6

954 106 50
                                    

-Finn, dico sul serio. C'è qualcosa che non va.-
-Mi sembra ovvio.-
Finn e Jaeden stavano raggiungendo l'aula di letteratura nell'ala ovest dell'edificio. Era il cambio dell'ora ed il via vai degli studenti era rumoroso.
-Forse ha paura della madre. Ha paura di averla intorno e lo campisco benissimo per questo.- disse Finn gesticolando come era solito fare.
-Oppure ha paura di lei per una ragione ben precisa.-ipotizza Jaeden. Era stanco, non aveva dormito molto la sera prima. Gli era capitato spesso di accendere le luci e guardare verso la finestra di Wyatt. Non riusciva a vedere l'interno della stanza per colpa delle persiane chiuse, ma sentiva comunque di averlo protetto per tutta la notte.
-Che intendi dire?Hai notato qualcosa di strano?-gli chiese Finn.
-Non saprei. Non credo che un ragazzo possa essere terrorizzato dalla madre senza una ragione.-
Raggiunsero la classe e si sedettero.
-Sai, Jae. Non vorrei sembrare affrettato ma...tu lo sai che cosa penso quando vedo un ragazzo terrorizzato dal genitore con sesso diverso dal suo?-
Jaeden ci penso su e si morse il labbro.Vieni, ho voglia di scopare.

Alla terza ora Finn e Jaeden si diressero verso l'aula di economia. Il moro allungava il passo più che poteva per poter arrivare prima. A economia aveva la stessa classe di Wyatt, e lui provava un irrefrenabile voglia di vederlo. Eppure il riccio non era ancora arrivato quando i due raggiunsero la stanza. Jaeden diventò teso come la corda di una chitarra.
-Non sarà assente spero.- sbuffò Finn sedendosi al suo posto. Jaeden si affacciò fuori dalla porta sperando di veder arrivare Wyatt dal corridoio. Eppure, suonata la campanella, l'aula si era riempita di tutti gli alunni del corso tranne il riccio. Jaeden si trascinò riluttante al suo banco.
-E...e se gli fosse successo qualcosa?-balbettò rivolto a Finn. Non poteva crederci. Era rimasto sveglio per tutta la notte solo per tenere d'occhio Wyatt. Finn fece per rispondere, ma si dovette alzare per salutare l'insegnante che era appena entrata. Come prima cosa cominciò a fare l'appello, e nel mentre Finn si chinò verso Jaeden.
-Non pensare male, Jae. Starà bene.-
Il moro annuì, ma non gli credeva fino in fondo. Forse tutte le sue ipotesi erano infondate. Forse la signora Oleff non stava veramente facendo qualcosa di brutto a suo figlio. Eppure era difficile non pensarlo. La sera prima Wyatt aveva paura, e Jaeden voleva capire il perché.
-...Jaeden Liebeher.-
Sentendo il suo nome Jaeden alzò la testa.
-Come?-
L'insegnante lo squadrò e gli alunni ridacchiarono.
-Sei già distratto?Non riesci a seguire neanche l'appello?-disse l'insegnante.-È meglio per te...-
La porta si aprì e una figura schizzò dentro. Aveva i capelli un po' spettinati e sembrava molto stanco, ma a Jaeden bastava avere la conferma che stava bene.
-Mi scusi tanto professoressa.-si scusò Wyatt arrossendo.-Mi sono perso, non riesco ancora a distinguere i corridoi.-
L'insegnante annuì ed indicò il suo banco vuoto.
-Capisco, signorino Oleff. Tanto sei in ritardo solo di tre minuti, siediti pure.-
Wyatt la ringraziò e si sedette, rispondendo con un piccolo cenno al sorriso di Jaeden.

Shield//Jyatt//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora