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"24 novembre 1991, viene a mancare Freddie Mercury, stella dei Queen..."

Questo dicevano le tv 26 anni fa.

Queste poche parole.

Parole non volute, dette soltanto per fare notizia.

Parole che di certo non avrebbero mostrato il dolore dei fan, di Brian, di Roger, di John, di Jim, di Jer.

Persone che hanno perso il loro più caro amico.

Persone che hanno perso la persona su cui contare.

Persone che hanno perso la persona a cui si ispiravano.

Persone che hanno perso la loro unica ragione di felicità.

Persone che hanno perso la persona che amavano.

Persone che hanno perso il proprio figlio.

Vi immaginate perdere il proprio figlio?

Il dolore di Jer non è lontanamente paragonabile al mio.

Eppure.

Mi manca così tanto.

Non ci posso fare niente.

Come ti fa a mancare una persona che non hai neanche mai visto?

Non lo so.

Non lo so.

Ma è così, mi sono ritrovata ad adorarlo con ogni pezzettino del mio essere.

A ridere alle sue battute divertenti.

A sorridere quando lo faceva anche lui, quasi involontariamente.

A piangere, perchè non c'è più.

Come ora.

Ma sai qual è la cosa che mi fa più rabbia?

Sapere che per gli altri il 24 novembre resterà un giorno come tutti gli altri.

Per i ragazzi della mia età sono io quella strana.

Quella da evitare, quella da prendere in giro.

Perchè conosco persino l'ora in cui è morto ma non il nome della ragazza seduta davanti a me a scuola.

Perchè per tutta l'estate invece di cantare i tormentoni che danno il cancro alle orecchie, ho cantato le sue canzoni.

Perchè ascolto la sua voce.

E mi sono innamorata della sua voce.

Quella voce che non potrò mai sentire dal vivo.

Non so come, ma ascoltarlo cantare, guardare il video di I Want to Break Free.

Battere le mani al tempo di We will rock you.

Urlare a squarciagola, perchè non arrivo mai alle note di The show must go on.

Ascoltare Mustapha e cercare di rimanere seria mentre canto in un lingua non identificata.

Ascoltare Killer Queen e Bicicle Race, pensare allo sponsor delle bici che non ha voluto indietro il sellino e sorridere perchè nemmeno a me piace Star Wars.

Ascoltare Bohemian Rhapsody  e cantare come una decelebrata in falsetto.

Cercare di cantare almeno We Are The Champions decentemente.

Alzare gli occhi al cielo sorridendo mentre ascolto Death on two legs.

Questo mi rende felice.

Questo mi appaga.

Questo mi rende me.

E non posso fare niente se non ringraziarlo per essere esistito.

E ora.

Oggi.

Non riesco nemmeno ad immaginare il suo volto.

Lui, è stata la cosa che mi ha resa più felice al mondo.

E contemporaneamente mi ha fatto piangere come nessun altro.

E ora come ora ho il cervello pieno di domande.

Mi sento sospesa a mezz'aria.

Non so se piangere o urlare.

Se sorridere o sospirare.

So solo che il 24 Novembre 1991.

Alle 18:48.

Ci siamo fermati tutti.

Abbiamo trattenuto un sospiro.

Abbiamo bloccato il respiro.

Abbiamo chiuso gli occhi.

E abbiamo pensato a lui.

Oggi dubito che qualcuno della mia età possa ricordarsi di lui.

Sicuramente qualcuno, invece lo amerà ancora.

Non sono mai stata molto brava con le parole.

Non ho mai saputo con certezza cosa fare.

L'unica cosa che so.

È che continuerò ad amarlo.

Incondizionatamente.

Anche se è un po' stronzo perchè mi ha lasciata da sola.

Lo amerò lo stesso.

Ancora.

Per sempre.

You will remember
when this is blown over
and everything's all
by the way
When I grow older
I will be there
at your side
to remind you
how I still love you
I still love you...
hurry back, hurry back
Please bring it back home to me, because you don't know
what it means to me
Love of my life
love of my life.

I MISS YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora