad immaginare cosa si prova ad essere eroso dall'acqua salmastra, poco a poco, pezzo per pezzo del suo corpo, per millenni?

Dott. Bellini: Veramente no... ma suona come un vero incubo.

SCP-032-IT: Sì, in alcuni momenti era quasi fastidioso.

(Il Dott. Bellini rimane qualche istante con una mano sulla fronte)

Dott. Bellini: Parlami dei tuoi vaticini, SCP-032-IT... non è mai capitato che un evento, proprio perché lo avevi predetto, è stato evitato?

SCP-032-IT: No, non si può modificare il fatum.

Dott. Bellini: Vuoi dire che ciò che predici avverrà comunque?

SCP-032-IT: Certo, altrimenti che vaticinio sarebbe?

Dott. Bellini: Quindi se predici che mi cadrà un vaso in testa, non potrei fare nulla per evitarlo, anche sapendo come accadrà?

SCP-032-IT: No, in nessun modo.

Dott. Bellini: Ah.

(Il Dott. Bellini annota su un taccuino, poi rimane pensieroso)

SCP-032-IT: Cosa c'è, doctor?

Dott. Bellini: Sai, il pensiero di un destino predeterminato è... disturbante.

SCP-032-IT: Perché? Coloro a cui ho predetto, prima del naufragio intendo, non avevano questo tipo di problema. Cæsar la prese con molta tranquillità.

Dott. Bellini: Chi? Quel Cesare?

SCP-032-IT: Se intende dire uno specifico individuo, deve sapere che il fatum di ognuno è diverso da quello di tutti gli altri. Il Cæsar di cui parlo era un dictator dell'Urbe.

(Il Dott. Bellini annota su un taccuino)

Dott. Bellini: Continua, SCP-032-IT, cosa stavi dicendo di Cesare?

SCP-032-IT: Che non è stato affatto turbato dal mio vaticinio sulla sua morte. Anzi, in quel giorno andò a fare una passeggiata in Senato.

Dott. Bellini: Hai predetto a Cesare che sarebbe stato ucciso da Bruto?!

SCP-032-IT: Brutus?! È stato lui?

Dott. Bellini: Come... non lo sai?

SCP-032-IT: Non capisco, Brutus era come un vero figlio per Cæsar...

Dott. Bellini: Ma non hai detto di averglielo predetto?

SCP-032-IT: No, non ho letto questa cosa nel suo templum... Cæsar ha voluto sapere solo quando e dove... ma mi ha ordinato di non dirgli come... né chi.

(Il Dott. Bellini annota su un taccuino)

Dott. Bellini: È stato... interessante, SCP-032-IT. Ora devo andare, a presto.

SCP-032-IT: Ave a lei, doctor.

(Il Dott. Bellini esce dalla cella)

<fine del file>


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Nota

La vista di SCP-032-IT da oggi mi disturba.

Nulla di cui SCP-032-IT abbia colpa; è anzi molto cordiale, ed è del tutto inoffensivo se si sa come parlargli.

Ma la sua mera esistenza è prova che non abbiamo scelta in ciò che facciamo...

Che il libero arbitrio non è altro che una grande e meschina illusione...

Che non c'è libertà per nessuno.


Dott. Bellini

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