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21 Dicembre
Fu suo fratello a separarlo da Teddy con uno strattone.
James si stupì persino della forza che Albus, ne era sicuro, non gli aveva mai visto avere.

L'occhialuto lo scansò con gesti bruschi, non avvicinandosi però all'altro. Riprese fiato, guardandolo oltre le lenti.

Ted si taponò la tempia, storcendo le labbra, e Lily fu decisamente rapida ad offrirsi per prendere il ghiaccio.
Ginny guardava male il figlio, poi preoccupata il figliastro.

"James! Che diamine ti prende?" Sbottò, severa.
Il Potter scosse la testa, poi indicò il più grande, che incurante del tè versato sulla camicia ei jeans, squadrava James con la stessa diffidenza.

"Non può dire a me che cavolo ci faccio qui!" Urlò, stringendo i pugni.

"Scherzava." Sussurrò Albus, ma James notò la sua insicurezza.

"Non deve osare farlo. Oh Merlino. Io sono mancato cinque mesi. Dove sei stato tu... oh Merlino. Merlino. Che ci fai qua?"

"È tuo fratello, James!" Gli fece notare Ginny, ancora sorpresa e disorientata.
Lily si sollevò sulle punte, poggiò il ghiaccio sul viso di Teddy. Quello si scansò, ma Lily glielo ripremette su.

"Non è mio fratello. Al è mio fratello. Lui comosce tutto di me, mi è stato accanto- Ted, dove sei stato tutto questa dannato tempo?"

Il ragazzo dai capelli blu deglutì a fatica. Sembrò che in un attimo tutti i sensi di colpa gli fossero piovuti addosso.
"Mi spiace. Sai che non-"

"No. Io non sono un cavolo, di te, Ted. Anzi, sai che c'è?" Tirò su col naso e ignorò lo sguardo severo e preoccupato di Albus, che sentiva persistere sulla sua schiena. "Puoi anche andartene di nuovo. Non sperare il contrario, qui ci abbiamo tutti fatto l'abitudine."

Uscì che aveva trattenuto il fiato.
Sentì Ginny muoversi incerta e Lily cercare di seguirlo.
Si riunchiuse in camera prima che chiunque potesse raggiungerlo.

L'attimo dopo cominciò a rovesciare tutto ciò che aveva di fronte. Dai libri, alle calamite, alle penne, agli orologi.
Quando tutto il pavimento della sua camera fu pieno di frammenti di vetro, legno, plastica e qualcos'altro, James rise amaramente.

Neanche quei pezzettini erano più dei giorni che Ted era stato lontano.
Neanche quei pezzettini erano più delle innumerevoli emozioni che provava in quel momento.

🎄

"Ehi, tesoro." Mormorò, il telefono premuto contro l'orecchio.
Dall'altra parte della chiamata, James potè sentire Eveline sorridere.

"Il Natale ti fa male, tesoro." Calcò l'ultima parola, e il Potter sbuffò una risata.
"Tutto okay, il ritorno?"

"Diciamo." Il ragazzo poggiò una mano sul suo stomaco, mentre fissava ancora il soffitto. Con il piede, posto oltre il bordo del letto, sfiorava il pavimento, nuovamente pulito da un precedente colpo di bacchetta.
"Albus era contento di vedermi. E Lily anche di più. Mi è saltata addosso strillando."

"Se non fosse tua sorella potrei diventare anche gelosa." Sussurrò divertita la ragazza, ma poi rise anche lei.
James lasciò che una risata sfuggisse alle sue labbra.
Voleva che quel momento si prolungasse ancora un po', perchè non le aveva ancora detto di Teddy. E il fatto di non dirlo, di certo non lo rendeva meno vero, ma lo teneva lontano da lui.
E ciò lo fece sentir meglio e peggio in uno stesso attimo.

"Sai chi c'era?" Domandò poi retoricamente, sottovoce.

"No. Chi?"

"Ted." Sputò fuori. Fece una pausa, dove portò la mano tra gli occhi e gli occhiali. "Ted Lupin."
Eveline stette in silenzio per un po', poi scosse la testa.

Back To...? [1] James S. PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora