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24 Dicembre

Sua sorella gli saltò nuovamente in braccio, ma stavolta fu più rapida.
Gli baciò la guancia e, in un attimo, era nuovamente per terra, pronta a scappare via.
"Vischio!" Si giustificò soltanto, indicando la sua testa.

James era ancora assonnato e per nulla in condizioni di ragionare, ma annuì lo stesso.
Lily, invece, sembrava l'opposto.
Pimpante e saltellante, sì infilò il cappotto rosso e il cappello bianco, che a nessuno era mai piaciuto fino in fondo, e la fidata sciarpa rossa ed oro.

"Ma', io esco! Torno per pranzo, okay?"
Il più grande dei Potter sentì la mamma mormorare qualcosa di sconnesso, ma quando entrò in cucina sbarrò gli occhi.
Okay, era sicuro quella fosse la cucina?

Tra pentole, teglie e un mix di sapori mischiati, James non ci capiva più nulla.
Sua madre sbucò tra una pila di piatti e una pentola che si mischiava da sola.

"James! Finalmente. Chiama Al e Ted. Ho bisogno di voi! E anche di Eveline!"

"Ma', non dirmi che stai di nuovo-"

"Non fare storie." Sbottò lei, puntandogli un coltello contro. Quando se ne rese conto sospirò, tornando ad affettare verdure.
"Si sono aggiunti Luna e Lorcan, con Lysander e Lorcan. Devo come minimo fare un'altro litro di sugo e una crostata in più. Ah! E anche tuo zio George. Hai uno zio veramente inaffidabile. Non può dirmi ora che viene a Natale!"

Come se fosse colpa sua se George fosse suo zio, James si strinse nelle spalle.
Individuò un dolcetto, e fece per prenderlo, ma sua madre lanciò un urlo.
Il moro arretrò, gli occhi sbarrati.

"Tuo fratello. E anche l'altro tuo fratello. Ora."
James sospirò, mentre faceva dietro-front. E sapeva che fino al nuovo anno non avrebbe avuto indietro sua madre.

Proprio in quel momento, Ted scese, non di certo assonnato, ma sembrava alquanto sconvolto.

"Giorno Teddy. No, non toccare nulla, ti conviene."
Il più grande annuì, ma sembrò non capire davvero.

L'occhialuto salì le scale, diretto in camera di Albus.
Bussò forte, prima di entrare.
Con le braccia spalancate, in una maniera teatrale, cominciò a cantare.

"Albus Severus Potter! Il sole è alto nel cielo e la neve copre tutto, gli uccellini crepano dal freddo e alle Hawaai qualcuno sta festeggiando il Natale sulle rive dei Caraibi! -i Caraibi sono alle Hawaii...?- e mancano meno di 24 ore a Natale!" Gridò con tono solenne, scoprendo solo dopo che Al era già in piedi, e si era affrettato a mettersi una giacca.

"Oddio James, ti odio." Borbottò, ma non sembrava molto convinto.
Lo sorpassò comunque.

Sembrava triste, o distaccato perlomeno, tanto quanto Ted.
Che fosse successo qualcosa?

Che non sentisse solo lui quella strana sensazione al petto che sembrava gridargli 'È Natale, ohi, Natale per davvero! NataleNataleNatale!'?

🎄

"Mio fratello arriva tra una mezz'ora." Eveline sospirò e ripoggiò l'orologio sul comodino.
Si rigirò nell'abbraccio di James, arrivando ad avere il viso di fronte al suo, le labbra che si sfioravano appena.

James tirò su appena le coperte. Per quanto calda, la stanza, erano comunque alla fine di Dicembre, e non sembrava che il corpo nudo di Eveline contro il suo e il piumone riuscissero a colmare il calore che a James era strettamente necessario per sopravvivere.

Il Potter si strinse nelle spalle, lasciando un bacio sulla sua spalla, dove un segno violaceo lo avvertiva del fatto che di là ci era già passato.
Lei lo aveva bloccato all'inizio, quando erano ancora davanti -contro- la porta, dicendo che suo padre e sua sorella ne avrebbero fatto una tragedia. Gli aveva spostato con delicatezza il viso, sorridendo beffarda, indirizzandolo sulla spalla, sulla clavicola e poco più giù.
Dei, James l'amava.
Forse avrebbe dovuto dirglielo.
Forse avrebbe aspettato Capodanno.
Forse era un Grifo ma non lo dimostrava, eppure non aveva il classico coraggio per farlo.

E così se ne restarono stesi lì, tra le lenzuola e le loro pelli accaldate, tra un morso giocoso e quel brivido che partiva dalla schiena e faceva tremare impercettibilmente anche le dita dei piedi.
Il moro attorcigliò le gambe a quelle di Eveline.
Non aveva mai tremato così tanto.

🎄

Effettivamente, in un giorno, sua madre aveva preparato cibo per tutta la famiglia (aiutata appena da Nonna Molly, ormai costretta a star seduta e zia Hermione), ma James e gli altri si erano dovuti accontentare di una pizza e del cinese per pranzo.
Non che dispiacesse fino in fondo.

Ma quando individuò anche solo di sfuggita tutto ciò che era stato preparato, alla Tana quella sera, rabbrividì.
Era fortemente tentato di mandare un messaggio ad Eveline ed avvisarla che avrebbe avuto come ragazzo una palla rotolante, da domani.

Intorno a lui, comunque, c'era il caos più totale.
Avrebbe voluto cercare Fred, o Louis, ma sembravano non essere ancora arrivati -o forse Fred sì?
I suoi fratelli erano spariti nel nulla, e Rose era stata costretta ad aiutare in cucina.

Fu sua cugina Molly ad avvicinarsi, e per un po' parlarono anche, ma la conversazione si perse quando anche lei si rese conto che James non era quello adatto per parlare di Storia della Magia -se solo avesse parlato di Aritmanzia!

Fu in quel momento che il moro decise di cercare Albus.
Si trascinò per tutta la Tana in cerca del fratello, fino a salire le scale a chiocciola che portavano alle stanze che una volta avevano ospitato i suoi zii e sua madre, e se non errava spesso e volentieri anche suo padre.

Fu estremamente felice di veder scendere il Serpeverde le stesse scale che lui stava salendo.
Saltò un paio di gradini, arrivandi a lui, sorridendo ampiamente.

"Al! Finalmente! Dov'eri finito?"

"Umh? Ero con Lils," fece, indicando una porta dietro di lui. "Ora dorme."

"Mamma l'ammazza." Notò il più grande, spaventato. L'altro scosse la testa.

"Figurati. Mamma non se ne accorgerà mai."

"Ma... ohi, tutto okay?" Fece, guardando con attenzione il viso del fratello. Quello annuì, poi distolse lo sguardo, in soggezione.

"Hanno già messo del vino a tavola?"

"Solo quello scadente di zio Charlie." Mormorò, accennando un sorriso. Per quanto preoccupato dall'espressione cupa del fratello da quella mattina, pensò bene di non farglielo pesare. Non ne valeva la pena.

"Il mio preferito." Sogghignò il più basso, superandolo per volare giù dalle scale con piccoli balzi.
All'ultimo, tornò a guardare il fratello.

"È arrivato Louis, comunque"

"Interessante." Fece James, scendendo subito a sua volta.

So che questo capitolo è solo di passaggio. È inoltre il penultimo riferito a James.
Molti degli accenni in this chapter verranno chiariti con i prossimi personaggi, tra qualche giorno :)
-(always Santa) Claus

Back To...? [1] James S. PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora