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Sono sempre stata convinta che in qualche modo ci fosse qualcuno lassù che mi odia e che gode nel farmi fare enormi figure di merda ma non pensavo potesse arrivare fino a questo punto.
Una volta entrata nell'edificio e aver posizionato i pochi libri e quaderni nell'armadietto che mi era stato assegnato dal preside due giorni prima durante l'incontro per conoscermi con mia madre, e dopo essermi persa due e tre volte nei corridoi della grande scuola sono arrivata nella classe dove avrei dovuto svolgere la prima lezione.
Neanche il tempo di aprire la porta per entrare che un ragazzo mi si è completamente lanciato addosso facendomi cadere di faccia all'interno della classe.
"Ma che cazzo fai?" Grido alzandomi dal pavemento davanti agli occhi indignati della professoressa e quelli divertiti dei ragazzi all'interno della classe.
Il ragazzo, e che ragazzo direi, mi guarda con un sorrisetto strafottente prima di entrare in classe scusandosi per il ritardo con la professoressa, la quale mi guarda con odio invitandomi ad entrare.
Non mi è mai piaciuta la scuola e avendo genitori ricchi sono sempre riuscita a a non farmi bocciare nonostante la mia maleducazione così prima che lei possa dire qualcosa esco dalla classe e mi dirigo verso l'esterno senza neanche girarmi a guardare la sua reazione.
Mi siedo sullo sullo stesso muretto di questa mattina e mi accendo un'altra sigaretta. Ci sono altri ragazzi nel cortile che fumano o parlano tra di loro.
Ripenso al ragazzo che mi ha fatta cadere prima di entrare in classe: era davvero molto bello: capelli spettinati, occhi azzurri e da qual poco che ho notato doveva avere anche un bel fisico.
"Ehi bambina" alzo lo sguardo da terra e vedo il ragazzo che mi ha fatto inciampare posizionato davanti a me.
"Sai che è maleducazione fissare la gente come lo è non portare rispetto ai professori?"
"Ma che cazzo vuoi?" Sputo con acidità guardandolo male.
Lui sorride e mi guarda divertito.
"Vuoi venire in posto con me?" Mi chiede guardandomi negli occhi.
Questo ragazzo sta fuori di testa.
"No" rispondo secca
Mi guarda male prima di iniziare a parlare di nuovo.
"Comunque io mi chiamo Cameron" non capisco il motivo per il quale questo ragazzo non abbia capito che non me ne frega un cazzo.
"Non mi sembra di avertelo chiesto" rispondo quindi infastidita
"Va bene, ci si vede bambina" dice prima di girarsi e sparire.
Butto il mozzicone per terra e mi alzo per andare a fare un giro. Entro nella scuola e vagando per i corridoi arrivo fino ad una biblioteca. Entro cercando di non fare rumore e ciò che sento sono i gemiti di una ragazza. Ew.
Prima di uscire però sbatto contro uno scaffale faccio cadere due o tre libri.
Il ragazzo che prima era girato di spalle mi guarda a bocca aperta e solo adesso mi accorgo di chi si tratta.
Il tipo della sigaretta di questa mattina: Nash.
Prendo il primo libro che trovo da terra ed esco velocemente dalla biblioteca. Che figura di merda.
Faccio metà corridoio di corsa e arrivò alle macchinette. Prendo una cioccolata calda e mi avvio di nuovo verso l'uscita della scuola.
Ma dato che io sono Madison Beer e la sfiga è la mia accompagnatrice inciampo contro un ragazzo rovesciandogli completamente la cioccolata bollente sul petto. Indietreggio velocemente e il mi fissa strano: "ei fai attenzione", " comunque io sono Harry, Harry styles"
Lo guardò completamente in imbarazzo e mi presento.
" bel nome mi risponde Harry."
Ha dei lunghi capelli castani e due profondissimi occhi verdi.
"Sei nuova?" Mi chiede e io annuisco.
Prima che possa dire qualcosa mi dice che deve andare perché la prossima lezione sta per iniziare e io lo saluto scusandomi per l'incidente della cioccolata.
Io l'avevo detto che era una giornata di merda.
Tirò fuori dalla tasca il foglio con le lezioni e mi dirigo verso la classe di fisica. A me la fisica fa schifo.

Madison Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora