Two.

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Quella mattina mi ero svegliata particolarmente rilassata: avevo ignorato i vari rumori causati dai miei coinquilini durante la notte e avevo dormito fino ad ora di pranzo, stiracchiai lentamente ogni muscolo del mio corpo beandomi del fatto di non avere fretta, mi tirai lentamente su e, al contatto con l'aria fredda, istintivamente mi strinsi nelle spalle.
Adocchiai una felpa ripiegata malamente sulla scrivania e la infilai senza pensarci due volte rimanendo però in pantaloncini corti, recuperai poi la tazza dal comodino dove l'avevo abbandonata la sera prima e mi diressi in cucina;  la stanza era totalmente illuminata dai raggi del sole e, per qualche strano motivo, in ordine come non lo era stata mai; presi una banana per saziare la fame e per guadagnare tempo finché non avessi deciso cosa pranzare.
Ripensai al ragazzo del supermercato e sorrisi spontaneamente, per qualche strana ragione il suo viso mi aveva colpito fino a ricordarne i particolari.
Scossi la testa come a scacciare quel pensiero e mi diressi al divano intenzionata a guardare un po' di tv mentre facevo colazione ma in quell'istante sentii una porta alle mie spalle aprirsi: era la camera di Tristan.
«Buongiorno», la sua voce assonnata e roca giunse flebile alle mie orecchie.
«Buon pomeriggio, direi.», risposi facendo una smorfia e portando alle labbra un pezzetto di banana.
Lo sentii ridere alle mie spalle, poi lo vidi scavalcare il divano e lanciarsi a peso morto su di esso.
Strofinò gli occhi con i polpastrelli e poi, stanco, lasciò andare il capo tra le mani .
Impresso sul suo polso sinistro il timbro blu di una discoteca veniva messo in risalto dalla carnagione chiara e la pelle d'oca causata dall'aria fresca mattutina, faceva capolino sulle braccia minute ma forti per gli anni dediti alla passione per la batteria.
«Hai fatto tardi stanotte? », chiesi, indicando lo stampo blu.
Annuì passandosi le dita tra i capelli portando il folto ciuffo biondo all'indietro; non sapevo molto di lui ma il suo sguardo spensierato e limpido mi trasmetteva allegria e, soprattutto, dolcezza.
Allungai il piatto con la banana verso di lui offrendogliene tacitamente un pezzo, il ragazzo ne prese un po' e li infilò sorridendo in bocca poi mi ringraziò e impossessatosi del telecomando, iniziò a fare zapping tra i vari programmi cercandone uno che soddisfacesse le sue esigenze.
Nonostante non fossimo grandi amici, apprezzavo la sua compagnia; spesso ci ritrovavamo a tarda serata, sfatti e stanchi per il lavoro, a condividere una risata cercando di alleggerire la pesantezza delle giornate monotone a cui io ero abituata e lui no, e questo mi piaceva, mi risollevava ogni volta l'umore.
Guardai l'orologio appeso alla parete e mi alzai dal divano, sarei uscita da lì a poco e dovevo ancora prepararmi quindi mi diressi verso il bagno.
Chiusi la porta alle mie spalle e con una lentezza esasperante sfilai gli indumenti che indossavo.
Una volta entrata nella doccia aprii l'acqua e socchiusi gli occhi beandomi della sensazione di calore sulla mia pelle: era così bello avere finalmente del tempo per me stessa, da quando avevo iniziato a lavorare da Tesco lo stress era aumentato così come erano diminuiti i momenti da potermi dedicare.
Mi lavai con tutta calma, per poi avvolgere attorno al mio corpo un enorme asciugamano, mi guardai allo specchio, cominciando ad asciugare i capelli e una volta terminato il tutto, mi lavai i denti e mi truccai leggermente, giusto per non sembrare uno zombie.
Lasciai i capelli liberi di cadere sulle spalle, contornando il mio viso.

Improvvisamente il pensiero del ragazzo tornò a tormentarmi: avevo vissuto lì per un anno, come potevo non averlo mai visto? Dovevo assolutamente trovare il modo di rincontrarlo.
Sicura della mia missione, mi diressi nella mia camera, nella speranza di non incontrare Tristan nel tragitto, avendo solo un asciugamano a coprirmi. Fortunatamente arrivai a destinazione sana e salva. Una volta indossato l'intimo cominciai a scegliere cosa mettere: optai per dei jeans scuri a vita alta, una maglietta a mezze maniche di James Bay, ovviamente presa al suo concerto, e le mie Vans preferite bordeaux, il tutto completato da un cardigan del medesimo colore e il mio fedele eastpack.
Una volta pronta, afferrai la mia amata Polaroid ed uscii di casa.
Era davvero una bella giornata, il cielo era limpido e il vento aveva quasi del tutto smesso di soffiare. Non avevo idea di dove avrei potuto trovare quel ragazzo, quindi decisi di andare al parco, nella speranza che la bella giornata lo avesse spinto a fare lo stesso, e di scattare qualche foto.
Lungo la strada sentii lo stomaco brontolare, del resto era ormai pomeriggio inoltrato e ancora non avevo pranzato, così mi fermai a comprare uno dei deliziosi panini di Pret A Manger che avrei poi consumato al parco. Amavo quel posto, lo trovavo così accogliente e tranquillo. Ci andavo ogni volta che potevo, mi aiutava a pensare, a rilassarmi e a scaricare la tensione che si accumulava con il lavoro.
Strinsi la polaroid tra le mani, la portavo spesso con me, ma era raro che io scattassi delle foto. Volevo conservarle per qualcosa di unico, dei momenti così belli da immortalare a vita su una pellicola; cominciai a camminare senza meta in quel luogo che tanto amavo, infilandomi in vicoletti a me ancora sconosciuti nella speranza di scoprire qualche altra sfumatura di quel posto meraviglioso.
Dopo aver vagato per un po' nel verde decisi di fermarmi su una panchina, sentendo ormai lo stomaco lamentarsi fin troppo. Presi il panino dal mio zaino e lo addentai, masticandolo di gusto. Ero persa tra i miei pensieri, intenta a consumare il mio pranzo, quando alcune note suonate in lontananza catturarono la mia attenzione: se c'era una cosa che davvero amavo era la musica, e ancor di più gli artisti di strada così non ci pensai due volte, richiusi lo zaino e, dopo averlo caricato in spalla, mi incamminai nella direzione da cui proveniva quel suono.
Più mi avvicinavo e più la canzone mi sembrava familiare: A Thousand Years di Christina Perri risuonava nell'aria. Le due voci giungevano limpide alle mie orecchie, non si somigliavano per niente ma insieme rendevano la canzone particolare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 08, 2017 ⏰

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