"Lui ti manca?"
"Ogni giorno, pensavo che dopo un po' di tempo mi sarei abituata, ma probabilmente è ancora troppo presto." La sigaretta che reggo nella mano si sta consumando da sola.
"E' per questo che sei qui?"
"Forse, forse volevo solo vederti, sei l'unica persona che rende sopportabile la sua assenza."
Taehyung accenna un sorriso e sbuffa l'aria fuori dalla bocca, rimango ferma a fissare il suo alito caldo mischiarsi al fumo della mia sigaretta.
Non avevo mai fumato, mai prima che lui mi lasciasse, probabilmente mi spezzerebbe tutte le sigarette che mi sono rimaste se fosse qui, so che Taehyung muore dalla voglia di farlo.
"Sarebbe davvero ora che smettessi." Mi dice rubandomi il pacchetto che ho lasciato vicino a me sulla panchina.
"Hai ragione." Lo dico sempre, ma non faccio mai quello che mi dice.
Spengo la sigaretta e respiro sulle mie mani per riscaldarle, fa davvero freddo, ma è un bel giorno per stare fuori, c'è la neve, io amo la neve.
Taehyung guarda le mie mani e spalanca gli occhi, ma non dice niente.
Ho imparato a leggerlo bene da quando siamo solo io e lui, pensavo fosse molto superficiale all'inizio, forse perché è una persona molto felice, ma probabilmente quella superficiale ero io.
Ho imparato che Teahyung non dice quasi mai quello che pensa davvero, perché non pensa che possano capirlo, un tratto che ci accomuna.
"Mhh non so se dovrei dirtelo." Mi dice cercando con lo sguardo qualcosa di lontano.
"Suo padre non vuole che tu me lo dica probabilmente." Sorrido amaramente.
"Già, ma io me ne infischio, gli manchi, tra due settimane sarà a Seoul per un concerto, qui c'è scritto tutto quello che devi sapere." Mi passa un foglio, in cui c'è scritta una lista di attività e orari molto dettagliata, lo guardo senza capire molto, come potrei fare a vederlo?
Il mio amico indica un punto della lista che corrisponde alla voce "Incontro con miglior giovani compositori.".
"L'audizione per quel concorso è la prossima settimana, io non suono da più di un anno e poi non mi sono iscritta."
"Tu dici? Forse un certo amico potrebbe aver saputo queste informazioni un pochino prima e potrebbe averti iscritto giusto in tempo."
"Stai scherzando?!" Lo abbraccio.
"Non mi ringraziare, se davvero non suoni da più di un anno non sarà facile vincere la competizione."
"Potrei aver mentito e suonato qualche volta."
"Vorrei che tu avessi suonato ogni giorno." Dice arrabbiato.
"Davvero potrei rivedere Yoongi?"
"Questo è quello che speriamo."
Teahyung, Yoongi ed io eravamo un trio formidabile, andavamo nella stessa scuola di musica, Taehyung suonava il sax, Yoongi il piano ed io il violino, ci eravamo conosciuti al secondo anno per puro caso, mi ero fermata un po' di più a provare in sala e loro mi avevano sentito, non si erano mai accorti di me prima di allora, io a loro differenza mi ero accorta di loro già dal concerto di fine anno, ma penso fosse inevitabile.
Avevano suonato un pezzo blues scritto da loro, era esclusivamente piano e sax, l'intera scuola era rimasta sconcertata, nessuno si aspettava che due novellini potessero realizzare qualcosa di così spettacolare. Io invece ero rimasta anonimamente in fondo, una comparsa, non una protagonista, era stata la loro esibizione a svegliarmi e a darmi la forza di fare qualcosa di mio, di suonare la mia musica.