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21 Dicembre

Bussò alla porta, poi sbuffò una nuvoletta fredda fuori dalle labbra.
Si gelava là fuori, e non sentiva più le dita delle mani, nonostante i guanti.
Udì un gridolio dall'interno della casa e rise, immaginando Lily volare giù per le scale.

Invece gli aprì sua madra, nel suo maglione con la G, quello bordeaux.
Lo squadrò prima sorpresa e poi sorridente.
Ormai piu bassa di lui da un po', lo strinse a sè con disinvoltura, eppure gli accarezzò i capelli come se fosse una visione.

"Mi sei mancato tanto, piccolo." Gli sussurrò all'orecchio, per poi fare un passo indietro e lasciargli lo spazio per entrare.

Avrebbe voluto dire che non era piccolo, e allo stesso tempo che amava quando lei lo chiamava così.
Si limitò a sorridere, e richiudersi la porta dietro.
Si era anche aspettato qualche lacrima.

Si schiarì la voce, e mise le mani davanti alla bocca, come un megafono.

"Sono. A. Ca-sa!" Scandì, come da routine.
Non aveva visto l'ora di farlo, dopo cinque mesi.
Si sentì un tonfo, poi un 'Jay!', e solo successivamente passi veloci che scendevano le scale.

"Lo avevo detto che era James!" Strillò entusiasta Lily, saltandolo gli ultimi quattro gradini per lanciarsi sul fratello.
James aveva appena avuto il tempo di notare il suo vestito verde scuro, come le foglie dell'albero di Natale, e la lunga treccia annodata dietro i suoi capelli.
Poi sentì solo la vaniglia e due braccia strette che sembravano volessero soffocarlo, ma non ne era sicuro.

Quando rimise i piedi a terra, Lily non sembrò esserne felice -nonostante il sorriso- perchè prese a saltellare felice sul posto.

"Mi sei mancato tanto!"

"Anche tu, Lils," le concesse con una risata, senza scompigliarle i capelli, perchè era una pettinatura troppo curata.

"Pa'! Al!" Urlò poi la rossa, informandoli dell'arrivo dell'altro.
Ginny intanto gli toccò delicata il braccio.

"Cioccolata calda?"

"Solo un tè." Fece James, sistemandosi gli occhiali sul viso. "Albus?"

"Studia, in cucina."

"Cioè, l'hai capito?" Fece Lily, mettendosi le mani sui fianchi. "Studia!"

"E tu perchè non lo fai?" Domandò, mentre si sfilava il cappotto e si sistemava il maglione bianco lungo i fianchi.
La piccola Potter sorrise, beffarda.

"Perchè li ho già finiti."
James rise e alzò gli occhi al cielo.
Quando varcò la soglia della cucina, trovò l'altro suo fratello, ricurvo sui libri, di spalle, che stava scrivendo su un foglio di pergamena.

Si avvicino si soppiato e, con naturalezza, infilò le mani nel collo del maglione del ragazzo, gelate in confronto alla pelle calda del moro.
Albus sussultò e cercò di allontanarsi, gemendo infastidito.

"Jam!"

"Dica, signor Potter junior II" quello si risistemò il collo del maglione, poi posò la penna.
Quando si girò verso di lui, aveva un sopracciglio inarcato.

"Non sei cambiato."

"Sono passati solo cinque mesi, Al."

"Cinque mesi, Merlino. Cinque mesi." Bonfacchiò, poi lo strinse anche lui tra le braccia.

A differenza dell'abbraccio con Lily, quello con Albus fu un totale punto interrogativo.
Non sapeva chi stesse dominando l'abbraccio, chi stesse stringendo di più, chi avesse più necessità di sentire l'altro.
Però sapeva solo che le braccia di suo fratello erano un'altra casa, e la cosa era esattamente reciproca.

Quando si allontanarono, i cinque mesi si dissolsero, come se fossero solo un ricordo lontano, lontanissimo.
Albus si ricompose e, schiarendosi la voce, gli tirò un leggero pugno sulla spalla.

"Grazie per esserne tornato."

"Dovere."

"James, comunque, c'è un'altra notizia." Mormorò il fratello, poggiando un ginocchio sulla sedia, giocando con le maniche del maglione.

"Dimmi tutto. Sei stato rimandato?"

"Macchè!" Il ragazzo dagli occhi verdi rise, ma il sorriso si spense quando gli occhi vagarono oltre la spalla del fratello.

"Lui. Non- James, non fare cavolate." Gli intimò in un sussurro, udibile solo a lui.

James Sirius si girò, e i suoi si sbarrarono.
Per un attimo credette di star sognando, poi le sue gambe tremolarono.

"Guarda chi si fa rivedere!" Esclamò Teddy, col suo solito sorriso che non era cambiato di una virgola.
Stringeva una tazza tra le mani, ma a James non importò molto.

Sotto le imprecazioni di Al e l'urlo di sua madre, James si scaraventò sul più grande, dai capelli blu, colpendolo dritto al viso.

Hi guyz.
Sono felice di poter affermare che mancano 24 giorni a Natale e, visto che lo amo, mh, ho pensato di fare un calendario dell'avvento (idee banali but sh)
Saranno cinque mini storielle su cinque personaggi, (il Primo e James), fino a quando l'ultima parte si concluderà a Natale.
Non sono sicura di poterlo finire, perchè ho avuto un previsto, ma ci spero.
-(Santa) Claus

Back To...? [1] James S. PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora