Capitolo 3

301 44 9
                                    

Urlò quando la luce inondò la camera, mostrando un uomo che non era il suo amato.
L'uomo davanti a lui aveva degli occhi verdi e capelli di un castano molto chiaro.
Anche quest'ultimo spalancò gli occhi, non capendo il perché di quella reazione.
In un primo momento sembrò confuso, poi poggio una mano sulla bocca del principe, scatenando in lui paura e preoccupazione.

-Giova... va tutto bene. Non urlare, ok?- l'altra mano si fermo sulla sua guancia, incitandolo a calmarsi -Cosa c'è che non va?- spostò delicatamente le mani.

-C-chi siete...? C-cosa volete da me...?- sussurrò indietreggiando fino alla spalliera del letto.

Andrea sussultò visibilmente , afferrando le sue spalle e tirandolo verso di lui anche troppo bruscamente.

-Che cazzo stai dicendo? Non scherzare Giova...- Balbettò in preda al panico -Tu... io... Non puoi seriamente chiedermi qualcosa del genere...-

Il principe arrossì al pensiero di quello che era successo prima, abbassando poi lo sguardo mordendosi il labbro.

-Come fate a sapere il mio nome...?- cercò di dire il più delicatamente possibile, mentre Andrea lo forzava a guardarlo negli occhi. -Lasciatemi...-

-No... smettila...- si morse il labbro il pirata, mentre un senso di vuoto si faceva largo nel suo petto. Era la stessa sensazione di quando lo aveva perso la prima volta.

-La prego... mi lasci andare...- esitò tra una parola e l'altra mentre la presa si faceva sempre più stretta.

-No!- urlò Andre, mentre alcune lacrime cadevano dai suoi occhi -no...-

-Io... posso aiutarvi se solo mi dite il problema...- Giovanni notò le lacrime dell'altro e non ne capì il motivo.

Intanto Andrea si sentiva come morire, poggiando poi la testa contro il petto del suo amore che per tanto aveva cercato.

-Giova... sono qui per te... ti prego basta... torna con me...- Si morse con forza il labbro, mentre altre lacrime cadevano dai suoi occhi.

Andrea's Pov

Dopo diversi tentativi ero riuscito a entrare nel Castello.
C'erano molte guardie, ma ero abituato a situazioni del genere, anche se credo che qualcuno mi avesse visto.
Poco importava, il mio obbiettivo si limitava a prendere Giovanni e trascinarlo fuori, recuperare Erica e Manuel e tornare alla nave.
Detto così sembrava anche fin troppo facile.
Sentii una voce provenire da una stanza.
Una voce che sarei riuscito a riconoscere con facilità.
Sentivo il mio cuore che cercava di uscire dal mio petto, mentre affacciandomi dalla porta, lo vedevo parlare con un signore di mezza età.
Era esattamente come lo ricordavo. Nulla di lui era realmente cambiato, sembrava sempre un bambino in cerca di protezione.
Mi nascosi velocemente nell'ombra quando notai che l'uomo stava uscendo dalla camera con aria offesa, poi riuscii a entrare all'interno chiudendomi la porta alle spalle.
Probabilmente gesto che aveva fatto allarmare il "principe".
In un primo momento sussultai, accorgendomi del rumore che avevo provocato, così nel panico andai a sbattere contro il comodino, spegnendo la luce.

-C'è qualcuno?- la sua voce era rimasta la stessa. Meravigliosa come ricordavo.

Seguendo il rumore dei suoi passi, riuscii a stringere le braccia intorno a lui, sentendo il suo leggero tremare sparire sotto il mio tocco.
Ero felice di poter avere questo effetto.

-Ti sembra modo? Potevi anche dirmi un semplice ciao- disse scherzando, cosa che non mi fece trattenere un ampio sorriso.

Che mi avesse riconosciuto? Forse mi stava aspettando. Forse gli ero mancato quanto lui è mancato a me.
Tutto questo sarebbe semplicemente stupendo.
Si girò tra le mie braccia, facendo poi unire le nostre labbra.
Era impossibile da spiegare quante volte avevo aspettato questo momento.
Quante volte lo avevo sognato.
In quel momento non capii più nulla, e cominciai a spingerlo sul letto, fino a posizionarmi sopra di lui.

-Non possiamo ora... ci sono le guardie in allerta per l'intruso... Anche se già dovresti saperlo- rimasi un po' confuso inizialmente, ma mi limitai a prendere possesso del collo.

Sentivo la sua mano sui miei capelli.
Sapevo che non era il momento di fare qualcosa del genere, ma non potevo più trattenermi. Avevo bisogno di lui.
Avevo bisogno di sussurrargli all'orecchio mille volte che lo amavo, mentre entrambi ci lasciavamo trascinare dal piacere.
Non lo vedevo da troppo tempo.
Lo baciai di nuovo, con un intensità che stupì anche me, ma che evidentemente fu apprezzata.
Quando portai una mano sul cavallo dei suoi pantaloni, dalla sua bocca uscì un gemito.

-Ti amo...-

-Anch'io...- sussurrai, sentendo il suo corpo irrigidirsi e allontanarsi da me.

-----------------

-Giova... sono qui per te... ti prego basta... torna con me...- mi morsi con forza il labbro, mentre altre lacrime cadevano dai miei occhi.

Non era vero. Non poteva esserlo.
Lui non poteva dimenticarmi. Solo a me poteva dare così tanto amore.
Solo io potevo sentire i suoi gemiti.
Capii con tristezza che tutto ciò che era successo non era diretto a me.
Fu come se il mondo mi crollasse addosso.
Vedere quello sguardo spaventato nei suoi occhi, dove prima doveva esserci solo lussuria e desiderio. Un desiderio che probabilmente provava per qualcun altro.
Il solo pensiero mi aveva distrutto in pochi secondi.

-Non fatemi del male... vi prego...- Sussurò supplicante mentre la mia presa diventava sempre più forte.

-No... no Giova... non ti farei mai del male... mai...- tremando accarezzai nuovamente il suo viso, sentendomi morire per quella mancanza di fiducia.

-Giovanni?! State bene!?- Una guardia entrò nella stanza, puntando immediatamente gli occhi su di me.

Sentii solo delle braccia afferrarmi tirarmi lontano da Giova, mentre la guardia di prima gli correva intorno e lo stringeva tra le sue braccia, confortandolo.
La realtà mi colpì come uno schiaffo.

-Nick...- sussurrò Giova sul petto del ragazzo.

-Sssh... va tutto bene...- In risposta, l'altro accarezzò dolcemente i suoi capelli, depositando un bacio sulla sua fronte, facendo nascere in me gelosia pura -Portatelo in cella. Lo interrogheremo dopo-

Io non protestai, mi limitai a osservare lo sguardo di odio puro che non pensavo Giovanni mi avrebbe mai potuto dedicare, mentre venivo trascinato via.

Oltre L'Oceano 2 ||Camperkiller||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora