Palestina, metà degli anni Cinquanta. Mentre il conflitto arabo-israeliano infiamma. Ichmad, dodici anni, un talento non comune per la matematica e un'ammirazione sconfinata per Albert Einstein, suo grande mito, scopre per la prima volta la violenza e la paura. La sua famiglia viene costretta dall'esercito israeliano ad abbandonare la casa e tutti i propri averi per trasferirsi in un fazzoletto di terra rallegrato soltanto da una pianta di mandorlo, unica fonte di sostentamento e ristoro. Ma i problemi non sono finiti: quando il padre di Ichmad viene imprigionato con l'accusa di aver nascosto delle armi per i rivoluzionari, spetta al primogenito il compito di prendersi cura della madre e dei numerosi fratelli. Ichmad deve trovare un lavoro, e in fretta, per combattere un nuovo, subdolo nemico: la fame. Suo unico conforto, il mandorlo in fondo al giardino, dai cui rami può spiare il moshav limitrofo e vedere bambine e bambini giocare felici, un mondo tanto difficile da comprendere quanto affascinante. Quando, anno dopo anno, ingiustizia dopo ingiustizia, i suoi fratelli soccombono all'odio verso Israele, Ichmad lotta per dare un senso a ciò che lo circonda. Usando il suo talento e la sua intelligenza, vince una borsa di studio per l'università dove può iniziare a costruirsi una vita migliore. La storia fa il suo corso. Mentre Ichmad, ormai adulto, riesce a emigrare negli Stati Uniti dove finalmente ricomincia a sognare.
Michelle Cohen Corasanti ha una laurea in Studi sul Medio Oriente conseguita presso l'Università ebraica di Gerusalemme e un master a Harvard. Inoltre, è avvocato specializzato in diritto internazionale e in diritti civili. Ebrea americana, ha vissuto per sette anni in Israele, poi in Francia, Spagna, Egitto e Inghilterra, e attualmente abita a New York con la sua famiglia. Ha fondato The almond tree project, un'associazione che promuove il dialogo tra israeliani e palestinesi tramite letteratura, musica e teatro. Con Feltrinelli ha pubblicato Come il vento tra i mandorli (2014).