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Apro lentamente gli occhi e sbatto più volte le palpebre, incontrando il grigio dell'asfalto. Una macchina mi attraversa velocemente, facendomi sussultare e alzare di scatto il busto.

Perché sono stesa in mezzo alla strada?

L'unica cosa che ricordo é che, dopo essere rimasta ore con Maddy, sono andata via, perché non ne potevo più di vedere mia sorella in quelle condizioni. Ho vagato per la mia città senza una meta ben precisa, ripensando e ripensando a ciò che assistito nelle ore precedenti.
Essendo un'ombra non posso provare stanchezza, ma sentivo il bisogno di chiudere gli occhi e scollegarmi da tutto anche solo per un'ora, non ne potevo più dei troppi pensieri che mi attanagliavano la mente, così mi sono stesa sul prato di un giardino a caso, ho chiuso gli occhi e finalmente non ho pensato più a nulla.

Ma ora che mi ritrovo qui, di fronte ad una casa che conosco bene, mi rendo conto che la mia tortura non é terminata e che sono ancora costretta a sorbirmi l'orribile supplizio a cui sono destinata.

Perlustro con sguardo stanco e statico lo spazio circostante, cercando di prepararmi psicologicamente allo step successivo della mia pena, che inizio ad intuire quando riconosco una figura a me familiare camminare a passo spedito verso una porta a me conosciuta.

Mi alzo lentamente da terra e mi avvicino all'enorme casa dinanzi a me, posizionandomi dietro il ragazzo dai capelli biondo cenere che sta suonando il campanello.
Dopo pochi secondi la porta si apre, rivelando un paio di occhi verdi e stanchi, simili ai miei.

<<Ciao.>>dice sorridendo Ashton, allungandosi per dare un bacio sulle labbra di Maddy, ma lei si ritrae scuotendo la testa, lasciando confuso il biondo.
<<Vieni, ti devo parlare.>>sentenzia poi, scostandosi per far entrare Ashton, che segue mia sorella in camera sua non solo confuso, ma anche preoccupato.

Maddy chiude la porta alle sue spalle e vi si appoggia con la schiena, guardando il ragazzo al centro della stanza, che incrocia le braccia al petto.
<<Che é successo, amore?>>domanda impaziente e guardando la sua ragazza con una preoccupazione tale da farmi addolcire.

Una serie di brividi mi attraversano la schiena a causa del nomignolo usato da Ashton, non essendo abituata ad un'intimità tale fra lui e mia sorella. Inoltre per me, e sono sicura anche per lei, quel nomignolo é troppo sdolcinato.

<<Ti ho fatto venire qui perché volevo parlarti di persona, sai che detesto parlare di cose importanti al telefono.>>dice Maddy, senza dare una risposta concreta ad Ashton, che infatti inizia ad agitarsi.
<<Per favore non girare intorno alla questione, dimmi quello che succede e basta.>>dice lui guardando la ragazza di fronte a sé negli occhi, ma lei sembra a disagio e spezza quel contatto abbassando lo sguardo.

Il biondo si avvicina subito a lei e le prende il mento con le dita, sollevandole il capo e guardandola dolcemente.
<<Ehi, così mi fai preoccupare sul serio, cosa ti succede?>>domanda sussurrando.
Vedo Maddy fare un respiro profondo, per poi guardare intensamente il suo ragazzo per qualche istante e poi liberarsi di quelle poche parole, che cadono precipitosamente sul cuore di Ashton rompendolo in mille pezzi.
<<Ashton, é finita.>>

Spalanco la bocca, incredula per ciò che ha detto e nel modo freddo con il quale ha pronunciato quelle parole.

L'espressione di Ashton muta radicalmente, se prima era dolce e preoccupata, ora é dura e il suo sguardo inizia a bruciare sulla pelle di Maddy, tanto da portarla ad abbassare lo sguardo.
<<Mi dispiace, ma non posso fare altrimenti. Tu...tu sei un bravo ragazzo Ashton e tengo molto a te, ma non voglio avere un ragazzo per adesso, non dopo...quello che é successo. É stato un errore illuderti e mi dispiace di averti mentito.>>sussurra mia sorella, esprimendo tutto il suo sincero pentimento verso il biondo, che invece diventa rosso in viso.

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