Appena pronunciò quelle due parole, nacque un sorriso quasi invisibile sulle labbra di Nic. Smisero di ondeggiare ma mantennero la stessa posizione.
- Sul serio?
Lei annuì e senza realmente accorgersene scaricò la tensione stringendo la mano del ragazzo.
- Sei sicura? Non pensavo di ricevere un 'sì' tanto presto, onestamente - disse calmo, senza smettere di osservarla a quella misera distanza.
Neanche lei lo pensava. Ma percepiva qualcosa di indefinito... L'istinto le diceva che poteva affidarsi a lui. E poi, sarebbe stata una cosa da poco. Insomma, poteva aprirsi con uno sconosciuto/nuovo amico fidato, scaricare quelle spiacevoli sensazioni che l'avvolgevano e sentirsi meglio, per una sera.
Lei fece spallucce, sfuggendo al suo sguardo e sentendo quella mano sulla schiena sempre più presente. Aveva detto di fidarsi, ma l'imbarazzo in certe occasioni non spariva. Gli occhi di Nic, sempre diretti verso il suo viso, non miglioravano la situazione. Lui se ne stava impeccabilmente immobile, sicuramente studiando qualcosa nella sua espressione, mentre lei era un fascio di nervi. Ecco cosa le provocavano i ragazzi, tremolii continui e rossore diffuso.
Le sembrò di scorgere un ghigno divertito sul volto di Nic, velocemente nascosto appena riportò l'attenzione su di lui.
- Ti senti a disagio? - domandò.
Mary scosse la testa rapidamente. - No.
Nic rimase in silenzio per alcuni istanti, poi la lasciò gentilmente e alzò le mani in alto, in segno di resa. Sembrava aver capito alla perfezione e accettato ciò che Mary non aveva detto. Fece un passo indietro, sotto lo sguardo perplesso di Mary.
- Mi sembravi di nuovo accaldata - spiegò.
Lei arrossì maggiormente e non disse nulla. Lui sollevò teatralmente le braccia ai lati del corpo e proferì: - Aprimi la tua anima.
Mary ridacchiò. Alzò un sopracciglio. - Che dovrei fare? Rivelarti i miei segreti più intimi?
- Rivelarmi perché piangevi è un buon inizio.
Mary chiuse la bocca di scatto e deglutì.
Nic si sedette sul letto, facendole segno di mettersi accanto a lui. Lo raggiunse in pochi passi e si accomodò al suo fianco, voltando la testa verso di lui.
Prese un respiro profondo e fece vagare lo sguardo per la camera, evitando accuratamente il viso di Nic. - Penso che mi piaccia qualcuno.
Nic aggrottò la fronte, inclinò il capo e chiese: - Pensi?
Mary sbuffò. - Non ne sono del tutto certa. Non riesco a capire davvero cosa... provo.
Incrociò le mani in grembo. Si sentiva così in imbarazzo a confessare delle cose che non aveva mai ammesso nemmeno a se stessa.
- Mia madre dice che quando una donna si innamora diventa acida e insopportabile - disse Nic, annuendo, come se si trattasse di una verità inconfutabile.
Mary cercò di trattenere una risata. La mente volò a tanti minuti prima, quando Michele le aveva detto che 'sembrava uno yogurt scaduto'.
Arricciò le labbra pensierosa. - Solo inacidita?
- Dice anche che ha un sorriso perenne sulle labbra, il che è un controsenso.
Mary cominciò a pensare a Daniel. Acidità e sorriso. Finì i suoi ragionamenti ancora più confusa.
- Penso ancora che mi piaccia qualcuno.
- E non ne sei innamorata.
- Non lo so - disse, irrigidendosi.
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Giovani aquile
RomanceDiciassettenne, timida, riservata. Mary sente tanto parlare di amore, e le piacerebbe credere che la cotta per il suo amico di sempre, Daniel - adolescente spezzacuori - possa trasformarsi in un sentimento più autentico. Quando ad una festa vede Da...