Lisa era distratta, non più attratta dalla gravità, mente e corpo erano scisse tipo bipolatirà,senza quella voglia di riprendersi la libertà, allaccia le scarpe come ballerine di Degas

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Lisa era distratta, non più attratta dalla gravità,
mente e corpo erano scisse tipo bipolatirà,
senza quella voglia di riprendersi la libertà, allaccia le scarpe come ballerine di Degas.

Lisa va in lite dal suo passato Sacro Graal, persa dentro un dedalo di strade come la via Pal
brucia Pall Mall ma il male non passa, quei pensieri pesano e le tengono la testa bassa.

Mani sudate racchiudono 'ste giornate, si schiudono come un guscio nell'uscio di mille case
lasciate e torna alla base ripetendosi una frase "spero che il cuore mi calmi in questa vita Kamikaze ".

Suonano rase le note dell'emozioni, la notte suda nel letto, nel petto palpitazioni,
tremori vari rumori, rancori rari sapori, sentori di daltonismo nel distinguere i colori.

Fuori il mondo si muove ma dentro vagano piovre, Lisa ha solo un'amica che la fissa ma non si commuove
esce in pigiama, gira in strada solo quando piove, vaga disperata un pò spaesata verso chissà dove.

Anche i parenti han rinunciato dopo i tentativi, più disperati e reiterati ad essere positivi,
l'ipocondria dei suoi disturbi neurovegetativi, la spinge in bagno verso un pacco di antidepressivi.

L'amica di Annalisa.

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