¦Capitolo 5: Un' arrogante presenza¦

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In origine, le Arpie vennero descritte da Esodo come donne dagli splendidi capelli, e rappresentate nell'arte come bellissime donne alate.



«Cosa diavolo ci fai qui...» Mormora il capitano, assottigliando ancora una volta lo sguardo. «Traditore, feccia, scarto della società che non sei altro, vattene e non farti più vedere.» Digrigna i denti, spiegando nuovamente le immense ali corvine. La figura ghigna, divertita dalle sue 'commoventi' parole; due canini affilati e più lunghi della norma spuntano dalle labbra, come se fosse un vampiro.
La coltre di nebbia si dirada, fino a ritornare sulle spalle del legittimo proprietario; in questo modo, la visibilità aumenta esponenzialmente, e il capitano, riesce a confermare le sue supposizioni. «Ma dai, non farmi ridere. In realtà non è ancora il momento di ridere, devo trattenermi.» Dice la creatura, tirandosi giù il pesante cappuccio nero pece.
Ecco il vero volto del 'traditore'.
Due corna color rosso carminio sopra al capo, lunghe circa una decina di centimetri, spiccano tra i capelli cinerei, tenuti sempre molto corti. Varie cicatrici sfregiano il giovane volto della creatura: alcune passano fra gli occhi, altre gli recidono le labbra. Sembra proprio che quelle ferite se le sia procurate grazie a tagli profondi, probabilmente dei graffi.
«Avevo ragione, si...» Abbassa lievemente la testa, il capitano, mentre gli punta la lama della katana contro, stando però a debita distanza da lui: a questo punto non lo sottovaluta più in alcun modo. «Sei proprio tu, Tanaka.» Conclude, quasi a fil di voce.

Tanaka Ryūnusuke ● Ex N˚ 5 della Squadra D' Assalto ● Ora Demone combattente
Aspetto esteriore: Solo le creature mitologiche, lo possono vedere.
Aspetto interiore: Ora sconosciuto.

La nebbia, sembra essere ancora presente, sembra avere acquisito vita propria; il fatto curioso però, è che sta sulle spalle della figura, ribollente, come se fosse confinata e senza possibilità di fuggire.

«Ohh... vedo con piacere che ti ricordi di me, Daichi-san.» Dice, con un tono simil ironico. Il capitano, infastidito dalla sua presenza, alza nuovamente il viso verso di lui. «Se non lasci il suolo di questa strada in fretta, ne pagherai le conseguenze.» Gli riferisce freddamente, invitandolo ad andarsene il prima possibile.
«In realtà, avrei una missione da svolgere...» Tanaka alza le spalle, poggiandosi una mano sul mento. «...non posso tornare nell' Aoba Johsai a mani vuote.» Conclude, riaprendo gli occhi e leccandosi le labbra, in modo alquanto macabro. «Mi duole dirtelo ma... la prossima vittima sarai tu.» Spalanca gli occhi, che prontamente si colorano di un rosso vivo. «Provaci soltanto!» Rispose a voce alta il capitano, assumendo una posizione più vicina all'attacco che alla difesa.

Il capitano delle Arpie, poteva essere definito un 'tuttofare'. Aveva ottime qualità fisiche, ed una forza di volontà incrollabile; grazie a queste caratteristiche, riuscì a sviluppare svariate tecniche di attacco e difesa, soprattutto basate su quest'ultima. Usava benissimo lo scudo e la lancia, schermava perfettamente i colpi con il primo e poi infliggeva danni con la seconda. In conclusione, era un ingranaggio perfettamente funzionante.

Tanaka alza la mano destra, che ora emana un fumo violaceo. Muove le dita dalle unghie affilate, continuando a tenere uno sguardo macabro; in un secondo, si ritrova davanti al capitano. Gli avvicina la mano al petto. Prontamente, Daichi riesce a parare il colpo con la katana, lasciando che lo stridere della lama sulle resistenti unghie dell'altro si facesse sentire attorno a loro.
«Tanaka, per chi diavolo sei al servizio?!» Ed in uno scatto, il capitano si alza in volo, a qualche metro di altezza da lui.
«Mi dispiace, ma è top-secret...» Ghigna l'altro, togliendosi velocemente il pesante mantello nero e abbandonandolo a terra. Spiega le sue ali -rosse come gli occhi e dalle sfumature scure come il fumo- non più da volatile. No, sono ali da demone, quelle. Non sono di soffici piume corvine, non più. Ora sono delle ali simili a quelle di un drago, o di un pipistrello, con degli artigli alle estremità.
Una goccia di sudore riga velocemente il viso di Daichi, che sgrana gli occhi a quella vista. «Credo di capire...» Mormora, rimanendo in volo a debita distanza da lui e impugnando la katana saldamente. «Sei al servizio dell'imperatore; è cosi vero?» Finisce, sapendo per certo la risposta che gli darà l'altra creatura. Si sente un tuono in lontananza, che fa tremare lievemente il terreno.

Chronicles Of Harps ¦ 雨 ● Haikyū AU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora